Pino Pascali in Fondazione Prada
Arte,  Mostra

Pino Pascali in Fondazione Prada: nuova mostra del 2024

Pino Pascali in Fondazione Prada in una mostra interamente dedicata al percorso artistico del grande maestro.

 

Pino Pascali in Fondazione Prada
foto Claudio Abate

 

Pino Pascali in Fondazione Prada

La mostra, a cura di Mark Godfrey, include più di 50 lavori dell’artista, provenienti da musei italiani e internazionali e da importanti collezioni private.

L’intento di questa mostra è approfondire il carattere innovativo della sua opera, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che negli ultimi cinquant’anni ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.

 

Pino Pascali in Fondazione Prada
foto Andrea Taverna

 

L’esposizione di Pino Pascali in Fondazione Prada offre una panoramica completa sull’attività del grande maestro. Suddivisa in 4 sezioni, la mostra occupa i 3 edifici della sede milanese della fondazione. Le opere presentate sono ben 49, con 9 lavori di artisti del secondo dopoguerra; una selezione di fotografie e un video che ritraggono l’artista con le sue opere.

Ogni sezione analizza i vari approcci attraverso cui il maestro dell’Arte Povera dialoga con l’arte. Si passa così dall’approccio stilistico delle sue mostre, alle collettive degli artisti che durante gli anni ’60 hanno esposto assieme a lui, le geniali fotografie scattate da Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas che ne analizzano il rapporto con le sculture e infine, la quarta e ultima sezione ne indaga rapporto con i materiali, naturali o industriali.

Tra le installazioni, troviamo la celebre Vedova Blu, esposta in Biennale nel 1968, all’apice della sua carriera. Celebre l’episodio in cui dopo averla installata, cerca di imitarla.

La poliedricità e l’eclettismo di Pino Pascali alludono sempre a una realtà che viene prima resa giocattolo e poi ingigantita, divenendo parte della dimensione installativa che si sta svolgendo. Ci sono i famosissimi Cinque bachi da setola, lunghi bruchi artificiali che dominano lo spazio con forme morbidi e variabili. I 32 mq di mare, un’opera pensata da un artista che ha guardato al minimalismo e lo ha interpretato in una maniera divertita.

Il referente giocoso è quindi costantemente insito in ogni elemento della sua attività artistica.

 

Pino Pascali in Fondazione Prada
Foto Claudio Abate

 

Pino Pascali

Come scrive Mark Godfrey nel testo pubblicato in catalogo,

“Pascali ha esplorato il rapporto tra scultura ed elementi di scena e ha contrapposto scultura e oggetti d’uso. Ha creato opere che da lontano sembrano dei ready-made, ma che a uno sguardo ravvicinato si rivelano essere realizzate con materiali di recupero. Si interrogava sulle potenzialità di una scultura ‘finta’ o ‘simulata’. Intitolava le opere come fossero corpi solidi, strizzando l’occhio al suo pubblico, a sua volta consapevole che si trattava di volumi vuoti. Usava elementi naturali come la terra e l’acqua insieme a materiali da costruzione come l’eternit, e divideva i suoi mari e campi in unità modulari. Portava in studio nuovi prodotti di consumo e tessuti sintetici per creare animali, trappole e ponti. E se la complessità del suo approccio alla scultura è indiscutibile, il fattore che rende la sua pratica artistica così geniale e originale è un altro. Pascali è un artista sempre attuale perché era un ‘esibizionista’. […] Pascali comprendeva che gli artisti del dopoguerra dovevano dedicare altrettante energie all’attività espositiva quante quelle dedicate a rifinire le opere in studio”.

Essere un esibizionista significava “innanzitutto creare con le proprie opere ambienti coinvolgenti seppur temporanei, ambienti che fossero più della somma delle loro parti”. In secondo luogo, “l’esibizionista doveva procurarsi quante più occasioni espositive possibili epoi assumerne il controllo”. Terzo, “l’esibizionista riconosceva l’importanza di avere immagini della mostra prima e dopo l’allestimento”. Quarto, “l’esibizionista doveva infondere nuova linfa alla sua opera per ogni mostra, e soprattutto doveva cambiare radicalmente l’approccio alla realizzazione di ogni progetto espositivo”.

Tutti questi elementi sono rintracciabili nella folgorante carriera di Pascali.

 

Pino Pascali in Fondazione Prada
Foto Andrea Taverna

 

Conclusione. Non perdetela: la mostra di Pino Pascali in Fondazione Prada è visitabile fino al al 23 settembre 2024 in L.go Isarco 2, Milano

 

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