Post Silvio Berlusconi: chi il numero 1 di Forza Italia?
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Post Silvio Berlusconi: chi il numero 1 di Forza Italia?

La morte di Silvio Berlusconi poco più di una settimana fa, lunedì 12 giugno, ha lasciato l’intero mondo della politica italiana in una condizione di perplessità circa quello che potrà essere il futuro. La dipartita del Cavaliere, ad 86 anni compiuti, priva infatti il partito di Forza Italia della sua pluri-decennale guida.

Del resto Forza Italia era ed è una creatura direttamente plasmata dall’idea e dalla voglia politica di Silvio Berlusconi, e immaginare ora chi possa prenderne in mano le redini appare tutt’altro che facile o scontato. Se infatti la spartizione dell’eredità del Berlusconi imprenditore e industriale crea numerosi quesiti e dubbi, ancora più indecifrabile appare al momento la successione in chiave politica.

Le variabili e gli attori in campo sono davvero tantissimi, e urge rapidità oltre che chiarezza nello stabilire chi sarà direttamente coinvolto e chi invece sarà chiamato, volente o nolente, a farsi da parte. Cerchiamo di delineare un quadro più limpido di quella che al momento appare essere la prospettiva futura di Forza Italia.

Chi al timone di Forza Italia nel dopo Silvio Berlusconi?

Il vuoto lasciato da Silvio Berlusconi alla guida di Forza Italia ha aperto tante domande su chi ne coglierà l’eredità politica e prenderà in mano le sorti del partito fondato dallo stesso Cavaliere nell’ormai lontano 1994.

Gli effetti della scomparsa dell’ex Presidente del Consiglio sul sistema politico italiano, e in particolar modo sulla Destra attualmente al governo, probabilmente si sentiranno in modo ampio e completo soltanto nei prossimi mesi.

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Occorre innanzitutto capire quali saranno le mosse della Premier Giorgia Meloni, che perde uno dei primi alleati. La figura di Antonio Tajani, attuale vicepresidente del Consiglio e braccio destro politico dello stesso Silvio Berlusconi, continuerà a coadiuvare la prima donna nella gestione del Paese.

Un’ipotesi suggestiva discussa internamente alla coalizione di centro-destra pare però essere quella di una concreta fusione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Si tratterebbe di un unico partito con la Meloni che rimarrebbe alla sua testa e Tajani in un ruolo secondario ma di diretto sostegno. In tal caso si aprirebbero dubbi circa la posizione al riguardo di Matteo Salvini.

L’altra figura, ancora al femminile, che potrebbe ambire ad un ruolo chiave nel partito che fu di Berlusconi è l’ex compagna Marta Fascina. La trentatreenne ricopre già posizioni di prestigio all’interno dello schieramento politico e potrebbe essere proprio lei ad ereditare il bagaglio politico lasciato dal Cavaliere. Chiusa a livello imprenditoriale dai figli, eredi pressoché unici delle aziende e del patrimonio del padre, la Fascina potrebbe buttarsi in politica e far decollare in quel campo la propria carriera. In tal senso alleati non le mancano.

Se Antonio Tajani, insieme ad altri profili quali quelli di Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, potrebbe rappresentare una linea di continuità nel partito azzurro, del tutto nuova sarebbe la ventata prodotta dalla promozione di figure emergenti come quelle di Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.

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Tra gli eredi spunta l’ipotesi Matteo Renzi: utopia o scelta possibile?

Uno dei nomi circolati negli ultimi giorni quale possibile successore politico di Silvio Berlusconi sarebbe anche quello di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva non ha mai nascosto il rapporto di stima e rispetto politico che lo legava al Cavaliere, e recentemente, pur gettando acqua sul fuoco, non ha chiuso del tutto ad una possibile successione in tal senso.

Berlusconi ha scelto consapevolmente di non avere un erede. Non ha mai considerato l’ipotesi di una successione a sé stesso. Aveva ragione: una personalità come la sua, eccezionale nel senso letterale del termine, non può essere sostituita

Così Renzi ha parlato a Repubblica pochi giorni dopo la dipartita dell’imprenditore 86enne, confermando peraltro la volontà di Berlusconi di averlo con sé tra le fila del partito azzurro. Difficile però che i fronti interni a Forza Italia aprano ora alla candidatura e all’arruolamento del fiorentino. Al momento rimane dunque una suggestione: complicata certamente, ma di sicuro non impossibile.

Aspetto da non sottovalutare è poi anche la situazione finanziaria delicata che Forza Italia sta vivendo. Nell’ultimo biennio si parla di un debito superiore ai 92 milioni di euro. In questo senso le incertezze aumentano e il quadro appare poco chiaro. Decisivi potrebbero essere in questa direzione i finanziamenti e le scelte di Marina e Pier Silvio Berlusconi.

Detto che tra ipotesi diaspora, verso Fratelli d’Italia o il Terzo Polo, continuità (si, ma con chi al comando?), o scioglimento, la situazione al momento appare tutt’altro che definita, chi nell’immediato potrebbe beneficiare dello spazio apertosi verso l’elettorato più centrista sono senza dubbio Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

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