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Roma, è finita con Zaniolo: minacce di morte degli ultras al giocatore, il triste epilogo del calcio italiano

La storia tra il disilluso baby prodigio Zaniolo e la Roma è terminata malissimo. Separato in casa a Trigoria, minacciato di morte davanti a casa sua.

Son passati quasi 4 anni da quando un giovanissimo Zaniolo ha siglato una doppietta agli ottavi di Champions League tra Roma Porto facendo sognare i 60.000 presenti all’olimpico. Sembrava potesse diventare la nuova bandiera della squadra. E invece 4 anni dopo, due crociati in meno e una coppa in più (con lui unico marcatore), l’epilogo è dei peggiori: allontanato da Mourinho e minacciato dai capi ultras romani sotto casa.

Le prime voci di un possibile addio tra Roma e Zaniolo

Una settimana fa circa l’allenatore della Roma Jose Mourinho, non di certo un uomo con i peli sulla lingua, ha affermato che Zaniolo desidera andarsene da Trigoria. Dopo le offerte andate a vuoto di Milan e Bornemouth sembrerebbe che Niccolò debba rimanere a Roma da separato in casa. Rottura totale.

Lo special one ieri ha riconfermato che Zaniolo non si sta allenando e che non è più parte del progetto tecnico: passerà sei mesi in tribuna probabilmente. Al contempo la vita fuori dal campo non prosegue altrettanto bene. Per quanto Niccolò possa avere sbagliato, non esiste che una quindicina di ultras “tifosi” lo inseguano in macchina fino a casa per insultarlo e minacciarlo di morte. L’altra sera è intervenuta la polizia per allontanare il tifo caldo romanista, ma sei mesi in questa maniera non sono concepibili.

Il futuro tra la Roma e Zaniolo

Zaniolo ufficialmente al momento è un giocatore della Roma ma la società, i Friedkin, ha deciso di dichiarare guerra al giocatore.
Se l’agente non presenterà un’offerta da 30 milioni, il suo assistito per quanto interessa loro potrebbe passare tutte le partite in tribuna, svalutandosi e perdendo l’ennesima occasione di dimostrare il proprio valore.

 

Autore: Tommaso Mauri

 

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