Romolo Romani
Arte

Romolo Romani 1884-1916: Sensazioni, figure, simboli.

15/12/2016

Una corposa retrospettiva per riscoprire Romolo Romani

In occasione del riordino conservativo del fondo e l’avvio del percorso di ricerca scientifica, promosso da Fondazione Brescia e dal Comune della città, per la pubblicazione del catalogo generale dell’artista, il 1 Ottobre (fino al 26 febbraio 2017), al Museo Santa Giulia di Brescia è stata inaugurata, a cento anni dalla nascita di Romolo Romani, un’importante retrospettiva che conta ben sessanta opere tra disegni, tele, studi per affiche e cartelloni pubblicitari.

Romolo Romani

Le opere esposte fanno parte di un fondo creato attraverso legati, donazioni e acquisti mirati e compongono la parte più cospicua del repertorio di Romani. A vent’anni dall’ultima esposizione, a seguito di un rigoroso restauro, tornano finalmente in mostra le opere di uno degli artisti più singolari del primo Novecento.

Lontano dalle luci della ribalta avanguardistica, Romani fu tra i primi firmatari del Manifesto dei pittori futuristi (1910), anche se poi la sua firma e quella di Aroldo Bonzagni, furono sostituite da quelle di Gino Severini e Giacomo Balla.

Prima di avvicinarsi al futurismo Romani ebbe modo di incrociare la propria strada con diverse correnti come secessionismo, simbolismo, divisionismo (Previati) ed espressionismo. Anticipando i tempi sull’astrattismo italiano, ricordiamo la serie di Immagini, Prismi, Riflessi, eco di artisti come Odillon Redon e Edvard Munch, i cui scenari psichico-onirici avrebbe influenzato del trittico degli «stati d’animo» dell’amico Umberto Boccioni.

La sua vicenda artistica e umana, segnate dalla malattia mentale che lo colpì nel 1910, portandolo a progressivi e ripetuti vuoti di coscienza, fu improntata ad una visione grottesca dell’individuo borghese, sulla scia dello stesso intento polemico dei suoi compagni futuristi e, in generale, del panorama avanguardistico del primo Novecento. Un mondo da cui Romani si tenne lontano, come d’altro canto, da quello più tranquillo dell’ambiente accademico; preferendo una strada più personale, in perfetta sintesi tra figurazione ed astrazione.

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