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Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi

L’esito della votazione di mercoledì 26 luglio nell’Aula del Senato ha di fatto salvato la poltrona di Daniela Santanchè. La ministra del Turismo

 

L’esito della votazione svolta nella giornata di mercoledì 26 luglio nell’Aula del Senato ha di fatto salvato la poltrona di Daniela Santanchè. La ministra del Turismo ha beneficiato di 111 voti favorevoli e ha visto cadere così la mozione di sfiducia presentata contro di lei dal Movimento 5 Stelle, nella persona del deputato Stefano Patuanelli.

Oltre all’evidente tensione che la seduta parlamentare ha messo in mostra, con attacchi e battibecchi da più parti, è apparso chiaro come il futuro della Santanchè e di conseguenza di tutto il Governo sia tutt’altro che scritto. Quella che appare delinearsi tra le poltrone del Senato sembra infatti avere tutta l’aria di una partita a scacchi. E sui lati della scacchiera sono disposte tutte le forze politiche del Paese.

Terreno primario su cui potrebbe riaprirsi la crepa Santanchè potrebbe essere quello della Procura. Occorrerà infatti capire da oggi ai prossimi mesi, soprattutto quelli autunnali, a quali sviluppi il caso Visibilia e Ki Group potrà andare incontro.

Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi
Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi

Caso Santanchè: tutto rinviato in autunno

Daniela Santanchè ha mantenuto la poltrona di ministro del Turismo, e ha rinforzato la posizione propria e pure quella del centrodestra. Almeno per il momento. Questo potrebbe essere l’effettivo e più diretto risultato della seduta parlamentare andata in scena mercoledì 26 luglio in merito alla mozione di sfiducia, bocciata, nei confronti della ministra.

Di fatto però, con uno sguardo proiettato in là di un paio di mesi, appare piuttosto chiaro che eventuali altre novità in merito al caso Visibilia e Ki Group, potrebbero alzare nuovamente un polverone sulla Santanchè. A quel punto sarebbe poco probabile una nuova scialuppa di salvataggio da parte del Governo.

Tocca dunque alla Procura decidere il futuro della ministra Santanchè, e a tal proposito saranno ancora una volta decisive anche in autunno le possibili fughe di notizie che proprio da lì muoveranno verso giornali e stampa, fino in Parlamento.

La posizione della Santanchè e di conseguenza pure quella del Governo rimangono perciò critiche, e, complice anche l’altro spinoso caso La Russa, l’intera situazione sembra per così dire rimandata a settembre.

Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi
Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi

È scontro in Aula: strategie, disegni e partita a scacchi tra le forze politiche

Un rinvio a giudizio o una nuova accusa mossa contro la Santanchè tra settembre e ottobre potrebbe scombussolare l’equilibrio raggiunto e spingere la premier Giorgia Meloni a optare per un avvicendamento sulla poltrona del ministro del Turismo.

Addirittura sarebbero già al vaglio eventuali ipotesi di sostituzione, con il nome di Valentino Valentini, fidato uomo di Silvio Berlusconi, in pole position per ereditare la poltrona della Santanchè in caso di dimissioni più o meno spontanee.

Certo è che al momento quella che si sta combattendo intorno al caso Santanchè è una vera e propria partita di scacchi. Per ora sembra essere in netto vantaggio il centrodestra, che ha letteralmente fatto quadrato intorno alla ministra, anche se non è dato sapere se per convinzione o tornaconto politico. In primis la posizione della Lega di Matteo Salvini potrebbe risultare decisiva.

Santanchè ora salva, ma tra 2 mesi? È una partita a scacchi
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Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra, escono invece dalla votazione del 26 luglio meno sicuri di prima. Troppe le opinioni contrastanti e le posizioni tenute all’interno di quella che dovrebbe essere un’opposizione compatta. Ma che di fatto non lo è proprio.

Emblematico in tal senso il caso dei due gruppi di quello che era l’ex Terzo Polo. Il Visibilia gate non è motivo di allontanamento della Santanchè secondo Italia Viva, con gli uomini e le donne di Matteo Renzi astenutesi dal voto. Niente voto nemmeno per Azione, il cui leader, Carlo Calenda, però invoca il licenziamento della ministra del Turismo.

L’esito della mozione appariva dunque già segnato in partenza, e il tentativo di destabilizzare il Governo da parte dell’opposizione forse aveva basi poco solide fin da principio, ottenendo per contro il risultato opposto di compattare la maggioranza.

Ovviamente la vicenda appare tutt’altro che conclusa, e la partita a scacchi appena avviata pare destinata a proseguire e ad intensificarsi nei prossimi mesi.

 

Conclusione L’esito della votazione di mercoledì 26 luglio nell’Aula del Senato ha di fatto salvato la poltrona di Daniela Santanchè. La ministra del Turismo

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