SCILLA LA PROPOSTA FUTURISTICA DI PININFARINA, IED E QUATTRORUOTE
SCILLA SFIDA IL FUTURO CON UNA SPREGIUDICATA ASTRAZIONE.
Scilla, la proposta progettuale futuristica ed hi-tech realizzata come progetto di tesi del Master in Transportation Design 2015/2016 dello Ied di Torino, sembra non appartenere a questa terra.
La realizzazione di questa concept car presentata in occasione dell’89º salone di Ginevra un mese fa, ha congiunto tre simboli del mondo dell’automobile in Italia; l’Istituto europeo di Design di Torino, Pininfarina e la rivista Quattroruote che hanno unito le loro esperienze per la realizzazione di questo prototipo.
Scilla, nome di un epico mostro marino scelto attraverso un sondaggio su Facebook, si materializza in un complesso agglomerato di profili dal design fluido e sciolto. Come un guizzo la carenatura si anima di linee costrutte e scultoree fatte di elementi avveniristici. La ricerca stilistica è declinata al concetto di leggerezza; una levità che si riscontra nei profili delle sagome laterali e nel contenuto della ricerca ergonomica dell’abitacolo a guscio “1+1” (due posti in tandem) che trae ispirazione dal mondo dell’aeronautica.
Una vera architettura di design industriale che si esprime in forme sontuose e calibrate come scie che assumono consistenza una volta depositate sulla carrozzeria. Un flash dinamico e diabolico che sembra uscito dalla fucina di Efesto.
Scilla è un gioiello di tecnologia, con una lunghezza di 4,55 metri, una larghezza di 1,95 metri, e una altezza limitata a 1,1 metri è spinta da quattro motori elettrici brush-less integrati nelle ruote. Integra anche un innovativo sistema di interazione uomo-macchina che attraverso il volante monitora l’esperienza di guida e agisce come vero e proprio tutor del guidatore. La guida semiautomatica rifinisce l’anima sportiva della concept.
Scilla rivela la libertà di spingersi in direzioni nuove e audaci in un processo di ricerca che approfondisce e consolida le conoscenze acquisite nel campo del concept virtuale e ideologico che getta uno sguardo al futuro, e potrebbe rivelarsi la vetrina e lo scenario avveniristico su ciò che si potrebbe vedere su strada in meno di vent’anni.
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