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Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Prosegue sempre più serrata la polemica e sono ormai tanti gli attori in gioco: sul tavolo ovviamente la gestione dello sciopero del 17 novembre. Lo stop generale dei lavoratori di ben 6 settori si fa sempre più complesso e discusso in tempi e modi possibili. Le ipotesi di dialogo e accordo tra le parti in causa, Governo da una parte e sigle sindacali dall’altra, al momento si fanno sempre più flebili.

Il vicepremier Matteo Salvini sta lavorando alla precettazione e intende frenare, o almeno ridurre, lo sciopero del 17 novembre. Cgil e Uil dal canto loro sarebbero pronte ad impugnare legge e normative, facendo ricorso al Tar e parlano di incongruenze nelle giustificazioni del Garante degli scioperi, che aveva poche ore fa bocciato la mobilitazione prevista per la giornata di venerdì.

Pronta ad intervenire per calmare gli animi lo è stata Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio ha dichiarato che non è intenzione dell’esecutivo cambiare la legge 146 del 1990 che regola appunto il diritto dei lavoratori allo sciopero. Quanto si starebbe discutendo è piuttosto relativo al numero di ore in cui operai e addetti ai lavori potranno stare a braccia conserte.

Il muro contro muro sembra così proseguire, con lo scontro Salvini-Landini che si allarga ad altri nomi, ciascuno fermo sulle proprie posizioni. La frenata imposta dalla premier Meloni sembra spingere in un angolo il leader della Lega, ora più isolato nella sua battaglia contro lo sciopero del 17 novembre.

Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati
Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Sempre più intricata la situazione dello sciopero del 17 novembre: le forze politiche in battaglia

Precettazione da una parte e veemente opposizione alla stessa dall’altra. Queste sono le due ferme posizioni strenuamente difese dal Governo e dai sindacati Cgil e Uil. Le ultime dichiarazioni della premier Giorgia Meloni sembrano però voler prendere le distanze, almeno parzialmente, dalla versione di Matteo Salvini.

Non è intenzione del governo modificare la normativa. La decisione di precettare è stata assolutamente condivisa, sulla base di una indicazione di un’autorità indipendente, non sulla base di una scelta politica

Queste le parole con cui il presidente del Consiglio sembra allontanarsi dal proprio vice, ora più isolato nella sua battaglia contro lo sciopero del 17 novembre. Proprio la precettazione voluta da Salvini rimane il principale nodo da sciogliere.

Cgil e Uil infatti sono pronte a dare battaglia, e facendo riferimento alla legge del 1990 sul diritto allo sciopero, potrebbero far ricorso al Tar. Chiaramente i tempi tecnici in questo caso si allungherebbero, e gli effetti su sciopero si o sciopero no sarebbero in concreto nulli.

Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati
Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Lo stop nel settore dei trasporti, quello maggiormente discusso e controverso, si avvia verso le “sole” 4 ore, così come da giorni sostiene Matteo Salvini. Non ci stanno, e rispondono alla precettazione del ministro dei Trasporti sia Maurizio Landini sia Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente segretario di Cgil e Uil.

Stiamo lavorando al diritto di sciopero, che va contemperato al diritto al lavoro e alla sicurezza. Il Paese non ha bisogni di blocchi, ha bisogno di correre

Queste le parole con cui Matteo Salvini invece spiega le proprie posizioni e spinge quasi di prepotenza anche la questione relativa agli scioperi tra i punti principali presenti sull’agenda di Governo. Mossa quest’ultima, al di là delle risposte di cortesia e di facciata, forse non troppo piaciuta all’interno dello stesso esecutivo, cominciando proprio dalla premier Giorgia Meloni.

Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati
Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Sciopero del 17 novembre: l’opposizione si scaglia contro Salvini

Mentre il ministro dei Trasporti sembra non voler sentire ragioni e si difende circa la gestione della vicenda relativa allo sciopero del 17 novembre, dalle opposizioni si alzano tante voci che prendono di mira proprio il leader del Carroccio.

Un assist in questo senso potrebbe averlo fornito alle forze di Sinistra pure la stessa premier Giorgia Meloni, che ha appunto specificato come non sia intenzione del Governo toccare e modificare le leggi che regolano il diritto alla mobilitazione lavorativa.

Ci pensa Andrea Orlando a scagliarsi contro Salvini, tacciato di operare in campi che non gli competono e nei quali non avrebbe alcuna voce in capitolo. L’ex ministro del Lavoro usa parole decise e coinvolge ancora una volta anche il Garante degli Scioperi:

Con la sua precettazione il ministro è andato oltre la rimodulazione. Si rischia di limitare il diritto fondamentale allo sciopero. Salvini si mette a maramaldeggiare con persone che guadagnano 1200 euro al mese. Insinuare poi che scioperano per farsi il weekend lungo è un insulto inaccettabile

Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati
Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Fanno eco al deputato del Partito Democratico anche Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Angelo Bonelli, rappresentante di Alleanza Verdi e Sinistra. Il primo cittadino della capitale fa menzione delle leggi e delle norme duramente conquistate per ciò che concerne gli scioperi. Ecco le sue parole:

Dagli scioperi sono venute conquiste che hanno reso migliori il nostro Paese e tanti altri. C’è disagio per i toni di un attacco così frontale. Ci sono norme e aspetti tecnici meritevoli di attenzione, ma bisogna dimostrare rispetto per i lavoratori

Medesimi anche i toni utilizzati dall’ecologista romano che allarga la prospettiva e tira in ballo anche la legge di bilancio. Ancora una volta bersaglio principale della critica è il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Queste le parole di Bonelli:

L’aggressione di Salvini al sindacato nasconde il disastro di una legge di bilancio che taglia le pensioni, mentre tutela gli extraprofitti delle società energetiche che nel solo 2023 portano a casa 65 miliardi

Una situazione che si protrae e che ogni minuto che passa tende a farsi più ingarbugliata di prima. Tante le voci e i nomi coinvolti, ma ancora nessuna soluzione che possa fungere da compromesso e accontentare, o almeno non scontentare troppo, tutti quanti. A cominciare dai lavoratori, che si ritrovano invischiati in questa paludosa polemica politica.

Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati
Sciopero del 17 novembre: bagarre tra Governo e sindacati

Conclusione: sciopero del 17 novembre, è vera bagarre tra Governo e sindacati

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