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Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi

Pagina nerissima ma in continuo sviluppo quella relativa allo stupro di gruppo avvenuto a Palermo ai danni di una 19enne. La vicenda ormai tristemente nota vede coinvolti 7 ragazzi, responsabili della violenza collettiva compiuta nei confronti della ragazza.

Ora a rendere ancora più terrificante una storia davvero orribile è la circolazione in rete delle chat scambiate tra i 7 giovani. Un mix indistinto di vera e propria schifezza condisce i messaggi che il gruppo si è scambiato in merito all’atto compiuto. Tutto sembra trasparire meno che il senso di colpa.

Particolarmente grave appare la posizione del minorenne del branco, reo di aver pubblicato su Tik Tok un video nel quale si vanta della propria condotta, definisce l’obbrobrio commesso come un “macello” nel quale “ci siamo divertiti”, e afferma di ottenere pubblicità da tutto il clamore mediatico scoppiato intorno al caso siciliano.

Immediata la reazione del gip di Palermo. Il giovane è stato prontamente rimesso in carcere, dopo che insieme ai compagni era stato trasferito in istituti di pena alternativi date le concrete minacce a cui i giovani sarebbero andati incontro da parte degli altri carcerati.

Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi
Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi

Stupro di gruppo a Palermo: messaggi vocali, chat e video su Tik Tok al vaglio del gip

È di poche ore fa la decisione del giudice di trasferire i presunti aggressori di Palermo dal carcere siciliano. La scelta in particolare sarebbe motivata dal timore concreto che i giovani possano finire nelle mani di altri carcerati.

Il dipartimento amministrazione penitenziaria ha stabilito infatti che i 7 ragazzi venissero spostati dall’istituto del capoluogo siciliano in altri edifici della regione dove potessero godere di un maggiore e per loro più sicuro isolamento.

È però presto cambiata la situazione del più giovane del branco. Il minorenne è tornato in carcere dopo aver pubblicato sul proprio profilo di Tik Tok un video nel quale si fa vanto dell’accaduto. Lo stesso gip Antonina Pardo ha ritenuto vero il filmato con cui il ragazzo ritorna sulla violenza perpetrata. Agghiacciante il fatto che il giovane rida e scherzi riguardo a quanto presumibilmente commesso, senza mostrare alcuna empatia o senso di colpa. Anzi…

La procuratrice dei minori Claudia Caramanna ha immediatamente predisposto la nuova carcerazione del minorenne, la cui posizione si è notevolmente aggravata. Del resto insieme ai compagni il 17enne aveva confessato lo stupro di gruppo avvenuto durante la notte del 7 luglio scorso nelle vicinanze del Foro Italico di Palermo.

Determinante nella decisione del giudice è stata la presa visione di un video pubblicato su Tik Tok dal giovane. Le prime ipotesi che parlavano di fake sarebbero state scartate dagli inquirenti, che avrebbero invece verificato l’autenticità del filmato, veramente girato dal ragazzo mentre era in comunità lo scorso 22 agosto.

Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi
Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi

Si vanta per la violenza commessa: le frasi del minorenne coinvolto nello stupro di gruppo a Palermo

Le reazioni provocate dagli scambi di messaggi, audio e infine dal video social in cui è protagonista il minorenne membro del branco ritenuto responsabile dell’agguato di Palermo dello scorso 7 luglio, sono forti e producono letteralmente orrore.

Brividi e disgusto potrebbero essere le due sensazioni principe che alcune battute scambiate tra i giovani inducono in qualsiasi lettore venuto a conoscenza dell’episodio. I ragazzi infatti nei messaggi inviatisi sui rispettivi smartphones scherzano e tornano divertiti sulla violenza di cui si sarebbero macchiati.

L’abbiamo ammazzata, è svenuta più di una volta. Brutto così? Troppo forte invece

Questa è soltanto una delle frasi con cui i 7 giovani si fanno vanto del proprio esecrabile operato. Particolarmente entusiasta, dalle chat al vaglio degli inquirenti, è parso in particolare il più piccolo della compagnia, che tramite Tik Tok si dice orgoglioso della pubblicità che l’intera vicenda gli sta garantendo sui social.

Sto ricevendo tanti messaggi da ragazze, ragazze ma come faccio a uscire con tutte siete troppe… Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome, mi state facendo solo pubblicità

Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi
Stupro di gruppo a Palermo: da brividi le chat dei 7 ragazzi

I messaggi che i giovani si sono scambiati nelle ore e nei giorni successivi lo stupro hanno dunque convinto il gip della mancanza di reale pentimento della banda. Il senso di colpa mostrato durante gli interrogatori immediatamente seguiti all’arresto sarebbe perciò, alla luce di questi nuovi tristi sviluppi, soltanto di facciata.

Specie nel più giovane della compagnia frasi come “Cumpà, ficimu un macello, n’addivertemma”, sono ritenute dagli inquirenti sintomo di una personalità incapace di provare rimorso per l’atto compiuto, e anzi incline a perpetrare gesti di violenza e reiterati comportamenti criminali.

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