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Storia

80 anni fa l’assassinio di Norma Cossetto e l’inizio dei massacri delle foibe in Istria

Negli scorsi giorni si è ricordato l’80 anniversario dell’armistizio di Cassibile, con il quale l’Italia alzava ufficialmente bandiera bianca agli Alleati. Nell’autunno 1943 i partigiani di Tito assassinarono la giovane istriana Norma Cossetto, divenuta poi simbolo dei massacri delle foibe sul confine orientale.

Una tragedia che spaccò in due le comunità del territorio, comprese molte famiglie dove i parenti spesso si trovarono l’uno contro l’altro. Furono giorni di paura e impotenza per le popolazioni italiane, che dalla sera alla mattina si videro prese di mira dalla minoranza slava. Emblematico fu l’assassinio della giovane Norma Cossetto, divenuta emblema di tale violenza.

I massacri delle foibe e di Norma Cossetto dell’autunno 1943

Dopo l’armistizio di Cassibile, in Istria la popolazione civile era immobile per il terrore. Le regioni a Nord-Est, infatti, nel corso del Ventennio fascista avevano visto la minoranza slava duramente discriminata dalle politiche di italianizzazione forzata. Approfittando del momento di anarchia, i discriminati costituirono in molti paesi della penisola comitati popolari per l’epurazione di elementi fascisti, accogliendo diversi gruppi partigiani jugoslavi facenti capo allora a uno sconosciuto Josip Broz detto Tito.

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Partigiani Jugoslavi sopra. Sotto: il castello di Pisino dove di fatto si decisero le sorti dell’Istria e di Norma Cossetto

Questi comitati popolari verso la fine di settembre si radunarono nel comune di Pisino, occupandone il castello. Qui presero dei provvedimenti passati alla storia come Decisioni di Pisino. In sostanza, si ribadiva il carattere slavo dell’Istria e si proclamava l’annessione alla futura Repubblica Socialista Jugoslava. Si decise, inoltre, che la minoranza italiana avrebbe goduto di pieni diritti, ma le cose andarono diversamente.

Massacri delle foibe: inizia la “caccia al fascista” ma non solo. Perché Norma Cossetto fu portata via

Nelle medesime settimane in cui a Pisino si anticipavano di fatto di quattro anni di anticipo rispetto i Trattati di Parigi, i partigiani di Tito davano inizio ai primi massacri delle foibe. I primi obiettivi furono tutte le persone che s’identificavano con la burocrazia dello Stato Italiano e con il Fascismo. Tra il settembre e ottobre 1943 circa 600 persone subirono questa sorte.

Finirono nel libro nero ex gerarchi locali, podestà, ma anche soldati sbandati che tentavano di rientrare in Italia dal fronte Jugoslavo passando dall’Istria. Non furono esenti insegnanti, dirigenti scolastici, impiegati comunali, carabinieri, poliziotti, postini.

Questa prima piccola ma significativa ondata iniziò a convincere qualcuno previdente a lasciare l’Istria ed a rifugiarsi a Trieste, dando inizio a quello che poi sarebbe diventato un decennale esodo di massa di italiani dalla Venezia Giulia. In dieci anni circa, 250.000 persone lasciarono quelle zone.

Spesso, in caso di assenza della persona scelta, i partigiani slavi prendevano il parente più prossimo. E’ il caso di Norma Cossetto, diventata il simbolo dei massacri delle foibe.

Chi era Norma Cossetto, la vittima simbolo dei massacri delle foibe

Tra le prima vittime della prima ondata dei massacri delle foibe ci fu una giovane ragazza, in procinto di laurearsi. Il suo nome era Norma Cossetto. Nata nel paese di Santa Domenica (fraz. di Visinada) nel 1920 da una famiglia benestante, il padre era stato podestà del comune negli anni ’30 e dirigente locale del PNF. Pur non avendo lei mai ricoperto incarichi del partito, era figlia di un importante gerarca fascista.

Al momento dell’armistizio, il padre si trovava a Trieste di stanza con la Milizia, mentre la famiglia era rimasta a Visinada. Su indicazione di abitanti locali, un commando andò a prenderla il 25 settembre a casa sua. Trasferita da un paese all’altro dell’Istria assieme ad altri ostaggi per sfuggire ai tedeschi che nel frattempo stavano occupandola con l’operazione Nubifragio, viene imprigionata nella scuola comunale di Antignana.

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La foiba di Villa Surani, dove nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 i titini gettarono ancora viva Norma Cossetto

Lì circa 17 titini in stato di eccessiva ubriachezza abusarono di Norma Cossetto per una notte intera, fino a quando tra il 4 e il 5 ottobre, braccati dai tedeschi, decisero di eliminare lei e tutti gli altri prigionieri. Le vittime furono portare sull’orlo della foiba della fraz. Villa Surani e gettati legati a coppie con filo di ferro, chi dopo un colpo alla nuca, chi invece ancora vivo. Norma Cossetto subì la seconda sorte, più tragica.

Dopo l’assassinio, Norma Cossetto fu estratta viva dalla foiba circa due mesi dopo su confessione di uno degli aguzzini che la seviziarono nelle settimane precedenti. Dopo il ritorno della “normalità” in Istria, infatti, le autorità tedesche incaricarono il Maresciallo Arnaldo Harzarich, comandante dei Vigili del Fuoco di Pola per estrarre le tante vittime sparse per l’Istria di cui i familiari denunciarono la scomparsa.

I pompieri scesero anche nella foiba di Villa Surani intorno a dicembre, dove estrassero per primo proprio il corpo di Norma Cossetto. Lo riconobbe la sorella Licia, poiché aveva su un golfino tirolese regalato dal padre qualche anno prima. Proprio il padre, nel tentativo di ritrovarla, fu anch’egli ucciso in un’imboscata di titini vicino Santa Domenica e gettato nella foiba della fraz. Treghellizza.

Norma Cossetto, da vittima sconosciuta a Medaglia d’Oro al Valor Civile

Nei mesi successivi la tragedia, l’Università di Padova decise di conferire a Norma Cossetto la laurea ad honorem nel 1949, a guerra ormai finita ed anche a esodo in corso. Per oltre 50 anni, la sua vicenda assieme a quelle dell’esodo giuliano-dalmata finirono nel dimenticatoio, fino al 2004. Con l’istituzione del Giorno del Ricordo, riemerse anche questa triste vicenda.

Nel primo anno di commemorazioni ufficiali, il 9 febbraio 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ricevette al Quirinale i famigliari della ragazza e conferì alla sorella Licia la  Medaglia d’Oro al merito civile, con le seguenti motivazioni:

Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio, 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria).

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Dopo oltre 60 anni dall’uccisione di Norma Cossetto, nel 2005 il riconoscimento ufficiale. In occasione della prima Giornata ufficiale del Giorno del Ricordo, l’allora Presidente Ciampi il 9 febbraio conferì alla sorella Licia la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Norma Cossetto, vittima delle ideologie opposte

La vicenda assai raccapricciante di Norma Cossetto rappresenta appieno di come in quei territori lo scontro di ideologie abbia provocato degli effetti inenarrabili. L’equilibrio di convivenza nell’alto adriatico per secoli fu garantito dalla presenza della Repubblica di Venezia.

I coloni veneziani, grazie alla collaborazione con le popolazioni slave (parola di origine proprio veneziana) permisero a quei territori di prosperare nella pace, nel benessere economico e nella tolleranza.

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Nel 2010, in Piazza dell’Unità a Trieste, si è tenuto un evento storico, che sancisce una riconciliazione tra Italia, Slovenia e Croazia. il Concerto dei Tre Presidenti. Un gesto di grande valore, chiamato a superare crimini commessi anni prima come l’assassinio di Norma Cossetto.

I massacri delle foibe rappresentano la punta di un iceberg più complesso che è la questione adriatica. Una vicenda storica fatta di memorie diverse in cui si sono alternati momenti di convivenza pacifica a lotte fratricide che hanno avuto il culmine nel corso del Novecento, il secolo delle opposte ideologie.

Negli ultimi anni, tuttavia, grazie all’UE con l’ingresso di Slovenia e Croazia, molto è stato fatto per ricucire con l’Italia ed oggi si è tornati ad una normalità di rapporti. Uno dei punti più alti è stato il Concerto dei Tre Presidenti in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste nel 2010 alla presenza dei Tre presidenti della repubblica italiana (Napolitano), slovena (Turk) e croata (Josipovic).

Conclusioni Norma Cossetto, vittima illustre dei massacri delle foibe

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