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Letteratura

Italo Svevo: vita opere e citazioni tra 2 culture

Nasceva il 19 Dicembre 1861 Italo Svevo, pseudonimo dello scrittore Aron Ettore Schmitz. Lo ricordiamo con le sue opere e citazioni più famose.

Italo Svevo nasce nel 1861 a Trieste (allora parte dell’Impero Austro Ungarico) da una famiglia mista. Il padre Franz è un ebreo tedesco, mentre la madre, Allegra Moravia, aveva origini italiane. Pur avendo sin da piccolo uno stretto contatto con la lingua italiana, l’educazione di Svevo si svolge in lingua tedesca.

Trascorre anche un periodo in Baviera per essere avviato all’attività commerciale insieme ai fratelli. Questa doppia appartenenza culturale, italiana e tedesca, non sarà mai un elemento doloroso nella sua vita ma verrà vissuta in armonia, come d’altra parte suggerisce lo pseudonimo. Italo Svevo muore il 13 settembre 1928 a Motta di Livenza.

Opere di Italo Svevo

Nel 1892, dopo la morte del padre, Svevo pubblica il suo primo lavoro Una Vita. Il protagonista del romanzo, Alfonso Nitti, rappresenta l’intellettuale inetto e incapace di comunicare con la società borghese che lo circonda.

Il disagio interiore e un ambiguo complesso di superiorità condurranno il giovane intellettuale a una vita di contemplazione e di autoinganno. Dopo aver rinunciato a sposare la donna che ama, fugge al paese natale. Una volta tornato a Trieste, scopre che la sua fidanzata Annetta ha sposato un altro, il brillante letterato Macario. Conscio del suo fallimento, Alfonso si suicida con il gas alla vigilia di un duello.

Senilità

Nonostante la fama di cui gode, quando venne pubblicata quest’opera non ottenne successo di critica. Stesso destino subì il suo secondo romanzo Senilità (1898) pubblicato a puntate sull’ Indipendente.

Svevo pagherà di tasca propria due edizioni del suo libro, senza avere alcun successo. Il titolo senilità si riferisce alla difficoltà di agire  che hanno di solito gli anziani, ma che nel romanzo è propria del protagonista. Emilio è un impiegato di assicurazioni che vive un’esistenza monotona accanto alla sorella.

Un giorno però conosce Angiolina, di cui si innamora. A nulla varranno gli avvertimenti degli amici, che cercano di fargli aprire gli occhi sui suoi numerosi tradimenti. La sorella di Emilio si ammala di polmonite e lui la abbandona più di una volta per stare con la sua amante. Dopo la morte della sorella, Emilio smette di frequentare Angioina. Allora viene a sapere che questa frequenta adesso un altro uomo.

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Italo Svevo e James Joyce

La coscienza di Zeno

Il terzo romanzo arriva dopo la Guerra: nel 1919 l’amico James Joyce consiglia a Svevo di pubblicare La coscienza di Zeno. L’opera ha per protagonista un essere umano chiamato Zeno, che racconta la sua esistenza in maniera ironica e disincantata: la vita gli appare un misto di tragedia e commedia.

La narrazione non segue un corso degli eventi, si tratta di annotazioni nella forma del diario, a confermare la frantumazione dell’identità del protagonista.

Citazioni

  • Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve. (La coscienza di Zeno)
  • Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia. (Tristezza)
  • A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure. (La coscienza di Zeno)

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