Borsa in ripresa
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Borsa in ripresa oggi 14/3

Borsa in ripresa oggi 14/03: a circa un’ora e mezza dalla chiusura dei mercati europei i principali listini segnano rialzi corposi anche se non da colmare le perdite dei giorni scorsi. Piazza Affari è in rialzo di circa il 2% così come il Dax tedesco.

Borsa in ripresa

Dopo un’apertura intorno alla parità l’accelerazione è avvenuta in concomitanza dell’apertura positiva d’oltreoceano: Nasdaq e S&P sono in rialzo seguiti dal DJ. I titoli sotto la lente sono naturalmente First Republic Bank e Western Alliance Bankcorporation, che dopo aver perso entrambe circa il 60% solo nella giornata di ieri oggi in apertura recuperano rispettivamente 57 e 47%, restando comunque anni luce distanti dalle quotazioni di solo pochi giorni fa. Chi scrive non invita a farsi illusioni, lo schema sembra quello di un rimbalzo tecnico.

Speriamo ovviamente di sbagliarci ma graficamente lo S&P sembra diretto verso i minimi di settembre ottobre 22, dove si trova il supporto più consistente in area 3500 punti base. Parimenti, il Ftse Mib verosimilmente galleggerà ancora qualche giorno per poi assecondare la traiettoria negativa del canale appena rotto al ribasso.

Borsa in ripresa. Le azioni della BCE

Prima del repentino crack della 16° banca per “stazza” degli USA l’agenda di Christine Lagarde prevedeva di annunciare giovedì 16 p.v. un ulteriore aumento dei tassi di 0,5%. Come osserva Claudio Tito per La Repubblica è da ritenersi improbabile che le ultimissime vicende interferiscano sulla decisione già intrapresa. Tuttavia gli occhi della presidente della BCE si volgeranno inevitabilmente ad incrociare quelli di Jerome Powell che parlerà giovedì della prossima settimana e che potrebbe invece annunciare svolte o allentamenti nella politica da falco della FED. Ma un eventuale rilassamento della BCE cosa comporterebbe per il nostro Paese?

Borsa in ripresa. L’Italia attende le parole di Lagarde

Bini Smaghi, sempre dalle colonne di Repubblica predica calma, invitando la commissaria alla flessibilità: memore della crisi del debito sovrano greco l’ex n.1 di Societe Generale auspica una gestione controllata del momentum, ricordando come l’aumento di soli 0,25 punti nel 2011 fu sufficiente a destabilizzare i mercati. Di contro, come sottolinea sempre Claudio Tito, l’enorme debito pubblico italiano diverrebbe presto bersaglio degli speculatori se la BCE dovesse interrompere contemporaneamente l’acquisto di titoli di Stato-come sta cominciando a fare- e abbassare i tassi di interesse. Ma tutto ciò non sembra profilarsi all’orizzonte.

Borsa in ripresa. Ma i correntisti rischiano?

Quanti sono i correntisti italiani che hanno 100.000€ o meno in c/c? Tanti, evidentemente, almeno stando alle cifre riportate da SkyTg24 che parla di un totale di 739 mld di euro assicurati, a fronte di un fondo di tutela di soli 3,3 mld. Dunque nel caso di fallimento di una banca che si trovi a dover rimborsare i correntisti per un valore superiore a quello del fondo chi interviene, stante che i depositi assicurati hanno garanzia di legge?

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