Dizionario Arte

Lotto, Lorenzo

15/07/2020

Lotto, Lorenzo. Pittore veneziano. Secondo la sua stessa testimonianza nacque a Venezia e Vasari suggerisce che abbia fatto esperienza in quella stessa città, ma lavorò in molte altre località, ebbe uno stile suo proprio e restò discosto dal centro della tradizione veneziana.

Viene documentato per la prima volta a Treviso, dove si stabilì fino al 1506. Trascorse poi un periodo nell’Italia centrale, durante il quale lavorò per papa Giulio II (Giuliano Della Rovere) in Vaticano (ma non è rimasto a della sua opera). Dal 1513 al 1525 lavorò soprattutto a Bergamo, quindi tornò a Venezia; lì rimase sino al 1532, poi fu itinerante per il resto della sua carriera, lavorando soprattutto in città delle Marche.

Nel 1554, parzialmente cieco, divenne chierico nel monastero di Loreto, dove morì. I suoi spostamenti sono eccezionalmente ben documentati grazie al fatto che è sopravvissuto il suo libro contabile del periodo 1538-54, insieme a numerose lettere della prima parte della carriera.

La vita senza radici di Lotto

La vita senza radici di Lorenzo Lotto riflette il suo temperamento difficile e ansioso, e la sua opera è estremamente diseguale. Prende spunto da una grande varietà di fonti, dal nord Europa e dall’Italia, ma al contempo mostra una acuta freschezza di osservazione.

Forse è meglio conosciuto per i ritratti, nei quali riversa un clima di irrequietezza psicologica (Giovane uomo nel suo studio, circa 1527, Accademia, Venezia) ma lavorò soprattutto come pittore religioso. Uno splendido esempio di come siano originali e poetiche le sue pale d’altare è l’Annunciazione (ca 1527, Pinacoteca Civica, Recanati), un’opera bizzarra e ammaliante, piena di colori brillanti e di effetti luminosi, di espressioni e pose curiose, e con bellissimi dettagli disegnati in modo insolito, dove non manca un gatto stupito.

Nascita: Venezia 1480; Morte: Loreto 1556

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