
A pesci in faccia. Trudeau bacchetta Meloni
La Presidente Meloni siede al tavolo dei colloqui con Trudeau, premier canadese, che non le risparmia le sue preoccupazioni.
A pesci in faccia. Trudeau bacchetta Meloni
Dopo il bilaterale con il Primo Ministro Kishido che l’ha vista impegnata ieri nella giornata di apertura del G7 in Giappone la premier ha oggi incontrato Justin Trudeau, Prime Minsiter canadese, per un colloquio che si è rivelato un po’ meno riuscito del previsto.
Una faccia che è un programma
Sono esilaranti le foto rilasciate dall’agenzia stampa del governo canadese: prima lo sguardo rivolto all’obbiettivo, gli occhi strabuzzati un po’ increduli ma soprattutto furiosi, poi il capo chino quasi a mordersi le labbra per la frustrazione, lo sforzo teso nel mantenere qualche residua forma di uplomb.
Che in realtà aveva completamente perso qualche secondo prima: rispondere con la mimica del corpo è segno di pochezza, di un linguaggio elementare che rifugge il confronto dialettico e si nasconde dietro la propria indignazione. Solitamente funziona per i più piccoli.



L’affondo di Trudeau sui diritti civili
Si parla di sanzioni e cooperazione in chiave anti sino-russa, di sviluppo globale e cambiamenti climatici e poi, out of the blue la stilettata: «Siamo preoccupati per alcune delle posizioni che il tuo governo sta prendendo in materia, ma non vedo l’ora di parlarne con te» [Fonte: Corriere della Sera].
A questo punto l’espressione della Presidente del Consiglio si gonfia stile pesce palla sotto minaccia, ma non sputa veleno e risponde sommessamente che l’esecutivo «sta seguendo le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni» [Fonte: ANSA].
Chiaramente imbarazzante sentire il premier di un Paese alleato dirsi “preoccupato” per lo stato dei diritti LGBT, come fossimo un paese del terzo mondo. Eppure questa “preoccupazione” non è del tutto infondata, forse ingenerosa, ma non campata per aria: fa evidente riferimento alle risoluzioni con cui l’Unione Europea condanna Italia Polonia e Ungheria in materia di diritti civili.
Dovrebbe preoccupare noi di essere paragonati a popoli retrogradi come quello polacco e ungherese ed invece noi–fingiamo–di stupirci: Cado dalle Nubi II si farà, con Meloni co-protagonista.
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