Biennale d'Arte di Venezia
Arte

Biennale d’Arte di Venezia: il Padiglione Ucraina rischia di non essere presente

L’avanzare delle truppe della Russia in Ucraina ha messo a repentaglio la sua partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia. In un post su Instagram si legge infatti che gli organizzatori in questo momento drammatico non sono in grado di lavorare al progetto per l’esposizione.

La guerra di Putin contro l’Ucraina mette a repentaglio la loro partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia

La guerra invade la Biennale d’Arte di Venezia

L’attacco russo all’Ucraina non lascia alternativa allo staff del Padiglione del Paese sotto assedio di dover comunicare il rischio di non poter prendere parte alla Biennale d’Arte di Venezia.

Nel profilo del Padiglione Ucraino di Instagram l’artista Pavlo Makov e i curatori Lizaveta German, Maria Lanko e Borys Filonenko hanno comunicato che, in questo momento, considerando la situazione attuale in cui si trova il loro paese, non assicurano la loro partecipazione all’esposizione di quest’anno, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani, in programma dal 23 aprile al 27 novembre.

Il team che avrebbe dovuto lavorare all’allestimento del Padiglione Ucraina alla Biennale d’Arte di Venezia è sparpagliato in tutto il Paese, tra Kharkiv, Kiev e Lviv, e in parte fuori. Come sottolinea il team, è pericoloso spostarsi per le strade ucraine in questo momento di assedio, dove tutto può accadere nel giro di pochi secondi.

Riportando le parole degli stessi organizzatori e dell’artista: “Le nostre vite, le vite dei nostri cari, come tutto quello in cui noi crediamo, la pace, la libertà, la democrazia e la cultura, sono messe a rischio”.

Biennale d'Arte di Venezia
Un’immagine dell’installazione The Fountain of Exhaustion. Acqua alta, il progetto ucraino per la Biennale

La Biennale d’Arte di Venezia: la protesta degli artisti russi

L’Ucraina si vede sfilare davanti l’opportunità di essere rappresentata all’interno del panorama dell’arte internazionale. Il Padiglione Ucraina, che doveva ospitare l’opera di Pavlo Makov, ha riservato la sua area espositiva all’Arsenale, ma nel caso in cui la situazione non cambiasse, sarà costretta a non partecipare all’Esposizione.

Anche la Russia non parteciperà alla 59/a Biennale dell’Arte di Venezia a causa del conflitto innescato da Mosca contro l’Ucraina. Gli artisti Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov, assecondati dal curatore Raimundas Malaauskas, hanno dato forfait per protesta, dicendo che «Non c’è posto per l’arte quando civili muoiono sotto il fuoco dei missili, quando i cittadini dell’Ucraina si nascondono nei rifugi e quando chi protesta in Russia viene ridotto al silenzio».

La Biennale di Venezia contro il conflitto

La Biennale di Venezia prende una posizione di vicinanza al Paese vittima degli attacchi russi. In una dichiarazione del 25 febbraio si può leggere: “La Biennale di Venezia, luogo di incontro fra popoli attraverso le arti e la cultura, è vicina a tutti coloro che soffrono a causa dell’attacco russo all’Ucraina.

Invoca la pace e ripudia fermamente ogni forma di guerra e di violenza, confermandosi luogo del dialogo fra istituzioni, artisti e cittadini di ogni paese, lingua, etnia e religione. Auspica che la diplomazia internazionale ritrovi la forza per arrivare a una soluzione pacifica condivisa nel più breve tempo possibile. Anche a questo scopo conferma l’apertura della 59. Esposizione Internazionale d’Arte il prossimo 23 aprile 2022”.

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