Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola
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Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola

Giochi fatti e nomine europee decise dopo le ore 22. Prende corpo il Consiglio UE e lo fa seguendo quelle linee ampiamente indicate alla vigilia: conferma in toto del pacchetto di nomi individuati per i vertici continentali. E riprova dell’esclusione di Giorgia Meloni dalle posizioni che contano.

I profili di Ursula Von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas vanno verso l’approvazione europea, sospinti dalla grande maggioranza dei 27 leader presenti all’euro summit di Bruxelles, e con buona pace invece di chi, come l’Italia, si era messa di traverso.

Il fronte compatto di liberali, socialisti e popolari ha avuto la meglio, come scontato. E così esito primo della riunione europea di giovedì 27 giugno è l’esclusione del Bel Paese dai ruoli che contano. Anche la poltrona della vicepresidenza economica esecutiva della Commissione europea rischia di allontanarsi da Roma e migrare veloce e decisa verso Parigi.

Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola
Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola

Chiuso l’euro summit a Bruxelles: si compone il Consiglio UE. Italia ai margini

Tutto stabilito o quasi in Europa. Il fronte ampio e compatto, composto da liberali, popolari e socialisti, impone la propria linea e poco dopo le ore 22 di giovedì 27 giugno conduce l’Unione verso la conferma delle nomine continentali.

Approvati i nomi in pole position già alla vigilia, senza colpi di scena e senza veti impossibili tanto a dirsi quanto a farsi. E arrivano così la riconferma di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, la scelta di Antonio Costa quale numero uno del Consiglio Europeo e la nomina di Kaja Kallas ad Alto Rappresentante, ovvero figura con ampi poteri internazionali.

L’euro summit di Bruxelles si chiude perciò come previsto, con zero sorprese e con condivisione consistente nei programmi e negli obbiettivi. Un concerto dal quale resta fuori Giorgia Meloni, e con lei l’Italia tutta. La premier del Bel Paese infatti ha storto il naso di fronte alle nomine UE.

Astenuta sulla Von der Leyen, e secco no in riferimento ai nomi di Costa e Kallas: queste le posizioni sostenute dalla Meloni, che l’hanno inevitabilmente sospinta ai margini dell’Europa. Un isolamento pericoloso che potrebbe pure avere ripercussioni interne al Paese.

Sulle nomine c’è un’ampia convergenza su questi tre nomi

Così aveva peraltro aperto le danze europee Charles Michel, presidente in carica al Consiglio Europeo. Una testimonianza di accordo e unione d’intenti che serpeggiava tra le principali forze del continente, Francia e Germania in prima fila, eccezion fatta per Italia, Slovacchia e Ungheria.

Lo stesso fronte compatto ed europeista aveva inoltre tentato un riavvicinamento, soprattutto con l’Italia e con Giorgia Meloni, ritenendo la penisola uno dei Paesi fondamentali per gli equilibri del Vecchio Continente. Era stato il polacco Tusk a tendere la mano:

Nessuna decisione verrà presa senza l’Italia

Di fatto però il risultato di Bruxelles è ben altro. E recita di una vittoria trionfale di Emmanuel Macron, che evita lo spauracchio di trascinare le scelte europee oltre le elezioni in patria, e di tutto il fronte popolare. E al contempo sottolinea la sonora sconfitta di Giorgia Meloni.

Il supporto dell’amico Orban, a Roma pochi giorni fa proprio in vista dell’euro summit, non è stato sufficiente a far sentire alta la propria voce politica. Il primo ministro ungherese ha difeso posizioni similari a quelle italiane: no alla Von der Leyen, sì a Costa e astensione su Kallas.

L’isolamento italiano e la sconfitta di una isolata Meloni dunque appaiono concreti e oggi quanto mai evidenti. Il rischio è che tale emarginazione possa riverberarsi pure nelle scelte dei commissariati europei. La posizione forte del presidente della Repubblica francese in particolare starebbe esercitando pressioni per condurre il compatriota Thierry Breton verso la carica di vicepresidente della Commissione Europea.

Proprio questa poltrona era la più ambita, o una delle principali, da parte della stessa Giorgia Meloni, che rischia ora di vedersi tagliata fuori anche dalla distribuzione delle cariche che più contano all’interno del concerto continentale.

Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola
Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola

Consiglio UE quasi fatto: resa dei conti a Strasburgo il 18 luglio. La voce di Meloni

La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Ho deciso di non sostenerla nel rispetto dei cittadini e delle indicazioni arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa

Parole pronunciate da Giorgia Meloni, o meglio affidate ad X, il vecchio Twitter, e chiara testimonianza dello scoramento politico provato dalla premier italiana, uscita con le ossa rotte dall’euro summit di giovedì 27 giugno 2024.

Dichiarazioni che non fanno che confermare la sconfitta e l’isolamento di Giorgia Meloni e di conseguenza dell’Italia nel concerto europeo. Il disaccordo è al momento totale e si sviluppa intorno alle scelte politiche che l’Europa sembra voler portare avanti: sia in campo economico sia ad esempio in termini di appoggio all’Ucraina.

Tutto appare deciso e prossimo alla conferma definitiva. Via libera finale che dovrebbe arrivare il 18 luglio prossimo a Strasburgo. Quella la sede e la finestra cronologica in cui la Von der Leyen dovrà cercare di ottenere il consenso conclusivo e avviare così la formazione del nuovo Consiglio europeo.

È molto importante per me lavorare al Consiglio con l’Italia, con tutti gli altri Stati, è un principio che ho seguito sempre

Intanto con queste parole la stessa politica belga si rivolge all’Italia e a Giorgia Meloni. Un chiaro segnale di avvicinamento e disponibilità alla trattativa, così da ricreare quel binomio personale che può certamente giovare all’Europa e pure all’Italia.

Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola
Consiglio Ue, nomine decise dopo le 22: Meloni sconfitta e sola

Conclusione: tutto fatto al Consiglio Ue, con le nomine decise dopo le ore 22. Successo per Von der Leyen, Meloni invece sconfitta e sola

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