Ddl concorrenza: raggiunta l’intesa sulle balneari all’interno della maggioranza
Le forze politiche hanno trovato un accordo sul Ddl concorrenza. Indennizzi rinviati
Pochi giorni fa Mario Draghi aveva messo alle strette i partiti. Le concessioni sulle balneari erano tra i temi fondamentali del governo a non essere negoziabili. L’intesa, inoltre, tra le forze politiche doveva essere raggiunta entro il 31 maggio. Il rischio era il ricorso alla fiducia.
Ma in mattinata la maggioranza ha trovato un’intesa sulla riformulazione delle concessioni delle balneari: il provvedimento era bloccato, a causa dell’emendamento all’articolo 2 sulle concessioni delle spiagge, quello sull’«efficacia delle concessioni demaniali», tema sul quale le forze politiche non trovavano un’intesa.
La commissione Bilancio dovrà esaminare il testo, che poi andrà in commissione Industria del Senato. Lunedì arriverà in Aula a Palazzo Madama. Il voto di fiducia, quindi, non servirà.
Concessioni balneari: la maggioranza raggiunge un’intesa
In mattinata le forze politiche hanno finalmente raggiunto un accordo per quanto concerne le concessioni sulle balneari.
«Certamente si è sciolto questo ultimo nodo e si sono sciolti tanti nodi. Mese decisamente intenso. Abbiamo affrontato temi ultradecennali (quello dei balneari quasi secolare) che investono tutta una serie di interessi, privati certamente, ma anche nazionali. Se pensiamo in un momento come questo alla questione del gas piuttosto che dell’idroelettrico e quindi dell’energia, che è uno dei temi cruciali del nostro vivere economico e sociale» ha commentato il viceministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto.
«Quello dei balneari è uno dei settori di grande sviluppo del paese, che dà opportunità di lavoro. Il turismo in Italia non è tutto balneare, ma il suo peso è notevole su questo 13% del Pil che rappresenta il turismo in Italia ed è una ‘autostrada’ che abbiamo davanti e che dobbiamo saper cogliere. Il dare una regolamentazione seria che salvaguardi da un lato la parte migliore che c’è ma crei anche le opportunità per crescere ancora, nel senso di uno stimolo concorrenziale. Non è una questione dei soli operatori, ma è una questione che riguarda l’intero paese» aggiunge Gilberto Pichetto.
Concessioni balneari e indennizzi
Tolti dall’emendamento all’articolo 2 tutti i riferimenti specifici sui quali le forze politiche non trovavano un accordo e che bloccavano il Ddl concorrenza.
«È stata tolta la parola residuo, che avrebbe messo in difficoltà. È stata aggiunta una dicitura semplice con tutta una serie di garanzie. Consentirà una valutazione degli investimenti scevra da ogni tipo di inflessione e opinione» ha commentato così Massimo Malegni, senatore di Forza Italia, uno dei partiti più scettici sulla questione insieme alla Lega.
Anche la parte che faceva riferimento ai soggetti pubblici è stata tolta: Se uno gestiva l’autostrada o il gas poteva venirsi a prendere la spiaggia» aggiunge poi Malegni.
Chi perderà la concessione, avrà diritto a un indennizzo. Servirà un ulteriore decreto per quantificarli entro sei mesi.
Editor: Vittoria Ferrari
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