Elezioni negli Stati Uniti 2024, -14 al voto: conto alla rovescia tra Kamala Harris e Donald Trump
Manca sempre meno all’appuntamento con le elezioni negli Stati Uniti. Sono 14 i giorni che separano il colosso a stelle a strisce dalle urne che stabiliranno chi andrà a sedere nella Stanza Ovale della Casa Bianca a partire dal prossimo 5 novembre 2024.
Il conto alla rovescia è già partito, e la tensione tra Kamala Harris e Donald Trump cresce di ora in ora. I sondaggi quotidianamente aggiornati raccontano di una situazione in costante divenire, con punti percentuali che oscillano e mettono davanti ora un candidato ora l’altro.
Peraltro gli americani hanno già cominciato a votare, grazie al sistema di voto che a Washington e dintorni lo permette. L’attesa però cresce soprattutto nei così detti 7 Stati chiave, il cui peso politico risulta determinante per stabilire chi sarà il nuovo presidente degli USA.
In questa circostanza, più che in altre finestre temporali del passato, l’esito del voto americano rischia di diventare fondamentale per quanto riguarda gli equilibri mondiali dei prossimi mesi. Gli assetti globali, con due sanguinosi conflitti imperanti in altrettanti angoli del pianeta, subiranno necessariamente degli stravolgimenti in un senso o nell’altro a seconda che 47°presidente degli Stati Uniti lo diventi Kamala Harris o Donald Trump.
I sondaggi verso le elezioni negli Stati Uniti del 5 novembre 2024: equilibrio e incertezza
È un’altalena quella in atto negli Stati Uniti da qualche settimana a questa parte. Tra scontri televisivi, faccia a faccia nei salotti nazionali, e dibattiti pubblici davanti a grandi folle, le posizioni e i numeri di Kamala Harris e di Donald Trump continuano a mutare.
Le percentuali diffuse dai principali siti statistici statunitensi mettono in luce un’incertezza assoluta, in cui il testa a testa tra i due “campioni” di democratici e repubblicani si trovano direttamente e profondamente coinvolti.
RealClearPolitics indica la Harris avanti di appena 1 punto percentuale a livello nazionale, mentre Trump sarebbe in testa nei principali Stati ancora in bilico. Pure qui però il gap è davvero minimo, con il tycoon newyorkese che viaggia tra lo 0.5 e l’1% di vantaggio.
Dagli USA sottolineano poi come simili differenze siano suscettibili di un certo margine d’errore, di fatto confermando ancora di più il carattere di fortissima incertezza che regna oltre oceano. Le ultime mosse politiche della Harris e di Trump potrebbero perciò rivelarsi decisive in questo senso.
La Harris trionfa verso le elezioni statunitensi 2024: sì ma nella raccolta fondi
Unico ambito nel quale i giochi sembrano esser già fatti è quello dei fondi raccolti durante la lunghissima campagna elettorale statunitense. In tale settore prettamente economico l’attuale vice presidente ha già raccolto un miliardo di dollari, polverizzando in questa gara il proprio avversario.
Nel solo mese di settembre la Harris dai piccoli elettori ha messo insieme 222 milioni di dollari, a dispetto dei “soli” 63 raccolti dall’imprenditore classe ’46. 359 milioni contro 160, quelli dichiarati rispettivamente da candidata dem e candidato repubblicano al 30 settembre 2024. Il jolly nel mazzo di Donald Trump potrebbe però essere quell’Elon Musk da tempo schierato al fianco del tycoon.
Nelle ultime ore è rimbalzata da oltre oceano la notizia secondo cui il numero uno di Tesla avrebbe organizzato una lotteria tra gli elettori repubblicani. Premio finale da 1 milione di dollari e iscrizione attraverso firma su petizione a favore dei primi due emendamenti americani. Insomma un modo perlomeno fantasioso per vincolare gli elettori americani alla figura politica di Trump.
Dagli Stati Uniti in tanti si sarebbero però già mossi contro questa iniziativa ritenuta illegale, e decisamente contraria alla seppur morbida legge elettorale americana. Nel frattempo il tycoon si appella anche ai cittadini cattolici.
Dal palco di Concord in North Carolina (uno tra gli Stati più equilibrati e politicamente pesanti) rivolge parole di durissima condanna all’avversaria presentata come prossima possibile distruttrice dei valori cristiani condivisi da buona parte del popolo americano.
Guardando indietro al percorso e agli eventi della mia vita mi rendo conto che è stata la mano di Dio a portarmi dove sono adesso
Parole pronunciate ancora da Trump e che ben simboleggiano il tentativo dell’ex presidente americano di avvicinare l’elettorato credente. Lo stesso imprenditore di New York ha pure posato da McDonald’s, friggendo patatine e calandosi sul piano sociale e culturale della gran parte degli elettori americani. Mossa quest’ultima senz’altro redditizia in termini di conquista di preferenze.
Da parte sua la Harris può invece contare sul supporto influente di tantissime personalità note del mondo dello spettacolo, del cinema e della musica: famosi ormai gli endorsement della mondiale Taylor Swift, dei seguitissimi Eminem e Bruce Springsteen, o ancora degli hollywoodiani George Clooney e Whoopi Goldberg. E questo solo per citarne alcuni.
Ultimissimo in ordine di tempo il supporto esplicito di Stevie Wonder. La star del Michigan ha intonato dalla Georgia un partecipato “happy birthday” per la Harris, che poche ore fa ha compiuto 60 anni (la politica afroamericana è nata a Oakland il 20 ottobre del 1964).
Il futuro del mondo passa da quello degli Stati Uniti: momento caldissimo oltre oceano, prima Halloween poi le elezioni americane
In quello che per la cultura popolare statunitense è già di per sé un momento caldissimo dell’anno, con la sentita festa di Halloween, approdano quest’anno anche le elezioni americane per la presidenza dei prossimi 4 anni.
La stretta finale tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump si consumerà proprio nella settimana dedicata a mostri, fantasmi e in generale all’orrore. Proprio un altro tipo di orrore, ben più concreto e inquietante di quello di Halloween, arriva da Ucraina e Medio Oriente.
Ecco che l’elezione statunitense che si concretizzerà da qui a 14 giorni circa potrà dire tantissimo anche in riferimento a questi due tragici teatri di guerra. Più che in altre circostanze le urne americane potrebbero infatti questa volta provocare drastiche ripercussioni anche sul piano internazionale.
Sono note da tempo in tal senso le posizioni diverse che la Harris e Trump difendono e appoggiano per quanto concerne la vicenda bellica tanto mediorientale quanto russo-ucraina. La presa di possesso dello Studio Ovale da parte dell’una o dell’altro potrebbe perciò causare importanti rivolgimenti politici internazionali.
L’esito delle urne a stelle e strisce del prossimo 5 novembre 2024 avrà dunque un riscontro non soltanto meramente americano, ma determinerà per forza di cose risvolti e conseguenze ingenti anche nel resto del mondo, vada in un senso oppure nell’altro. Tra 14 giorni sapremo.
Conclusione: elezioni negli Stati Uniti 2024, mancano 14 giorni al voto e si infiamma il conto alla rovescia tra Kamala Harris e Donald Trump
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