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Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah

Escalation drammatica quella con cui occorre fare i conti nella striscia di Gaza, dove il numero delle vittime è ulteriormente salito a 4137. Dopo una breve pausa infatti i bombardamenti sono ripresi poco prima dell’alba, quando sono tornati a suonare perentori ed inquietanti gli allarmi bomba.

Si susseguono anche gli appelli internazionali alla calma, e ad un improbabile cessate il fuoco. L’ONU indica come prioritaria l’esigenza di evacuare alcune scuole presenti a Gaza City, mentre l’ambasciata statunitense fa sapere che il valico di Rafah, destinato a fornire aiuti in ingresso e una via di fuga in uscita, è prossimo all’apertura nella mattinata di sabato 21 ottobre.

I primi convogli a sostegno delle popolazioni più in difficoltà sono già pronti a fare il loro ingresso nella zona rossa. Sono oltre 2.4 milioni i civili bloccati all’interno della striscia di Gaza, e costretti in condizioni disumane. Nella maggior parte dei casi infatti mancano acqua, cibo, luce e medicinali.

Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah
Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah

Continuano gli attacchi a Gaza: il valico di Rafah per gli aiuti

Poche ore, circa 6, di tregua, poi ecco di nuovo risuonare nel cielo della striscia di Gaza le sirene che annunciavano drammaticamente una nuova pioggia di razzi e bombe. L’ennesima notte di guerra tra Israele e i guerriglieri di Hamas ha portato in dote almeno altre 30 vittime. A renderlo noto è l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

I numeri totali indicati dal Ministero della Sanità di Hamas indicano in 4137 il dato aggiornato di morti finora costati nell’area maggiormente coinvolta negli scontri. Oltre a Gaza però le ultime ore hanno visto nuovi raid pure al confine tra Israele e il Libano. Da alcune postazioni di Hezbollah potrebbe essere partito il razzo che ha provocato la morte di un soldato israeliano e il ferimento di altri 3.

Anche per far fronte a questa escalation continua e ogni ora più spaventosa è stato aperto il valico di Rafah. Poco prima delle 10 di sabato 21 ottobre sono passati attraverso il cordone di collegamento i primi convogli carichi di aiuti e beni di prima necessità. Pochi minuti dopo però lo stesso passaggio è stato nuovamente chiuso.

Secondo quanto riportato dalla Cnn sarebbe transitati per Rafah circa una ventina di camion, con altri 30 mezzi però costretti a fermarsi in attesa di nuovi sviluppi. Sarà essenziale riuscire a trovare un accordo diplomatico per mantenere il valico aperto anche nelle prossime ore: nell’area della striscia di Gaza infatti vi sono ben 2.4 milioni di persone in condizioni precarie e private da ore o addirittura giorni di cibo, acqua, medicinali e luce.

Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah
Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah

In quest’ottica proseguono gli impegni internazionali per trovare un’occasione di dialogo. L’invito continuo proveniente dalla Casa Bianca per voce del presidente statunitense Joe Biden è quello di interrompere i bombardamenti, e soprattutto evitare in ogni caso l’attacco di terra israeliano nella zona di Gaza.

Con l’obbiettivo di trovare soluzioni in tal senso e di fornire gli strumenti atti a mantenere aperto il valico di Rafah ecco che si appresta all’apertura anche il vertice egiziano internazionale. Presso Il Cairo diversi leader mondiali, tra i quali anche Giorgia Meloni, si siederanno al tavolo del presidente Al Sisi per discutere le prossime mosse volte alla pace.

L’appello di Israele ai cittadini: evitare Gaza e i Paesi arabi

Cresce a vista d’occhio il numero dei morti da ambo i lati. L’esercito israeliano rende noto di aver già perso 1400 uomini in poche più di due settimane di conflitto, e sottolinea come il numero di razzi lanciati verso il proprio territorio dalla striscia di Gaza abbia superato i 7 mila.

Anche per questo motivo il governo ebraico ha invitato pubblicamente i propri cittadini a non soggiornare in Paesi arabi o del Medio Oriente. Il comunicato ufficiale rilasciato dal gabinetto di governo del primo ministro Benjamin Netanyahu raccomanda agli israeliani di evitare Stati quali la Turchia, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, il Marocco, il Bahrain e la Giordania.

Ulteriore precauzione è quella di non transitare da Stati a forte presenza musulmana come Indonesia, Bangladesh e Malesia. Un monito dunque forte e chiaro alla popolazione israeliana, invitata così a tenersi lontana da aree dove sfortunatamente oggi eventuali contatti potrebbero diventare occasione di scontro.

Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah
Gaza, sale il conto delle vittime: dalle 10 aperto Rafah

Conclusione: nella striscia di Gaza sale il conto delle vittime. Speranze affidate alla riapertura dalle 10 del valico di Rafah

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