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Guerra Israele-Palestina: davvero solo 2 giocatori in campo?

Quella della guerra Israele-Palestina è una vera e propria polveriera. Se la situazione delicata tra le due realtà ormai in conflitto da oltre 70 anni è certamente annosa e controversa, il barbaro agguato di Hamas ai danni della popolazione ebraica andato in scena sabato 7 ottobre di primo mattino ha acuito una rivalità culturale, sociale e politica, che ormai periodicamente vive picchi di tensione e sfortunatamente violenza annessa.

La realtà delle cose però, questa volta così come accaduto in precedenza, è che quella del medio-oriente non è una scacchiera sulla quale si gioca una partita classica che vede contrapposti due soli giocatori. Se Hamas e Israele appaiono di primo acchito i protagonisti di una partita semplice, molti altri sembrano essere gli attori internazionali chiamati in causa e coinvolti direttamente o indirettamente in questa sanguinosa e drammatica guerra.

Quasi unanime è arrivata da Occidente la condanna degli atti scriteriati e brutali di Hamas, ma col passare dei giorni e con l’altrettanto veemente reazione di Israele, le posizioni di tanti colossi mondiali si fanno via via più morbide e malleabili. Giocatori forti e capaci quali Stati Uniti, Cina, Turchia, Russia e Iran, per menzionare i più coinvolti, sembrano preparare la propria mossa successiva sulla scacchiera del medio-oriente.

Guerra Israele-Palestina: davvero solo 2 giocatori in campo?
Guerra Israele-Palestina: davvero solo 2 giocatori in campo?

Guerra Israele-Palestina: un incrocio micidiale di interessi internazionali

Sin dalla fondazione dello stato ebraico, la guerra Israele-Palestina ha sempre avuto dalla propria parte sostenitori più o meno fedeli. Nel corso di cinquant’anni di Guerra Fredda, gli USA e L’URSS (la seconda fu il primo Stato al mondo a riconoscere l’indipendenza di Israele) appoggiarono sovente il diritto della ritrovata nazione ebraica. L’URSS però al contempo, in ottica anti-colonialista ed anti-capitalista, non era sorda alle richieste dei vicini Stati Arabi a crearne uno Palestinese.

Il crollo del Muro ha cambiato anche gli schieramenti della guerra Israele-Palestina, ma non ha diminuito la sua continua tensione. L’emergere di nuove realtà come la Cina, l’Arabia Saudita e l’Iran hanno spinto a sostenere il diritto dei Palestinesi ad avere un’entità politica internazionalmente riconosciuta al pari di Israele. Del resto, nella regione un noto avamposto russo è la Siria, retta dalla dinastia Assad da oltre 50 anni.

Siria che allo stesso tempo è anche alleata dell’Iran. Stato per eccellenza nemico giurato d’Israele, che non si è mai tirato indietro nel sostegno più o meno diretto a chiunque combatta contro lo Stato Ebraico, a prescindere dal ramo sunnita o sciita. L’appoggio ad Hamas e Hezbollah ne è una prova evidente. Ed ultimamente in questo Risiko di interessi nella lunga ed interminabile guerra Israele-Palestina si è affacciata, seppur non di prepotenza, anche la Cina.

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Nella guerra israele-palestina è sempre più di primo piano il ruolo della Cina e dei BRICS

Il gigante asiatico, infatti, nei giorni scorsi è intervenuto tramite il suo delegato governativo all’area mediorientale, auspicando un cessate il fuoco il prima possibile ed ha ribadito però di sostenere la causa dei Palestinesi. Nelle intenzioni di Xi Jinping c’è però tutto l’interesse a far sì che l’area mediorientale sia il più stabile possibile. Quali dunque gli interessi della Cina, volti a far sì che la situazione non precipiti?

In questi giorni nel paese orientale si sono celebrati i dieci anni della Belt and Road Initiative. La politica estera più imponente e costosa di sempre per uno Stato, fatta di miliardi di investimenti in infrastrutture che a cascata stanno generando a loro volta altri investimenti. Con questa complessa ma vincente politica, il Dragone allunga gli occhi anche alla guerra Israele-Palestina, in cui vuole avere un ruolo rilevante.

Guerra Israele-Palestina, UE di nuovo coinvolta marginalmente

Nell’ennesimo campitolo della guerra Israele-Palestina, l’unione Europea si fa riconoscere come soggetto debole della diplomazia internazionale. A causa dell’incompleta integrazione a livello politico, essa non può esprimere una voce forte ed unitaria circa la stabilità della regione asiatica. Certo che Stati di peso quali la Germania non hanno fatto mancare il sostegno a Israele, ma anche si cercherà di riportare in vita un’ANP al momento latitante.

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Conclusioni su Guerra Israele-Palestina e il ruolo delle principali potenze mondiali

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