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Gazprom riduce ancora di un terzo la fornitura di gas all’Italia

Eni ha annunciato che il gigante petrolifero russo Gazprom ha ridotto la fornitura di gas all’Italia di circa un terzo

L’Italia oggi riceverà un terzo della fornitura di gas pattuita con Gazprom come affermato dall’Eni. La riduzione è concomitante con la chiusura per “manutenzione” del gasdotto russo Nord Stream che rifornisce di gas tutta l’Europa. La Commissione Europea attacca perché si teme che lo stop duri più di quanto annunciato.

Forniture Gas, Gazprom-Eni

L’Eni ha dato notizia della riduzione della fornitura con un comunicato sul sito ufficiale: “11 luglio 2022 – Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”. Prima dell’inizio della guerra in Ucraina la Russia inviava all’Italia circa 63 milioni di metri cubi di gas al giorno prima di decidere unilateralmente la riduzione del 50 per cento delle forniture. Ora, come dice Eni, Gazprom ha deciso di ridurre ulteriormente le forniture.

Nel frattempo, come annunciato dall’agenzia di stampa russa Tass, il gasdotto Nord Stream che porta il gas dalla Siberia all’Europa verrà chiuso per “lavori di manutenzione”. “Il flusso fisico di gas attraverso il Nord Stream si è interrotto poche ore dopo l’inizio delle riparazioni programmate”. Il flusso dovrebbe riprendere il 21 luglio ma si teme che la Russia utilizzi questi lavori per mettere pressioni agli stati europei.

 

Le reazioni

La Commissione Europea non ci sta e attacca la Russia con un tweet: “Putin continua a usare l’energia come un’arma. Dodici Paesi dell’Ue sono già direttamente interessati. Riempire le nostre capacità di stoccaggio del gas prima di questo inverno può aiutarci a prepararci a eventuali ulteriori interruzioni e tagli delle forniture di gas”

 

 

Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani in una conferenza ha detto che l’Italia deve aumentare le riserve di gas per limitare i danni di una crisi energetica ormai imminente e per poi cercare di ridurre la dipendenza dalla Russia. “Dobbiamo assolutamente raggiungere livelli di stoccaggio del 90% negli ultimi mesi dell’anno”. “Nei prossimi due anni ci sarà un numero crescente di nuovi fornitori che ci consentirà di essere ragionevolmente indipendenti dai fornitori russi entro la seconda metà del 2024, ma l’inverno 2022 sarà un po’ più delicato”, ha aggiunto.

Anche l’AD di Snam Stefano Venier ha parlato dell’obbiettivo di stoccaggio da raggiungere entro l’inverno: “Stiamo lavorando per contribuire alla creazione di una riserva che diventa indispensabile nei mesi invernali tramite il riempimento degli stoccaggi. A ieri sera (domenica N.d.R.) siamo arrivati a 6,1 miliardi di metri cubi in stoccaggio (al netto dello strategico N.d.R.) che corrispondono al 64% dell’obiettivo. Noi di Snam abbiamo dato un contributo di circa 1,5 miliardi di metri cubi, e continueremo dare il nostro sostegno, ovviamente nei limiti di un operatore di sistema”.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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