Dopo lo stadio, ora le Olimpiadi: perché Beppe Sala ha perso di nuovo
Beppe Sala ha perso di nuovo. Dopo la disastrosa gestione per il nuovo stadio, che sta facendo letteralmente scappare Inter e Milan verso l’immediato hinterland (i rossoneri a San Donato e i nerazzurri a Rozzano) ora Beppe Sala ha perso di nuovo. La grana Olimpiadi, infatti, rischia di presentare il conto a livello politico sulla carriera del sindaco manager, che puntava a rendere il secondo mandato come quello del completamento di alcuni progetti importati come appunto il nuovo stadio e le strutture olimpiche.
Dopo l’annuncio da parte del capo del CONI Giovanni Malagò circa l’impossibilità da parte del governo a costruire un impianto nuovo in Italia, per gli organizzatori dell’Olimpiade invernale è uno smacco non da poco. Beppe Sala, in quanto amministratore di una delle due sedi dei Giochi, subisce un colpo d’immagine non da poco. E che avrà conseguenze importanti per la sua carriera politica.
Dallo stadio alle Olimpiadi: perché Beppe Sala ha perso
Beppe Sala ha perso sullo sport a Milano. Può sembrare un’affermazione avventata, ma se si guardano i fatti la realtà è evidente seppur cruda. La notizia per cui la pista di bob verrà realizzata in Italia rappresenta l’ennesimo fallimento gestionale di organizzazione di un evento sportivo di grande importanza come può esserlo un’Olimpiade. In questo Beppe Sala ha perso poiché anche sulle Olimpiadi aveva puntato molto sulla rielezione per il secondo mandato.
In realtà i fronti su cui il Sindaco di Milano stava giocando sono stati ben due: lo stadio da una parte e le Olimpiadi invernali dall’altra. Nel primo, in cui Sala ha avuto un lungo e complesso dialogo con Inter e Milan, la situazione si è da subito intricata. Il sindaco Beppe Sala ha dimostrato un’ambiguità imbarazzante. La coalizione che regge la sua giunta, di cui una parte si è sempre dimostrata contraria all’abbattimento del Meazza, è stato il fuoco amico per Sala.
Lo stesso sindaco, al contrario di ribadire la proprie autorità all’interno dell’Amministrazione comunale, ha finito per subire le pressioni senza aver mai il coraggio di comunicarlo direttamente alle due squadre, tra le poche in Europa ancora senza uno stadio di proprietà. Il risultato è stato l’abbandono da parte di Inter e Milan da un dialogo con Beppe Sala. L’ultima proposta in extremis, quasi a lanciare un grido disperato di riavere la fiducia almeno della “sua” Inter, ha rappresentato il canto del cigno di questa triste vicenda.
E poi ecco le Olimpiadi invernali. Una candidatura congiunta e messa appunto con altri soggetti politici non proprio della stessa provenienza di Sala, Questa cosa aveva fatto storcere il naso a parecchi esponenti della sinistra italiana, solitamente refrattaria ai grandi eventi come quello venturo in quanto occasione di speculazione da parte di organizzazioni criminali e quindi di spreco di soldi pubblici.
L’ebbrezza per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 ha subito lasciato il posto a un continuo botta e risposta tra amministrazioni locali e governo centrale, in cui a uscirne sconfitto è stato innanzitutto lo sport invernale italiano. Esso ha infatti perso un’occasione di miglior tutela del proprio patrimonio infrastrutturale dopo Torino 2006 ed anche su questo Beppe Sala ha perso. Come avevamo denunciato qualche mese fa, diverse opere da completare a Milano sono ancora alla progettazione.
Questi ulteriori eventuali flop rappresenterebbero la dimostrazione di come Beppe Sala ha perso una scommessa sulla quale ha puntato molto il secondo mandato: lo sport ed i grandi eventi sportivi. Il solo recupero del Palalido non basta a dimostrare che a livello sportivo l’Amministrazione comunale ha agito bene. Un altro storico tempio dello sport (il Palasharp), la cui riqualificazione è prevista proprio per le Olimpiadi Invernali, giace ancora in balia della burocrazia.
Beppe Sala ha perso sullo sport: quali conseguenze per Milano?
Dunque, Beppe Sala ha perso sullo sport. L’incapacità del sindaco di Milano di prendere decisioni ferme (magari anche impopolari) hanno prodotto questo disastro d’immagine. In tutto questo, però, sembra che il diretto interessato non se ne ravveda ed anzi rivendica tutto quanto fatto finora. Cui prodest? Indubbiamente a lui, ma si tratta di una vittoria di Pirro. Sta di fatto che il manager datosi alla politica è stato coinvolto e indebolito dalla stessa.
Conclusioni Beppe Sala ha perso di nuovo
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