Arte

HENRI MATISSE E GLI ALTRI

Un allestimento che già di per sé è uno spettacolo, con ben novantasette capolavori esposti in Matisse e il suo tempo, la mostra organizzata dal Centre Pompidou di Parigi e 24 Ore Cultura. Al centro il capogruppo del fauvismo con cinquanta opere. Lui, Henri Matisse, osservatore critico del cubismo e rivale di Picasso, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, maestro d’accademia e precursore dell’espressionismo astratto newyorkese. «Ansioso, fortemente ansioso» affermava uno dei suoi amici della corrente divisionista, eppure fra gli artisti più fortemente affermati del XX secolo. Un uomo di cultura e curioso, per tutta la sua vita è stato perennemente in contatto con gli altri pittori della sua epoca alla ricerca di nuove esperienze e idee.

Come racconta la mostra in cui opere come Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso del 1946, Icaro del 1947, e ancora Grande interno rosso del 1948, duettano in un dialogo costante con dipinti dell’acerrimo nemico Picasso, con quelle di Léger, di Braque, e molti altri. Un confronto visivo per cogliere le influenze reciproche, le fonti di ispirazione, gli scambi di pensiero.

Si parte dalle figure matissiane delle odalische per arrivare alla celebrazione dell’atelier di Gustave Moreau fino al più importante capitolo del fauvismo nato nell’estate del 1905. Il movimento che alla sua prima apparizione al Salon d’Automne provocò scalpore: le sue opere dai colori accesi, come quelle due suoi amici Manguin, Camoin e Marquet e di André Derain e Maurice de Vlaminck, ancora non venivano comprese.

 

 

Matisse e il suo tempo
Fino al 15 maggio
Palazzo Chiablese, Torino

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