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Jannik Sinner: l’eccezionale trionfo della normalità di un campione

Il successo netto di Jannik Sinner agli Australian Open ha di fatto garantito l’entrata nel Gotha dei nuovi campioni. Il tennista di San Candido, infatti, a soli 22 anni è uno dei più giovani talenti a vincere uno Slam. Una vittoria giunta non per caso, ma anche per il sostegno del contesto in cui lo stesso Sinner è cresciuto.

Tra le prime parole da lui pronunciate nel post-gara, ci sono stati i ringraziamenti verso la sua famiglia. In realtà, sono stati un vero e proprio encomio a un soggetto che spesso è il vero segreto del successo di tanti campioni. Non solo Sinner: da Pelé a Meneghin, il ruolo della famiglia ha un effetto importante.

Il ruolo della famiglia nella crescita professionale di Jannik Sinner

La vittoria di Jannik Sinner agli ultimi Australian Open rappresenta sicuramente un motivo di vanto per tutto lo sport italiano ed il tennis in particolare. Da Qualche anno, infatti, le decine di scuole sparse per la penisola hanno visto un vero e proprio rinascimento di una disciplina sportiva vista per tanti anni come qualcosa riservate a gente benestante.

In realtà, quello che fa tutta la differenza del mondo è speso la famiglia, la cui influenza sulla crescita di un potenziale campione si rivela determinante. A fine gara, Jannik Sinner non ha nascosto la sua gratitudine nei confronti dei genitori. Tra le parole da lui pronunciate si legge:

Auguro a tutti di avere dei genitori come i miei, perché mi hanno lasciato libertà di scegliere. Non mi hanno mai messo addosso alcuna pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io.

Ma cosa consiste lasciare la libertà a un ragazzo? Lo ha raccontato in poche frugali parole Hanspeter Sinner. Il padre del tennista, proprietario di un rifugio nella splendida cornice delle Dolomiti dell’Alta Pusteria, è stato intercettato da degli inviati di Gazzetta dello Sport. Una missione non facile, in quanto lo stesso Sinner sr è spesso impegnato, ma che ha comunque detto:

Era così, già bravo in tutti gli sport com’è bravo nel suo lavoro. Non mi hanno stupito le sue parole, Quelle parole sui di noi? È fatto così, ha imparato presto la cultura del lavoro, l’impegno e l’umiltà. Però adesso, se non vi dispiace…

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Jannik Sinner, il trionfo della normalità e del bravo ragazzo

La vittoria di Jannik Sinner non è soltanto un trionfo sportivo, ma incarna l’importanza di un giovane talento che, con la sua educazione, umiltà e resilienza, dimostra di essere un esempio positivo ed eleva il trionfo della normalità. La sua capacità di dimenticare rapidamente errori e ostacoli, come una pallina finita in rete, riflette la sua determinazione nel ripartire senza esitazioni verso il suo obiettivo.

Originario di Sesto Pusteria, Sinner cresce immerso nei valori della sua comunità, dove fin da giovane deve decidere tra lo sci e il tennis. La gratitudine verso i genitori, che gli hanno permesso di scegliere liberamente il suo percorso, è evidente. La sua decisione di abbandonare lo sci agonistico da ragazzo si rivela sagace, evitandogli potenziali rischi e permettendogli di sviluppare una mentalità resilientemente positiva.

I valori come l’equilibrio, la consapevolezza, l’etica e la giustezza, trasmessigli dal padre allenatore di calcio Hanspeter, sono radicati nel suo DNA fin da giovane. La sua capacità di rifarsi rapidamente dopo un errore durante una partita di tennis sottolinea la sua consapevolezza e la mancanza di paura di fronte alle sfide.

Il momento in cui, durante la finale a Melbourne, Sinner esprime apertamente la sua autocritica con la frase “Sono morto”, mentre era sotto di due set, evidenzia la sua consapevolezza e la prontezza nella reazione. Questo giovane atleta rappresenta un esempio di trionfo, successo, correttezza e umiltà.

La vittoria di Jannik Sinner non solo riempie di orgoglio lo sport italiano, ma anche rompe il cliché “non ci sono più i ragazzi di una volta”. Il suo successo straordinario sottolinea che esistono ancora giovani talenti che, con la loro determinazione e integrità, possono ispirare e lasciare un segno positivo. Fantastico, immenso, ma allo stesso tempo, straordinariamente normale: Jannik Sinner, un bravo ragazzo, ha vinto il cuore di tutti.

Sinner e lo Slam, incrocio perfetto fra bravo ragazzo e mito - Quotidiano Sportivo

I paragroni illustri: Jannik Sinner come Thoeni, il trionfo della normalità

La vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open ha suscitato un entusiasmo diffuso in Italia, e non solo. Il talentuoso tennista di Sesto Pusteria è diventato un’icona non solo per le sue straordinarie abilità sportive, destinate a segnare la storia del tennis, ma anche per la sua personalità semplice, umile, intelligente ed educata.

La popolarità di Sinner ha portato molte persone a paragonarlo a Gustav Thoeni, una leggenda degli anni ’70 nel mondo dello sci alpino. Thoeni, intervistato telefonicamente nella sua casa a Trafoi, ha elogiato Sinner come un fuoriclasse nel tennis e un bravo ragazzo fuori dal campo. Il campione degli sci ha sottolineato che le imprese sportive di Sinner avranno un impatto positivo sul tennis, ispirando giovani a avvicinarsi a questo sport.

Il confronto tra Thoeni e Sinner va oltre la provincia di provenienza, poiché entrambi condividono il carattere dei vincenti, la determinazione e la modestia. Thoeni ha ammesso di aver visto la vittoria di Sinner agli Australian Open, definendolo un campione assoluto sia dentro che fuori dal campo.

L’intervista ha toccato anche il lato sportivo di Sinner, sottolineando le sue capacità sia nel tennis che nello sci. Thoeni ha suggerito che Sinner avrebbe potuto avere successo anche sulle nevi, ma ha elogiato la sua scelta di dedicarsi al tennis, considerandola la strada giusta.

La rimonta di Sinner contro Medvedev, sotto di due set, ha suscitato il parallelo con l’impresa di Thoeni ai mondiali di St. Moritz nel 1974. Thoeni ha riconosciuto le differenze nelle dinamiche, ma ha notato la capacità di entrambi di affrontare le difficoltà e reagire positivamente.

Il confronto tra Sinner e Alberto Tomba è stato inevitabile, ma Thoeni ha sottolineato le differenze tra i due sport e i rispettivi momenti storici. Ha notato che Sinner piace non solo per le sue abilità eccezionali, ma anche per la sua personalità affabile. Thoeni ha auspicato che Sinner possa affrontare la pressione futura con tranquillità.

Conclusione, la vittoria di Jannik Sinner come il trionfo dell’eccezionale normalità

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