Arte

LA NEVE DA NITTIS A MORBELLI

La neve come anima dell’Ottocento italiano

Il 20 ottobre è stata inaugurata al GAMManzoni a Milano la mostra Anima bianca. La neve da De Nittis a Morbelli. Curata da Francesco Luigi Maspes e Enzo Savoia, l’esposizione conta 25 opere accompagnate da versi, sempre dedicati alla neve, di autori come Fernando Pessoa, Orhan Pamuk, Pedro Salinas – che illustrano la forza ispiratrice della neve nell’arte italiana dell’Ottocento, attraverso dipinti di Giovanni Segantini – Nevicata sui Navigli Giuseppe de Nittis, Giovanni Boldini,  Filippo Carcano – rappresentante la grande stagione del Naturalismo Lombardo – e Angelo Morbelli – protagonista del Divisionismo assieme a Carlo Fornara che qui è presente con importanti opere quali L’aquilone e Ultimi raggi – tra gli altri nomi esposti.

Per la prima volta il tema della neve ha la possibilità di esprimersi in maniera approfondita all’interno di una mostra del tutto personale, trovando i giusti spazio e tempo, collocandosi nell’Italia del XIX secolo. Un periodo in cui l’arte italiana risente fortemente delle ricerche scientifiche sul dato visivo della corrente impressionista – a cui il tema  della neve è sempre stato di profondo interesse per lo studio della resa luminosa – recuperata soprattutto con il napoletano De Nittis, il più impressionista tra i pittori italiani della sua generazione, presente con l’opera Lezioni di pattinaggio, tema molto caro all’autore e di lunga tradizione.

Il percorso è suddiviso in sezioni che permettono di raccontare il tema portante dell’esposizione a seconda degli sviluppi narrativi scelti dagli artisti. Si passa da contesti urbani a ruraliGerolamo Induno e Segantini –  per arrivare alla pittura di genere con opere di Stefano Bruzzi, Telemaco Signorini e Niccolò Cannici.

È nella sezione Il simbolo che il tema della neve acquista una personalità, attraverso tecniche sperimentali, per andare oltre la sua natura e acquisire un merito più intrinseco e metafisico, come nel dipinto L’aquilone di Carlo Fornara, esposto a Milano dopo oltre un secolo.

 

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