Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti
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Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti

Si preannunciano due giorni caldi e non soltanto per le temperature elevate dell’estate. La premier Giorgia Meloni tra giovedì 29 e venerdì 30 giugno sarà a Bruxelles, dove va in scena il Consiglio europeo. Tante le questioni sul tavolo di cui occorre discutere.

Le posizioni piuttosto rigide tenute dalla leader di Fratelli d’Italia nei rapporti con l’Europa rischiano di determinare una sorta di processo verso il governo italiano. I leaders del vecchio continente paiono decisi a confrontarsi circa questioni relative al Mes, al Pnrr, alla situazione migranti, al Patto di Stabilità e ai tassi della Bce. Insomma parecchia carne al fuoco.

L’incontro in Belgio sarà ovviamente anche l’occasione per discutere seduti al tavolo della situazione in Russia, e del triste proseguimento della guerra in Ucraina. Su tale terreno la linea italiana coincide in pieno con le decisioni occidentali di incondizionato sostegno al presidente gialloblu Volodymyr Zelenskyj.

Tra interesse nazionale e confronto con l’Europa: le sfide della Meloni

Tra il 29 e il 30 giugno 2023 Bruxelles sarà sede di un importante quanto delicato Consiglio europeo. All’ordine del giorno infatti vi sono numerosi temi scottanti che vanno affrontati cercando dialogo e prospettive di soluzione che possano andare bene a tutti i Paesi.

I capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea partiranno chiaramente dal conflitto in Ucraina. Una volta di più verrà ribadita la linea condivisa di sostegno ad oltranza verso il Paese attaccato. Di seguito saranno affrontati anche discorsi relativi alla complessa e confusa situazione russa.

Passaggio interessante sarà però soprattutto quello relativo al Mes, ovvero Meccanismo di stabilità europea o anche noto come fondo salva-Stati. L’Italia in tal senso è rimasto l’unico Paese a non aver ancora preso posizione definitiva, causando non poche irritazioni tra gli alleati europei.

La premier Giorgia Meloni si è detta sicura e convinta della linea intrapresa nel Bel Paese e come ribadito nel veemente intervento alla Camera prima e al Senato poi andati in scena mercoledì 28 giugno, ha confermato che l’Italia vuole attendere.

Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti
Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti

La strategia meloniana definita “a pacchetto” pare quella di voler aspettare l’autunno per la ratifica del Mes, così da inserire tale discussione all’interno di un quadro più ampio che coinvolga ad esempio anche il Patto di stabilità. Queste le parole della Meloni a tal proposito:

Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo. Ha senso che noi procediamo a una ratifica senza conoscere quale sia il contesto?

Europa indispettita: la Meloni al lavoro per evitare un “caso-Italia”

La politica a tratti intransigente del Governo italiano e l’ancora non confermata ratifica dell’accordo per il Mes sembrano poter creare uno squarcio profondo tra il nostro Paese e gli altri leader europei. Sentimenti di insofferenza crescente starebbero in particolare alzandosi dalla Germania.

Da Bruxelles si solleva pure la prospettiva politica di lasciare indietro l’Italia, restituendo a Roma i 14.2 miliardi di euro anticipati per la creazione di questo strumento e puntando su un’altra soluzione più focalizzata sulla stabilità del sistema bancario.

Nel mentre proprio la Bce ha annunciato l’intenzione di alzare anche a luglio i tassi di interesse, andando a colpire soprattutto quei Paesi maggiormente indebitati, tra cui compare proprio l’Italia.

Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti
Meloni, 2 giorni caldi a Bruxelles: Mes, Pnrr e migranti

La situazione si sviluppa così a catena e appare nebulosa per l’Italia, che con la mancata ratifica alle modifiche del Mes pare perdere posizioni negoziali anche in merito al Patto di Stabilità. A tutto ciò si somma pure il ritardo nella presentazione del progetto di modifica legato al Pnrr, da consegnare entro giugno.

Il rischio crescente sarebbe quello di vedersi tagliata una rata, facendo mancare così una protezione alle speculazioni sui titoli di Stato. Qualora tutto ciò non bastasse un delicato focus va posto anche sulla questione migranti, altra “grana” su cui l’Europa sta discutendo animatamente, e per la quale il ruolo italiano appare centrale in riferimento a ricollocamenti e movimenti secondari verso il resto del continente.

Insomma si preannunciano davvero due giorni caldi a Bruxelles, e non per le temperature miti della stagione estiva.

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