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Russia: il 25 giugno La ritirata della Wagner e cosa succederà ora?

Il 24 giugno in Russia il potere di Vladimir Putin è stato messo in discussione e solo il tempo, ora, dirà quanto fragile, o meno, è il presidente. Ma cosa è successo? Chi era a conoscenza del piano dei miliziani della Wagner? E cosa succederà adesso?

epaselect epa10709120 Servicemen from Private military company (PMC) Wagner Group block a street in downtown Rostov-on-Don, southern Russia, 24 June 2023. Security and armoured vehicles were deployed after private military company (PMC) Wagner Group s chief Yevgeny Prigozhin said in a video that his troops had occupied the building of the headquarters of the Southern Military District, demanding a meeting with Russia s defense chiefs. EPA/ARKADY BUDNITSKY

La situazione in Russia

Spari in aria e applausi della folla mentre i miliziani del Gruppo Wagner lasciano la città russa di Rostov (VIDEO) dopo che la loro marcia ribelle verso Mosca si è fermata a circa 200 km dalla capitale russa grazie alla mediazione della Bielorussia. I combattenti si  sono ritirati dalla regione di Voronezh e di  Lipetsk.

A meno di 24 ore dall’intervento di Minsk, il leader della milizia privata Prigozhin, sembra scomparso nel nulla.

Secondo il New York Times, che cita fonti di intelligence, autorità Usa erano state informate da giorni dei piani del capo del gruppo di mercenari Wagner.

Intanto, l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sostiene che l’ammutinamento di Prigozhin sarà pure fallito, ma il Cremlino si trova ora ad affrontare una situazione “profondamente instabile”.

Nel frattempo in un’intervista a Rossiya 1 registrata il 21 giugno scorso e di cui riferisce oggi la Tass, Vladimir Putin afferma che la sua priorità è l’attenzione all’operazione militare speciale in Ucraina. “Così comincio la mia giornata e così la finisco”, afferma il presidente russo.

Chi ha sfidato il potere di Mosca?

A sfidare Putin è stato Yevgeny Prigozhin, il capo del gruppo di mercenari russi Wagner. La sua marcia si è fermata a 200 km da Mosca. Dopo mesi di critiche sempre più violente contro le istituzioni militari.

Prigozhin è penetrato con le sue milizie in territorio russo. Senza incontrare, apparentemente, alcuna resistenza. Fino a quando, nella serata del 24 giugno, ha annunciato la marcia indietro “per evitare un bagno di sangue russo”

L’ammutinamento guidato dal capo del Gruppo Wagner forse non farà cadere le teste dei vertici della Difesa della Russia, ma sicuramente complica la guerra in Ucraina.

L’obiettivo minimo era quello di conservare il potere costruito in questi anni e mesi di guerra in Ucraina. Prigozhin dopo mesi di critiche – anche al Cremlino – ha quindi deciso di marciare su Mosca sperando di catalizzare una forma di ribellione nei ranghi delle forze armate e tra gli oligarchi. Ma non ha ottenuto ciò che sperava.

PERCHÉ LA WAGNER SI È RITIRATA?

Dopo alcune ore dall’inizio della loro iniziativa, i miliziani, fra gli applausi della folla, hanno lasciato la città russa di Rostov e le regioni di Voronezh e Lipetsk, e hanno deciso di ritirarsi.

Ma un fitto mistero avvolge ora le sorti del loro leaderIl Cremlino ha fatto sapere che il capo della compagnia militare andrà in Bielorussia e lui e i suoi miliziani non saranno processati per l’ammutinamento armato. Ma a molti osservatori sembra impossibile che l’ex cuoco di Putin possa sfuggire alla vendetta del presidente.

Da San Pietroburgo è poi arrivata la notizia che durante la perquisizione dell’Hotel Trezzini, ritenuto l’ufficio di Prigozhin, sono stati trovati contanti per il valore di 4 miliardi di rubli, circa 44 milioni di euro. Denaro che secondo Prigozhin doveva servire a pagare gli stipendi dei miliziani e i risarcimenti per i familiari.

ST PETERSBURG, RUSSIA - AUGUST 9, 2016: Concord Catering general director Yevgeny Prigozhin at a meeting of Russian and Turkish government officials and business leaders. Mikhail Metzel/TASS

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