Meloni e Macron
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Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader

Si è chiuso il G7 pugliese e tra Meloni e Macron non sembra essere tornato il sereno. Al termine del vertice tra i principali leader democratici del mondo i rapporti tra i numeri uno di Italia e Francia restano ridotti al minimo. Pure con il tedesco Scholz ci sarebbero alcune frizioni.

Crisi certamente no, ma potremmo parlare di freddezza negli scambi andati in scena durante il G7 di Borgo Egnazia. Questa la situazione tra la premier Giorgia Meloni e i capi di Stato francese, Emmanuel Macron, e tedesco, Olaf Scholz. 

Diverse le questioni rimaste aperte sui tavoli rotondi dell’incontro internazionale. Su tutte la vicenda migranti e il rimpasto del Parlamento Europeo, a partire dall’appoggio ad Ursula Von der Leyen.

L’ondata politica proveniente da destra che ha travolto tutto il continente dopo le elezioni Europee del 9 giugno scorso ha almeno parzialmente destabilizzato alcune connessioni tra l’Italia e gli altri Paesi presenti al vertice brindisino.

Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader
Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader

Il rapporto tra Meloni e Macron: accordi e disaccordi per l’Europa oltre il G7

Irritazione. Tale sarebbe il sentimento provato da Giorgia Meloni in seguito alla chiusura del G7 di Borgo Egnazia in Puglia. A creare qualche disagio alla premier italiana sarebbero state in particolare le posizioni fredde, o perlomeno non del tutto condivise, mantenute durante il fine settimana brindisino da Emmanuel Macron e Olaf Scholz.

Parlare di furia o rabbia è cosa decisamente eccessiva (visto ad esempio anche l’atteggiamento disteso con cui il presidente del Consiglio ha ballato la pizzica a margine del vertice internazionale), ma un certo risentimento probabilmente c’è stato. Non è forse piaciuto alla Meloni il tentativo nemmeno troppo velato da parte dei colleghi di fare fronte comune contro l’avanzata delle destre europee. Tra queste annoverato anche il Governo di Fratelli d’Italia guidato proprio dalla politica romana.

Sta all’estrema destra dello spettro politico

Queste le controverse parole di Scholz, che avrebbero collocato il presidente del Consiglio italiano vicino a quelle forze di destra che stanno imponendosi in lungo e in largo in Europa. Ulteriore carico quello giocato da Macron che ha sì stemperato gli animi ma ha comunque ricordato che le tensioni e le distanze tra Eliseo e Maggioranza italiana ancora ci sono e sono cospicue.

Insomma una situazione che sembrerebbe delineare un quadro intricato all’interno dell’Unione Europea, con l’elevato rischio che Giorgia Meloni possa ritrovarsi isolata e distante dagli altri leader politici del continente. Questi ultimi in particolare potrebbero confermare il proprio appoggio alla Von der Leyen per la rielezione al Parlamento europeo, rendendo forse vano il sostegno di Fratelli d’Italia alla stessa politica belga.

Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader
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La tensione con Macron e Scholz: il piano strategico di Giorgia Meloni in Europa

Le distanze con Macron e Scholz rischiano di rivelarsi decisive per lo spazio politico che Giorgia Meloni e l’Italia più in generale potranno avere in Europa. La voce italiana a Bruxelles infatti potrebbe venir isolata qualora tra i leader di Francia e Germania si arrivi ad un’alleanza solida che presupponga pure un diretto appoggio alla figura di Ursula Von der Leyen.

Le prossime settimane con le elezioni oltralpe in programma tra 30 giugno e 7 luglio potranno essere decisive per comprendere quale sarà lo scacchiere politico europeo. In tal senso Giorgia Meloni vorrebbe far parte di un’ampia coalizione a sostegno del presidente della Commissione Europea.

Qualora però tale strada non sia percorribile per il veto di figure quali Macron o Scholz, la premier avrebbe pronta una seconda via politica per far sentire la propria voce sul continente. Tale direttrice porta all’appoggio diretto a Marine Le Pen.

Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader
Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader

Una navigazione a vista di fatto che garantisce spazi politici in un caso o nell’altro, ma che chiaramente sembra scontentare e deludere gli altri leader europei, Macron e Scholz in testa. Il piano meloniano nel caso di isolamento continentale potrebbe prevedere il controllo su uno dei commissariati identitari.

Che significa questo? Si tratta di poter mettere le mani su almeno una delle più importanti cariche di Bruxelles. Opzioni sarebbero l’alto commissariato per la politica estera, oppure quello creato appositamente per gestire i flussi di migranti verso le coste meridionali d’Europa.

Giorgia Meloni avrebbe in tal senso identificato anche il profilo perfetto a cui affidare tale carica politica. Nome e cognome sono quelli di Elisabetta Belloni. Tale identikit è peraltro corrispondente a colei che negli ultimi giorni ha tirato i fili dello stesso G7 pugliese.

Opzione numero due potrebbe essere il controllo diretto del commissariato degli Affari Interni. Via più impervia però per l’evidente ostilità che gli altri capi di Stato certamente metterebbero in campo vista la propensione a spingersi verso destra che si verrebbe così a creare nel cuore del motore europeo.

Altri nomi in cima alla lista dei possibili candidati ad occupare un’importante poltrona europea, magari nel campo economico, sono quelli di Raffaele Fitto, Daniele Franco e Roberto Cingolani. Una strategia dunque in evoluzione e che certamente passerà dal rapporto al momento per nulla disteso tra Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Olaf Scholz.

Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader
Meloni e Macron, oltre il G7: il rapporto tra i leader

Conclusione: Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, sguardo oltre il G7 pugliese: il rapporto tra i leader di Italia e Francia è ai minimi termini, ma sarà comunque fondamentale per disegnare il futuro dell’Europa

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