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Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre

La perizia balistica fa chiarezza sul famigerato caso Pozzolo, e condanna il deputato. A fare fuoco e sparare nella notte del 31 dicembre scorso durante la festa di capodanno svolta a Rosazza fu infatti proprio l’ex membro di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo.

L’uomo, sospeso dal partito a seguito del coinvolgimento diretto in tali vicende giudiziarie, avrebbe maneggiato in modo imprudente la propria pistola, regolarmente detenuta, e in circostanze poco chiare avrebbe fatto partire accidentalmente un colpo. Epilogo dell’incidente fu il ferimento del 30enne Luca Campana.

Proprio la relazione della consulente tecnica incaricata della perizia balistica sembra ora non dar adito a dubbi. A premere il grilletto del piccolo revolver incriminato fu proprio l’onorevole Pozzolo. Ricordiamo che il deputato dichiarò di non essere stato lui a sparare, e si avvalse della facoltà di non rispondere circa due mesi fa quando fu convocato dagli inquirenti.

Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre
Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre

Il caso Pozzolo verso l’epilogo: la perizia balistica inchioda l’onorevole

La conferma della perizia balistica dimostrerebbe quanto ormai pareva scontato e chiaro: a sparare la notte di capodanno alla festa di Rosazza fu l’onorevole Emanuele Pozzolo. Dopo testimonianze, indagini e primi resoconti, a spingere verso tale epilogo è la relazione depositata dalla consulente tecnica in merito proprio all’esame scientifico condotto.

La perizia della dottoressa Raffaelle Sorropago, nominata responsabile dalla Procura di Biella che ha in carico il caso, sembrerebbe fugare ogni ombra su come si svolsero i fatti durante la notte del 31 dicembre scorso.

Almeno per ciò che concerne l’accidentale sparo che ferì ad una gamba il 30enne Luca Campana, i recenti sviluppi non lascerebbero margini di dubbio. Fu il deputato Emanuele Pozzolo, in seguito a tale vicenda sospeso dal gruppo di Fratelli d’Italia, a far partire il colpo d’arma da fuoco.

Insieme a Pablito Morello, capo della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, anch’egli presente alla festa di capodanno, e a Luca Campana, compagno della figlia dello stesso Morello, l’onorevole Pozzolo avrebbe maneggiato con imprudenza la propria piccola pistola.

All’atto dell’apertura del tamburo del piccolo revolver un proiettile sarebbe stato esploso in modo accidentale. L’arma probabilmente si trovava su un tavolo intorno al quale i suddetti uomini (e forse pure qualcun altro) stavano appunto conversando e osservando la pistola stessa.

Nonostante la continua smentita da parte dell’onorevole affiliato al partito oggi al Governo, l’esito dell’esame balistico non darebbe spazio ad altre possibili versioni. La procuratrice Teresa Angela Camelio e il pool di inquirenti coinvolti nell’indagine non potranno ora far altro che incriminare il deputato.

Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre
Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre

Caso Pozzolo: gli altri esami, le smentite e le testimonianze

L’ultima relazione scientifica sull’arma che sparò alla festa politica del 31 dicembre scorso metterà con buona probabilità la parola fine ad una vicenda controversa e piena di incongruenze. A cominciare dalle dichiarazioni dei protagonisti, loro malgrado.

In primis proprio l’onorevole Emanuele Pozzolo ribadì in più occasioni di non aver sparato lui, e fornì contraddittorie versioni circa la propria posizione all’interno della sala dove si stava svolgendo la festa di capodanno del gruppo di Fratelli d’Italia.

Numerosi i dubbi anche su dove si trovasse in quegli attimi concitati il sottosegretario Andrea Delmastro. L’ipotesi più accreditata lo indica all’esterno, forse impegnato a fumare una sigaretta, ma alcune perplessità permangono considerando la presenza al tavolo da dove è partito il colpo d’arma da fuoco del suo bodyguard Pablito Morello.

Pure le audizioni dei testimoni erano a loro tempo state ambigue. Luca Campana, ferito alla coscia dal proiettile volante, aveva raccontato di ricordare proprio Pozzolo intento a maneggiare il revolver. Una volta poggiata sul tavolo con il tamburo aperto ecco che l’arma sparò, provocando l’incidente di cui sopra.

Una seconda testimone avrebbe inoltre confermato la versione del piccolo drappello di uomini seduti intorno al tavolo e impegnati a maneggiare l’arma di Pozzolo, ma avrebbe successivamente ritrattato la propria versione.

Il deputato di Fratelli d’Italia invece non parlò ad inizio 2024, quando chiamato dalla Procura piemontese si avvalse della facoltà di non rispondere. Probabile che ora, dopo l’esito della perizia balistica, si pronunci pubblicamente con la propria definitiva versione dei fatti.

Importanti anche gli esami scientifici che erano già stati eseguiti prima di quello balistico attuale. Lo stub, ovvero la valutazione della presenza di polvere da sparo, condotto sulle mani dell’onorevole classe ’85 diede riscontro positivo. Valore relativo però dato che tale verifica fu provata soltanto su Pozzolo.

Anche sul tavolo descritto dai testimoni gli inquirenti indagarono, confermando tracce nere e segni di abrasione compatibili con l’esplosione di un proiettile. Nessuna risultanza invece sui tre profili genetici ritrovati sulla pistola. Compatibilmente con il racconto della serata e dell’incidente questi dovrebbero appartenere a Pozzolo, Morello e pure al figlio di quest’ultimo.

Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre
Caso Pozzolo: la perizia balistica fa chiarezza sullo sparo del 31 dicembre

Conclusione: epilogo per il caso Pozzolo, dopo che la perizia balistica ha fatto chiarezza sullo sparo esploso nella notte del 31 dicembre scorso

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