L'Italia tradisce il Patto di Stabilità
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L’Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore

Alla fine arriva il via libera dell’Europarlamento ma l’Italia tradisce il Patto di Stabilità, con appena 3 voti favorevoli. A fare rumore sono le astensioni in massa dell’intera Maggioranza e del Partito Democratico, così come il voto contrario del Movimento 5 Stelle.

I negoziati andati avanti per mesi tra i vari Paesi europei hanno infine trovato esito positivo con la votazione andata in scena a Strasburgo confermata nei suoi caratteri preannunciati. A fare notizia però è la retromarcia del Governo italiano, favorevole lo scorso dicembre, e ora invece in larga parte astenuto dall’esprimere un giudizio.

Ovviamente tale dietrofront non fa che allontanare l’Italia dal resto dell’Europa e provocare un forte moto di amarezza, sorpresa e imbarazzo negli organi politici continentali. Gli epiteti che molte forze politiche europee rivolgono in modo chiaro e diretto all’Italia sono in tal senso inequivocabili: inaffidabile e incoerente.

L'Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore
L’Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore

L’Italia tradisce il Patto di Stabilità e allontana l’Europa

Lara Comi di Forza Italia, Marco Zullo di Renew Europe e Herbert Dorfmann della Svp. Sono questi i soli tre eurodeputati italiani che hanno votato a favore del Patto UE. Tutto il resto della squadra tricolore al Parlamento di Strasburgo ha detto no o si è astenuta dal votare.

La Maggioranza e il Partito Democratico si sono infatti astenuti, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro al Patto di Stabilità europeo. L’approvazione del Parlamento di Strasburgo è arrivata lo stesso, ma gli occhi di molti rappresentanti internazionali erano puntati proprio sull’Italia.

Il Governo del Bel Paese dopo le conferme dello scorso dicembre ha infatti fatto marcia indietro, provocando risentimento e sorpresa tra gli altri gruppi. La stessa presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, sarebbe rimasta stupita davanti alla scelta di voto della Maggioranza italiana.

A creare un certo disagio anche in Paolo Gentiloni, Commissario all’Economia in Europa, è soprattutto il dietrofront dell’Italia. Soltanto poche settimane fa, dopo estenuanti e lunghissime trattative, era arrivato il sì italiano al Patto UE.

Il testo presenta ancora alcuni punti critici voluti dai cosiddetti Paesi frugali come la salvaguardia di sostenibilità del debito. Rappresenta un modello economico troppo legato all’austerity

Queste le parole con cui il gruppo di Fratelli d’Italia ha motivato la decisione di astenersi dal voto europeo. Medesima lunghezza d’onda quella echeggiante nelle dichiarazioni dei rappresentanti di Lega e Forza Italia. Tutto ciò considerando che Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, aveva votato in maniera favorevole in sede europea, pur parlando a più riprese di “soluzione di compromesso”.

Anche il Pd ha optato per l’astensione, nonostante gli altri gruppi socialisti abbiano dato conferma al Patto UE. Il testo dell’accordo è stato infatti ritenuto “eccessivamente peggiorativo”. Un vero e proprio doppio tradimento considerando i trascorsi di partito dello stesso Commissario Gentiloni.

Tutto questo ha però provocato grande imbarazzo in seno agli altri gruppi politici europei, specie quelli teoricamente vicini al Governo italiano. Forte stupore ad esempio per Manfred Weber, presidente dal Ppe e da lungo tempo vicino a Fratelli d’Italia e alla sua leader Giorgia Meloni.

Le accuse che rimbalzano da Strasburgo e giungono per via piuttosto diretta a Roma sono quelle di incoerenza e inaffidabilità. Insomma un quadro ed un’immagine decisamente non buone per il Bel Paese, che esce fortemente isolato da tale votazione continentale.

L'Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore
L’Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore

Il Patto UE e le regole di bilancio

Il no dell’Italia al Patto di Stabilità europeo allontana ed isola il Bel Paese dal resto d’Europa, e rischia di accrescere l’immagine negativa che molti da Strasburgo e dintorni sembrano ormai da tempo avere proprio dell’esecutivo tricolore.

Peraltro il testo del Patto di Stabilità ora tornerà in Consiglio e dovrà necessariamente essere sottoposto a nuova votazione. Obbligato a questo punto un sì o un no definitivo, con forte rischio di nuova figuraccia per il Governo italiano.

Tutto ciò considerando quanto a maggior ragione dichiaravano soltanto alcuni mesi fa il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, entrambi dettisi soddisfatti della soluzione di compromesso e di buonsenso raggiunta a dicembre. Una soluzione definita “migliorativa” per l’Italia.

Il Patto UE punta a garantire una maggiore gradualità nelle procedure volte a sistemare i bilanci dei vari Paesi dell’Unione, fornisce la facoltà ad ogni Stato di correggere le proprie riforme in modo autonomo, di rientrare dal deficit economico in maniera più snella, e offre l’opportunità di investimenti più liberi.

Un’impalcatura certamente di compromesso e raggiunta nel suo complesso soltanto al termine di tante trattative politiche internazionali, ma comunque un piano che sembrava trovare d’accordo anche la Maggioranza. Ora invece questo dietrofront europeo, che rischia però di provocare ingenti conseguenze per l’Italia internamente alla stessa Unione Europea.

L'Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore
L’Italia tradisce il Patto di Stabilità: appena 3 voti a favore

Conclusione: l’Italia fa retromarcia e tradisce il Patto di Stabilità, con appena 3 voti a favore e la Maggioranza astenuta

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