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Meloni sta con l’Ucraina: 3° decreto ma frenata sulle armi

Non conosce fine la guerra in Ucraina, giunta ad oltre 580 giorni di combattimenti, e la premier italiana Giorgia Meloni continua a sostenere la causa del Paese dell’est Europa. L’Italia, al pari di molti altri Stati occidentali, continua ad appoggiare la politica difensiva del presidente gialloblu Volodymyr Zelensky ma nelle ultime ore frena circa gli aiuti militari.

Il presidente del Consiglio infatti in una lunga intervista rilasciata a Sky Tg24 è tornata sulla fornitura di armi a scopo difensivo concesse dall’Italia all’Ucraina. Come accaduto finora il Bel Paese è pronto ad aiutare il Paese invaso, ma l’invio di armamenti non dovrà in alcun modo sguarnire l’arsenale di difesa della penisola.

Dopo il ministro Guido Crosetto, che aveva rallentato parlando di attenta valutazione prima di una nuova fornitura di armi, ora anche la premier tira il freno a mano e guarda, forse con preoccupazione, all’impatto che un nuovo decreto in questa direzione, l’ottavo complessivamente, il terzo per l’esecutivo condotto da Fratelli d’Italia, potrebbe causare sull’opinione pubblica.

Meloni sta con l’Ucraina: 3° decreto ma frenata sulle armi
Meloni sta con l’Ucraina: 3° decreto ma frenata sulle armi

Meloni conferma il sostegno all’Ucraina, ma teme le conseguenze interne

Siamo sempre stati al fianco dell’Ucraina ed è quello che continueremo a fare, chiaramente compatibilmente con le richieste che arrivano, e con la necessità di non sguarnire o compromettere la nostra sicurezza

Con queste parole Giorgia Meloni ha confermato l’immutato sostegno dell’Italia all’Ucraina. Nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Tg24, il presidente del Consiglio si è detta fermamente convinta della necessità di proseguire con la campagna di aiuti forniti al Paese di Zelensky. Aiuti anche di carattere militare e armamentario.

Un rallentamento però appare chiaro nelle posizioni della numero uno italiana. La premier si dice pronta a valutare con grande attenzione le richieste provenienti dall’est Europa. Obbiettivo primario infatti rimane anche quello di non sguarnire la Difesa italiana, rischiando di compromettere la sicurezza del Paese.

Meloni sta con l’Ucraina: 3° decreto ma frenata sulle armi
Meloni sta con l’Ucraina: 3° decreto ma frenata sulle armi

Peraltro lo stesso Guido Crosetto, ministro della Difesa, aveva usato parole molto simili nei giorni scorsi. Il parlamentare aveva in particolare sottolineato come il Governo fosse al lavoro per l’attenta e puntuale valutazione della richiesta pervenuta dall’Ucraina.

Al vaglio dell’esecutivo ci sarebbe in particolare la costituzione di un ottavo decreto e di un successivo pacchetto di armi e forniture belliche da inviare a Zelensky. Non solo armi letali, nell’elenco giunto a Roma troverebbero spazio infatti anche equipaggiamenti misti, visori notturni, e tutta un’altra serie di dotazioni disponibili nel pacchetto difensivo italiano.

Aiuto bellico all’Ucraina e opinione pubblica: i dilemmi della Meloni

Se da una parte Giorgia Meloni sembra orientata a proseguire la campagna politica di sostegno e concreto aiuto in favore dell’Ucraina, dall’altra la premier rallenta circa una nuova fornitura di armi al Paese in guerra ormai da quasi due anni.

A preoccupare la leader di Fratelli d’Italia sarebbe in particolare il peso dell’opinione pubblica. Le parole della Meloni in tal senso lasciano pochi dubbi e mostrano un’evidente preoccupazione, condivisa pure con i ministri Guido Crosetto e Antonio Tajani, circa una questione che si fa sempre più spinosa.

È evidente che la guerra genera delle conseguenze che impattano fortemente sulla nostra società. Se noi non siamo bravi nell’affrontarle le opinioni pubbliche continueranno a scricchiolare

Parole chiare che mostrano come ogni nuova mossa sarà per forza di cose valutata con grande attenzione, e decisa infine tenendo in debita considerazione anche le conseguenze che a cascata si verrebbero a determinare nella situazione politica e sociale italiana.

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