Il capolavoro di Monet scomparso durante il periodo nazista “La Mare, effet de neige” andrà all’asta a New York
Il 12 maggio a New York Christie’s si occuperà della vendita del capolavoro di Claude Monet “La Mare, effet de neige”. Del quadro si erano perse le tracce da prima della seconda guerra mondiale, quando il suo proprietario fu costretto a venderlo perché ebreo.
“La Mare, effet de neige”, il Capolavoro di Claude Monet di cui si erano perse tracce durante il periodo nazista andrà all’asta a maggio
La grande vendita dell’opera riemersa
A New York, il 12 maggio, Christie’s batterà la vendita del dipinto “La Mare, effet de neige” di Claude Monet. Del quadro si erano perse le tracce dalla seconda guerra mondiale, da quando Richard Semmel, il suo originale proprietario, ebreo tedesco, fu costretto a venderla.
Il quadro all’asta ha una stima di partenza tra 18 e 25 milioni di dollari. I proventi della vendita saranno divisi tra gli eredi di Richard Semmel e i suoi attuali proprietari, una famiglia francese i cui membri hanno rifiutato di rivelare la loro identità.
Per oltre 70 anni l’opera ha fatto parte di un’unica collezione privata. Il capolavoro di Monet approda sul mercato dopo le indagini condotte dal dipartimento di Christie’s che si occupa delle restituzioni dei beni sottratti durante il nazismo. Gli specialisti, esaminando l’opera per una potenziale vendita, hanno infatti scoperto che il dipinto era elencato nel database delle opere d’arte sottratte dai nazisti durante gli anni ’30.
La storia infinita
Claude Monet dipinse il capolavoro “La Mare, effet de neige” nell’inverno del 1874-1875 a Argenteuil. Usando tonalità blu e bianche, per creare un manto di neve ghiacciata, Monet creò un paesaggio etereo delimitato da case con i tetti innevati.
Pochi mesi dopo la sua realizzazione, “La Mare, effet de neige” fu oggetto d’asta all’Hôtel Drouot di Parigi. Fu lo stesso Monet ad organizzare la vendita, insieme agli impressionisti Berthe Morisot, Pierre-Auguste Renoir e Alfred Sisley dopo la cattiva accoglienza della critica della prima mostra impressionista del 1874.
In quella vendita, Paul Durand-Ruel, mercante d’arte e mecenate degli impressionisti, acquistò 18 delle 73 opere offerte. Tra queste c’era anche “La Mare, effet de neige”, che rimase nella sua collezione almeno fino al 1879. Nello stesso anno, il dipinto fu esposto tra la selezione di tele di Monet alla quarta mostra impressionista a Parigi.
Nel 1893 l’opera entrò nella collezione di Henri Vever, uno dei più importanti designer di gioielli della Francia, grande collezionista di stampe giapponesi e quadri impressionisti. Nel 1898 il dipinto era nella collezione Holthusen, ad Amburgo, in Germania.
Intorno al 1930 il dipinto apparteneva a un industriale tessile tedesco di nome Richard Semmel, che viveva a Berlino con sua moglie Clara. Quando il governo nazionalsocialista salì al potere, i Semmel furono presi di mira per le loro origini ebraiche e per il sostegno di Richard al partito democratico tedesco. L’industriale e collezionista, perseguitato dal regime, fu costretto a disfarsi della sua straordinaria collezione d’arte.
Leggi anche
Una fusione postuma in bronzo del “Il Pensatore” di Rodin al’?asta: si parte da 9 milioni di euro!
Monet, 50 opere in mostra a Palazzo Ducale a Genova da oggi, 11 febbraio
A quanto sarà battuto il raro disegno di Michelangelo? Il 18 Maggio si avrà la risposta
Editor: Marta Cinnadaio
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.