Chi è Paola Del Din, la partigiana amica del Ministro Nordio
Attualità,  Storia

Chi è Paola Del Din, la partigiana amica del Ministro Nordio.

Chi è Paola Del Din, la partigiana amica del M inistro Nordio.

Il Ministro della Giustizia Nordio nel suo intervento nel salotto di Rai3 a Che tempo che fa spiega la propria considerazione, alta, dell’anniversario dalla liberazione del nazifascismo, quel 25 aprile che, egli auspica, un giorno possa divenire festa sovranazionale, europea, perché come giustamente sottolinea il guardasigilli: «la Resistenza non fu un fenomeno esclusivamente italiano, al contrario».

Proseguendo, rammenta la propria visita istituzionale al Mont-Valérien a Parigi dove affianco a Macron rese onore ai partigiani transalpini uccisi per la loro attività, per poi sottolineare ancora una volta il debito morale che maturiamo nei confronti dei protagonisti, in positivo, di quella stagione: «Ho un sentimento di deferenza e devozione nei confronti di chi ha combattuto il nazifascismo. Mi onoro dell’amicizia di una Resistente italiana, Paola Del Din, cento anni e medaglia d’oro della Resistenza, fu paracadutista behind enemies Lines dagli inglesi nel ’45 ed è una delle poche che figuri nei libri che gli inglesi scrivono sulle women who lived for danger durante la Seconda Guerra Mondiale».

Ad essere precisi, Paola Del Din compirà cent’anni ad agosto (nacque il 22 agosto 1923 a Pieve di Cadore), ma per il resto le stringate righe che le dedica il Ministro in trasmissione restituiscono il quadro veritiero della vita della patriota italiana. Il cui secondo nome, quello di guerra, «Renata» lo scelse in onore del fratello, Renato, poi ucciso dai fascisti nell’assalto alla caserma di Tolmezzo del 44.

All’epoca Paola Del Din venne addestrata dalle milizie britanniche, che la impiegarono in diverse rischiose missioni oltre le linee di contatto per recapitare messaggi segreti. In paracadute–forse l’unica donna ad aver effettuato un lancio in tempo di guerra, anche se lei tergiversa e smentisce–in bicicletta, in tassì, in macchina: non importava come né dove, la paura per la giovane cresciuta in una famiglia di soldati (reggimento alpini) non era contemplabile.

Sbagliato farne un’icona della herstory, perché come lei stessa afferma, non è una femminista (e neppure una partigiana): nondimeno il suo posto è nella Storia e meriterebbe uno spazio ancor maggiore di quanto le viene normalmente riconosciuto. A tal proposito indichiamo il volume a lei dedicato dallo scrittore Alessandro Carlini, dal titolo Nome in codice: Renata. Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto, uscito per Utet editore ad inizio di questo mese.

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