Triangle Shirtwaist Factory
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La tragedia della Triangle Shirtwaist Factory: il ricordo delle donne coinvolte a 113 anni dalla vicenda

La tragica vicenda della Triangle Shirtwaist Factory, registratasi il 25 marzo 1911 a New York, ha visto la morte di 146 vittime, tra cui 126 giovani donne, molte delle quali italiane ed ebree. Insomma, un dramma di sfruttamento e mancata sicurezza sul posto di lavoro, che non può essere dimenticato. Continua a leggere per scoprirne di più.

Triangle Shirtwaist Factory: 25 Marzo 1911

Erano le 16:40 di sabato 25 Marzo 1911 quando iniziarono a divampare le fiamme all’interno della fabbrica newyorkese, che provocarono il decesso di ben 146 vittime, di cui 126 donne. Trentotto di esse erano italiane, mentre tra le restanti ottantotto troviamo russe, americane, ungheresi e austriache.

Le vittime più giovani furono due ragazzine di appena 14 anni, Kate Leone e Rosaria “Sara” Maltese, giunta in terra americana a soli 10 anni.

Triangle Shirtwaist Factory

Insomma, questa vicenda rappresenta un pilastro nella storia sindacale, nonché in quella dell’immigrazione: all’inizio del XX secolo il cosiddetto American dream, il sogno americano, iniziava a spopolare soprattutto tra le persone dell’est e del sud dell’Europa, che vedevano gli Stati Uniti come una terra di riscatto e opportunità di migliorare o stravolgere completamente la loro condizione e qualità di vita. L’ondata di immigrazione comprendeva numerosissimi italiani, che si spostarono in città come New York, Chicago, Philadelphia e Detroit per lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria, insieme a polacchi, greci, russi ed ebrei.

La tragedia della Triangle Shirtwaist Factory è da considerare la più grande mai accaduta a New York, quantomeno prima dell’attentato dell’11 settembre 2001. Le 146 vittime registrate non sono decedute semplicemente a causa del divampare dell’incendio o dell’enorme quantità di fumo, ma hanno perso la vita a causa dell’avidità del capitalismo

Le condizioni della Triangle Shirtwaist Factory non rispettavano alcuna norma di sicurezza, come la maggior parte delle aziende del tempo: vi erano grandi quantità di tessuti infiammabili immagazzinati ovunque, scarti di tessuto sparsi per il pavimento, le persone fumavano tranquillamente all’interno, nonostante l’illuminazione fosse fornita da luci a gas aperte, oltre a esserci pochi secchi d’acqua per spegnere il fuoco in caso di incendio.

L’edificio non presentava uscite di sicurezza che ne permettessero l’evacuazione e le porte che davano sulle scale esterne risultavano bloccate per fare in modo che gli operai non si concedessero pause non previste. Per questo motivo molti dei lavoratori furono costretti a gettarsi dalle finestre nel tentativo di salvarsi, anche perché le scale dei pompieri non erano abbastanza alte per raggiungere i piani alti che la fabbrica occupava.

Triangle Shirtwaist Factory

Inoltre, non solo i due proprietari, Blanck e Harris, non si erano mai preoccupati del benessere dei propri dipendenti, ma al momento della tragedia pensarono esclusivamente della propria sicurezza, mettendosi in salvo senza curarsi delle numerose persone rimaste intrappolate all’interno della propria fabbrica. Nonostante ciò, a seguito del processo vennero assolti e l’assicurazione diede loro loro 60.000 dollari per i danni subiti, corrispondenti a circa 400 dollari per ogni morto, mentre il risarcimento alle famiglie fu di soli 75 dollari.

Insomma, questa noncuranza in termini di norme e attenzione fu fatale, ma permise finalmente di iniziare ad agire sull’allarmante situazione della sicurezza aziendale. 

Triangle Shirtwaist Factory: il memoriale

La Triangle Shirtwaist Factory occupava l’ottavo, il nono e il decimo piano dell’Asch Building, edificio di 10 piani all’angolo tra Greene Street e Washington Place, appena a est di Washington Square Park, nel quartiere Greenwich Village. Sotto la proprietà di Max Blanck e Isaac Harris, la fabbrica produceva camicette da donna, note come “shirtwaist”, camicie funzionali con una fila verticale di bottoni sul corpetto, abbellite da pizzi e fronzoli. L’azienda impiegava circa 500 lavoratori, per lo più giovani donne e ragazze immigrate italiane ed ebree, che lavoravano 9 ore al giorno nei giorni feriali e sette ore il sabato, guadagnando tra i 7 e i 12 dollari a settimana per le loro 52 ore di lavoro

A metà ottobre 2023 è stato inaugurato il memoriale dedicato alla tragedia, che si trova proprio sul palazzo ad angolo che ospitava la fabbrica dell’iconica blusa ed espone i nomi di tutte le vittime. Disegnato da Richard Joon Yoo e Uri Wegman, la sua realizzazione è da attribuire alla Remember the Triangle of Fire Coalition, di cui fa parte anche la governatrice dello Stato di New York, la democratica Kathy Hocul, la quale ha evidenziato, come riportato da La Voce di New York:

“Erano ragazzine. Erano venute qui a lavorare per il sogno americano. Sono morte perché nessuno aveva speso soldi per fornire loro uscite di sicurezza. Mai più!”

Triangle Shirtwaist Factory
Triangle Shirtwaist Factory Memorial

A parlare durante la cerimonia è stata anche Lynn Fox, presidente internazionale della Workers United:

“Questo evento è cruciale per il nostro sindacato, per le donne, per gli immigrati. Oggi il lavoro minorile è in aumento, soprattutto fra i migranti. Speriamo che questo memoriale serva anche come strumento didattico per i diritti dei lavoratori, delle donne, dei migranti, per la necessità della sicurezza sul lavoro. Dobbiamo imparare dal passato se vogliamo modificare il futuro.”

La presidentessa della Remember the Triangle of Fire Coalition Mary Anne Trasciatti, nonché docente all’Hofstra University e figlia e nipote di lavoratrici nel settore tessile, durante l’inaugurazione ha affermato, dopo aver esclamato “We did it!”:

“Non siamo ricchi né famosi, ma siamo coraggiosi e crediamo nel potere della solidarietà. È un memoriale che innesta la storia stessa dell’incendio nel palazzo stesso: la storia delle donne che lavorano, delle italiane e delle ebree, la storia di una tragedia ma anche di un cambiamento.”

Insomma, l’8 marzo la Giornata internazionale della donna, la ricorrenza internazionale volta a evidenziare l’importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, ricordando le conquiste sociali, economiche, politiche e portando l’attenzione su questioni come l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze di genere. 

Triangle Shirtwaist Factory

Alla luce di tutto ciò, durante il mese di marzo diventa ancora più importante riportare la nostra attenzione sulla terribile vicenda della Triangle Shirtwaist Factory, che compirà il suo 113esimo anniversario dall’accaduto il 25 marzo, durante la Giornata internazionale in ricordo delle vittime delle schiavitù e della tratta transatlantica degli schiavi.

Conclusioni: in occasione della festa della donna e del 113esimo anniversario è importante commemorare la tragedia della Triangle Shirtwaist Factory, che ha strappato la vita a ben 126 giovani lavoratrici innocenti. 

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