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Attualità

Terremoto: sismologo Boschi ammonisce sulla prevenzione 2016

I terremoti delle ultime 24 ore hanno scosso la zona appenninica a cavallo tra Lazio e Marche, provocando già 38 morti accertate ed innumerevoli danni in alcune località in provincia di Rieti. A tal proposito è intervenuto in queste ore il sismologo e geofisico Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ammonendo sulla concreta possibilità di un altro sisma di pari intensità nei prossimi giorni.

Il terremoto che ha colpito gli appennini era sulla Mappa sismica italiana. Enzo Boschi, ex presidente Ingv, ricorda il senso della prevenzione

«A fronte di questo alto rischio di scosse a coppie, non bisogna entrare negli edifici che sono rimasti in piedi oggi prima di un attento controllo di tecnici ed esperti della Protezione Civile» avverte Boschi. Se però il responsabile del centro pericolosità sismica,

Carlo Meletti, afferma che non vi erano state avvisaglie dell’imminente sisma, «è anche vero, sostiene Boschi, che la prevenzione rimane la cosa più importante». L’esempio è quello di Norcia, dove dopo il 1979 si era proceduto con interventi antisismici sugli edifici, i quali a tutt’oggi hanno effettivamente dato risultati in termini di sicurezza.

Boschi ricorda l’esistenza di una Mappa sismica italiana risalente al 2003 e voluta dall’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, dopo i luttuosi eventi che videro al centro di un crollo 28 vittime tra bambini e insegnanti a San Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002.

«La Mappa classifica ad alta pericolosità le zone dell’Italia centrale colpite stanotte – continua il sismologo-per le quali bisognava intervenire forse preventivamente, con interventi antisismici sugli edifici, anche perché il suddetto documento è divenuto legge nel 2009».

La parola prevenzione ritorna ancora una volta al centro di possibili polemiche per l’amministrazione pubblica e gli organi competenti, lasciando non pochi dubbi sull’operato italiano in tema di terremoti, frequenti nella nostra storia e dunque auspicabilmente tema importante di sicurezza territoriale.

Ora si aspetta che il caos che attanaglia le zone colpite si trasformi in dati e resoconti accurati dei danni e delle vittime, lasciando posto agli interventi di soccorso su cui anche il comune di Milano stamane ha dichiarato la sua disponibilità a fornire aiuti logistici. Ricordando le parole di Boschi, il pericolo potrebbe non essere ancora cessato e l’allerta deve rimanere alta.

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