Nathalie Moellhausen
Cinema,  Spettacolo

Touché: Nathalie Moellhausen raccontata da Martina Moor

La storia della campionessa del mondo di spada diventa un documentario, film.

Touché: il documentario su Nathalie Moellhausen

I sogni iniziano sempre dalla maschera” (Sky Sport)

Nathalie Moellhausen, campionessa del mondo di spada ha avuto una vita e una carriera che l’hanno portata a muoversi sempre tra due estremi: da una parte, la sfidante davanti a sé sulla pedana, dall’altra l’essere divisa tra Italia e Brasile.

Nathalie intervistata da Mam-e.it diceva:

Le vere motivazioni che mi hanno spinto a lasciare l’Italia per il Brasile non le ho potute mai rivelare né ai giornali, né alla Nazionale italiana, tanto meno a quella brasiliana perché avrei creato una speranza senza mai aver ancora compiuto la mia promessa diciamo, soprattutto a me stessa. Oggi posso assolutamente rispondere a questa domanda dopo aver vinto il mondiale con il Brasile, che è stato un evento storico nel 2019.

Le ragioni e le motivazioni che mi hanno spinto a questo cambio sono legate ad un approccio mio rispetto alla scherma, che non è legato soltanto ad una finalità sportiva. Il mio lavoro è fare direzione artistica, sviluppare la scherma non solo come sport ma anche attraverso un linguaggio più artistico, attraverso progetti sociali che portano allo sviluppo di questa arte.

Infatti, Moellhausen possiede la cittadinanza sia italiana che brasiliana, grazie alla madre Valeria Ferlini, imprenditrice nel mondo della moda, e questo le ha permesso di partecipare ai Campionati mondiali di scherma e vincere la medaglia d’oro a squadre per l’Italia nel 2009 e per il Brasile nel 2019.

Le Olimpiadi di Parigi 2024, infatti, saranno le quarte dopo Londra (2012), Rio (2016) e Tokyo (2020, ma disputate nel 2021 per via della pandemia del Covid), in cui Nathalie si presenta come alfiere della squadra Brasiliana, dopo essere stata capionessa di punta della nazionale azzurra.

Touché: la storia di Nathalie Moellhausen realizzata da Martina Moor
Touché: la storia di Nathalie Moellhausen realizzata da Martina Moor

Il sogno di Nathalie Moellhausen è uno e lo insegue fin da piccola: la medaglia d’oro nella scherma olimpionica. Nella sua storia la presenza di un grandissimo allenatore, Danial Levasseur, che la porta ad allenamenti estenuanti, ma Nathalie decide da sola di sperimentare anche altre tecniche di allenamento per spingere più in là le sue capacità psyco-fisiche come agopuntura, elettro-stimolazione, ipnosi. E’ un sogno che ha riconcorso per 12 anni e che ancora non si è realizzato, ma che vede una schermitrice pronta ad allenarsi duramente, a partecipare a competizioni internazionali e infine alle Olimpiadi.

Nonostante la costruzione di un personaggio pubblico vincente e fortemente empatico, questa vittoria non arriva. Il padre Philippe Moellhausen, complice e allo stesso tempo eccentrico maestro di vita, l’aveva spinta a impegnarsi sempre di più e a percorrere le strade più dure per ottenere la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Philippe Moellhausen è venuto a mancare precocemente nel 2018 e nel film-documentario, Touché, Nathalie continua ad avere un intenso dialogo interiore con lui, per cercare di raggiungere l’agognata medaglia.

Presente nella narrazione anche l’ex marito, Natalio Simionato, noto chef, che con Nathalie ha organizzato importanti eventi a Parigi.

Touché: la storia di Nathalie Moellhausen realizzata da Martina Moor
Touché: la storia di Nathalie Moellhausen realizzata da Martina Moor

Touché: il documentario realizzato da Martina Moor

Il film, presentato al Teatro Litta di Milano al festival del cinema documentario Visioni dal Mondo, è stato realizzato da Martina Moor, regista e film editor, la quale ha seguito un percorso di studi nel cinema che l’ha portata da Venezia a Londra, ed entra nella vita di Nathalie Moellhausen con questo documentario.

Moor ha seguito Nathalie per 12 anni per realizzare questo documentario, che avrebbe dovuto essere la storia di una grandiosa vittoria e, invece, è diventato quello di una rincorsa al titolo, al punto che la stessa Moellhausen aveva dichiarato alla regista:

Meglio abbandonare questo documentario, sarà una storia tristissima” (intervista a Sky Sport).

Ma Moor ha tenuto duro e il film è stato realizzato: un documentario che è dentro e oltre la maschera.

Touché è approdato anche al Salina Film Festival, lo scorso 17 settembre, dove la giuria le ha assegnato il premio Palumbo per il Miglior documentario:

Per aver messo in scena in maniera molto efficace una passione che si trasforma in ossessione attraverso un percorso nel tempo scandito da relazioni, sfide, successi e fallimenti che restituiscono la complessità del personaggio senza compiacimento né retorica.

Touché è stato prodotto da NANOF e Rai Cinema e co-prodotto da PlayTime Film e Filippo Macelloni.

Conclusione Touché: il documentario su Nathalie Moellhausen realizzato da Martina Moor

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