Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico
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Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico

È un binomio economico interessante e ampiamente discusso nelle ultime ore: Unicredit e Commerzbank. Le due realtà finanziarie vantano rapporti e legami, ma la partnership potrebbe subire cambiamenti già nei prossimi mesi.

L’Amministratore delegato del colosso finanziario italiano è intervenuto alla Bank of America Ceo conference, e ha parlato proprio del rapporto con la banca tedesca. Sul tavolo resta l’ipotesi fusione ma anche senza questa conclusione i margini per continuare insieme ci sarebbero.

Il binomio economico Unicredit-Commerzbank ha però varcato i confini prettamente economici, divenendo negli ultimi tempi un caso anche politico, che coinvolge Italia e Germania, in primis attraverso i propri esecutivi e capi di Governo, su uno sfondo colorato di europeo.

Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico
Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico

Unicredit e Commerzbank: un affare finanziario tramutatosi in politico

Il passo tra mondo economico-finanziario e universo politico è decisamente breve. E spesso i due ambiti sono strettamente connessi, oltre che porosi l’uno rispetto all’altro. È quanto almeno parzialmente sta avvenendo con il caso del binomio finanziario Unicredit e Commerzbank.

La seconda banca italiana nella giornata di lunedì 23 settembre 2024 ha manifestato concreta volontà di acquisire nuove azioni della competitor tedesca. Unicredit già un paio di settimane fa aveva comprato circa il 9% delle azioni del colosso teutonico, e il tentativo più recente puntava ad un altro 11.5%.

Così facendo l’ente finanziario del Bel Paese avrebbe toccato circa il 21% del capitale di Commerzbank, tramutandosi nel suo primo azionista ed investitore, e muovendo un corrispettivo economico pari a circa 3.9 miliardi di euro. Tentativo appunto, perché dalla Germania hanno detto no bloccando l’acquisizione di nuove azioni.

Lo stile dell’approccio di UniCredit ha turbato molti azionisti ed è per questo che il governo tedesco ha deciso di non vendere altre azioni

Tali dichiarazioni arrivano direttamente da Christian Lindner, ministro delle finanze tedesco, e fanno seguito ai timori espressi pure dal cancelliere Olaf Scholz. Quest’ultimo aveva infatti parlato di “acquisizioni ostili non positive per le banche”.

A stemperare i toni, riportando il focus su Unicredit, e provando a rimodellare l’approccio dell’istituto italiano su quello tedesco ci ha pensato l’Ad del gruppo finanziario milanese, Andrea Orcel. Presso la Financials Ceo Conference di Bank of America a Londra il manager è così intervenuto:

Sono sicuro siate tutti interessati all’investimento che stiamo facendo in Commerzbank, ma per prima cosa voglio sottolineare che l’attenzione del team è su Unicredit, lo spettacolo principale è Unicredit. Siamo completamente concentrati su quello, il resto è un investimento

In attesa di capire come le autorità europee si esprimeranno in merito Orcel chiarisce anche quale per il momento è la posizione di Unicredit nei confronti della concorrente Commerzbank. Un accordo è possibile solo qualora entrambe le parti lo vogliano, in caso diverso l’investimento operato dalla banca con sede in Piazza Gae Aulenti a Milano, potrebbe pure decadere, e si farebbe così marcia indietro.

Non chiederemo posti nel cda di Commerzbank. Abbiamo tre alternative: rimaniamo così e aiutiamo Commerzbank a cristallizzare il valore inespresso che crediamo ci sia. Troviamo il modo di fare una cosa più grande, ma per farlo entrambe le parti devono volerlo. Oppure vendiamo, auspicabilmente nel nostro capitale tornerà di più e lo distribuiremo agli azionisti

Di nuovo spiegazioni queste ultime date dall’Ad Orcel alla conferenza londinese. Parole che mostrano piuttosto chiaramente quale sia l’intento e l’obbiettivo di Unicredit, dettasi desiderosa di procedere nel dialogo con i colleghi tedeschi purché condizioni e modalità siano adeguate.

Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico
Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico

Unicredit spinge su Commerzbank: Giorgia Meloni tira da parte il Governo

Prima era toccato ad Antonio Tajani intervenire sulla vicenda, menzionando le regole europee in materia di libero mercato, poi è stata la volta della premier Giorgia Meloni, nel frattempo a New York all’Assemblea Generale dell’Onu.

La vicenda Commerzbank non riguarda il governo. Nell’Unione europea c’è il libero mercato. È un tema che non riguarda l’esecutivo

Dichiarazioni chiare che vogliono liberare la posizione del Governo dall’impasse in cui gli ultimi giorni l’hanno almeno velatamente trascinato. Il presidente del Consiglio ha infatti spiegato che si tratta di vicende economiche interne ai consigli di amministrazione delle stesse banche, e che gli esecutivi italiano e tedesco di fatto poco centrano con l’intera situazione.

Un invito a lavorare al dialogo e all’accordo tra le parti la premier l’ha però indirettamente rivolto ai vertici di Unicredit. Auspicio da parte dell’esecutivo pare perciò esser quello di risolvere una questione finanziaria complessa senza coinvolgere in maniera inappropriata il Governo.

Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico
Unicredit e Commerzbank: la partecipazione al 21% e un nuovo binomio economico

Conclusione: Unicredit e Commerzbank insieme? La partecipazione finalizzata al 21% potrebbe portare ad nuovo binomio economico. La Germania dice no per il momento e il caso rischia di divenire politico

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