Vico Magistretti: quando il sound parla all’industrial design
DAL 12 APRILE 2018 AL 21 FEBBRAIO 2019 IL DESIGN DI VICO MAGISTRETTI SARA’ PROTAGONISTA
Il design di Vico Magistretti (1920-2006) sarà reinterpretato durante il Fuori Catalogo Capitolo II: Quando il sound parla all’Industrial Design.
L’evento si terrà presso la Fondazione studio museo Vico Magistretti dove 6 pezzi iconici del designer italiano saranno reinterpretati da una installazione sonora. Questa opera è stata ideata dagli studenti dello IED Milano coordinati da Painè Cuadrelli.
Questo progetto è curato dal Comitato Scientifico della Fondazione composto da Gianni Biondillo, Maria Vittoria Capitanucci e Cino Zucchi.
Ma cosa significa reinterpretare il lavoro di Magistretti? Un uomo, un designer, un architetto che pensava che «Le rotaie del tram sono design».
Allievo di Gio Ponti e Piero Portaluppi, ma soprattutto di Ernesto Nathan Rogers che ricorderà sempre nelle sue architetture, Magistretti, è stato tra i fondatori dell’ADI. Associazione per il Disegno Industriale e fa parte anche della giuria del Premio Compasso d’Oro, riconoscimento di merito per i progetti di Alto Design. Compito che dividerà insieme ai colleghi Lodovico Belgiojoso, Augusto Magnaghi, Augusto Morello e Marco Zanuso.
Con Zanuso, Castiglioni, Gardella, Albini e altri partecipa anche a diverse mostre. Sì le mostre ma il suo reale interesse era rivolto all’architettura abitativa. Questo concetto sarà il centro del suo mondo a partire dagli Anni ’60, seguito poi da quello che viene chiamato Italian Design.
Negli anni la progettazione di oggetti si è formata per sottrazione, niente orpelli concettuali ma la predilezione della semplicità. Una semplicità che non si privava dell’aspetto decorativo ma eliminava la “ridondanza”, pensando al dettaglio come matrice essenziale.
Le opere
Si ricordano come oggetti il divano Maralunga (1973, premio Compasso d’oro nel 1979), il divano Sindbad (1981) e la poltrona Veranda (1983). Le lampade per Artemide come Mania (1963), Dalù (1969), Chimera (1969), la famosissima Eclisse (1966, premio Compasso d’oro 1967), Teti (1970) e Impiccato (1972).
Tra gli oggetti di arredo, dopo i tavolini Demetrio (1966), progetta la sedia Selene (1969), che, con Panton Chair e Universale di Joe Colombo, si contende il primato della prima sedia in plastica al mondo.
Per Oluce progetta le lampade: Snow (1974), Sonora (1976), soprattutto Atollo (1977, premio Compasso d’oro 1979), Pascal (1979), e Kuta (1980).
Magistretti è famoso nel mondo come l’architetto che pensava alle persone che abitavano i suoi spazi. Lui stesso credeva nei “volumi da adattare” sosteneva questo «..per sopportare i naturali insulti della vita. Perché chi abiterà la casa da me progettata ha la sua cultura, la sua storia e il suo gusto».
Sue opere di design conosciute nel mondo sono oggi esposte presso la collezione permanente del MoMA di New York, del Victoria & Albert Museum di Londra, del Die Neue Sammlung di Monaco e molti altri.
Dopo la sua morte, il suo studio, sede della Fondazione Vico Magistretti, viene trasformato in un Museo dedicato così alla divulgazione del suo lavoro.
Fondazione studio museo Vico Magistretti, Milano: come arrivare
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