10 mostre della Triennale alla Design Week 
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10 mostre della Triennale alla Design Week 

10 mostre della Triennale alla Design Week: Il Museo del Design Italiano si rinnova in occasione del centenario.

I 30 anni di Droog Design. Un focus su Lisa Ponti. Cosa vedere durante il Salone all’ombra della Torre Branca

1923-2023: conto alla rovescia per il centenario della Triennale di Milano che rinnova il progetto espositivo del Museo del Design Italiano in occasione della Design Week e riapre al pubblico il 15 aprile. Sono 300 i pezzi – scelti tra i 1.600 che compongono le collezioni dell’istituzione e altri in prestito da collezioni private – che il direttore Marco Sammicheli ha selezionato e inserito in un percorso ragionato per illustrare un secolo di storia del Made in Italy, dagli Anni 20 fino ai giorni nostri. Il commento:

«Da sempre la Triennale è stata la casa di progettisti e intellettuali che hanno alimentato la vita culturale della città», spiega Sammicheli. «Raccontare un secolo di design è una sfida enorme perché negli oggetti in mostra ritroviamo non solo la firma di grandi personalità, ma anche ciò che siamo, il nostro DNA, la nostra vita quotidiana. Come chiave di lettura ho voluto usare la cultura generativa degli interni. In sostanza, il fiume di opere è interrotto dalla ricostruzione di luoghi emblematici per la storia del progetto, tra interni domestici, un ufficio, un bagno e uno studio. Quello che i grandi architetti hanno fatto per i privati sono un lascito per il mondo intero».

 

10 mostre della Triennale alla Design Week: Un secolo di design in Triennale

Progettato dal designer Paolo Giacomazzi il percorso espositivo segue una progressione cronologica in cui i pezzi sono sempre accompagnati da documenti d’archivio, foto storiche, opere d’arte e progetti grafici. Non solo arredamento, quindi: moda, mezzi di trasporto, alto artigianato e grafiche pubblicitarie tornano nella collezione del Museo fino ad abbracciare il contemporaneo, narrato attraverso le mappe disegnate da Branzi, Mendini e altri grandi maestri. Novità introdotta con questa edizione è la Design Platform: uno spazio destinato ad accogliere esposizioni temporanee tematiche con un focus sul design di oggi.

La mostra inaugurale è Text in calendario fino al 17 settembre. Curata anch’essa da Sammmicheli, racconta il comune atteggiamento di stilisti e designer di fronte alla progettazione del testo, delle interfacce e dei tessuti, con tre commissioni d’eccezione affidate ai designer Pierre Charpin, Lupo Borgonovo e Henrik Tjaerby.

10 mostre della Triennale alla Design Week: La regia di Stefano Boeri

«Il legame tra la storia del design italiano e quella di Triennale è indissolubile: fin dalla sua istituzione, ormai un secolo fa, Triennale è sempre stata un centro nevralgico per il dibattito e la definizione del concetto stesso di design, in tutte le sue forme», dichiara Stefano Boeri, presidente dell’istituzione milanese.

«Proprio per questo, dopo aver dato un assetto permanente alla struttura espositiva del Museo del Design Italiano, abbiamo deciso di rinnovarlo ulteriormente, attingendo, da una parte, allo straordinario patrimonio della nostra collezione e consolidando, dall’altra, la rete di donazioni e comodati, tenendo a mente il valore di una collezione pubblica che permette di veicolare l’importanza del design italiano a un pubblico ampio ed eterogeneo».

10 mostre della Triennale alla Design Week Un nuovo museo del design

A Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano, il compito di dare una nuova lettura al grande patrimonio conservato nelle collezioni di Triennale:

«Ho dovuto scegliere. Ho scelto di farlo attraverso gli interni. Almeno fino a quando, e parlo degli anni 70 e 80, gli interni erano qualcosa di abbastanza definito e paradigmatico. Non a caso ci sono queste ricostruzioni dove case, uffici, bagni e studi restituiscono un’idea chiara del design di quei tempi».

«Alla fine del percorso c’è un grande ‘ziggurat’, come strumento espositivo, ed è come se si ‘spaginasse un libro’. Improvvisamente, nonostante la presenza di avanguardie come Alchimia, il Bolidismo o Memphis, il design italiano diventa una grande costellazione di progettisti.

Abbiamo deciso di metterli su un altare tutti insieme. Mentre, per il design contemporaneo, ho chiesto aiuto ai giornali, cioè al lavoro prezioso che i giornalisti hanno fatto in questi anni mappando le trasformazioni della disciplina. C’è un corridoio con le pagine di AbitareCasabellaDomus in cui Clino Castelli, James Irvine, Marco Romanelli, Giampiero Bosoni disegnano la metamorfosi di questa comunità».

«Per quanto riguarda il contemporaneo puro – perché ci sono anche pezzi della collezione in dialogo con il contemporaneo – oltre a rappresentare nuovi oggetti, ho voluto anche commissionarne di nuovi: Pierre Charpin, Henrik Tjaerby e Lupo Borgonuovo hanno realizzato rispettivamente dei manifesti, un tavolo e il progetto di un tappeto. Nel caso di Tjaerby si tratta di un’opera corale perché con lui hanno lavorato Tom Dixon, Max Lamb, Philippe Malouin, Felix de Voss e tutta una serie di designer che hanno fatto parte della sua carriera fino a questo momento».

10 mostre della Triennale alla Design Week: L’allestimento

Nella sua veste rinnovata, Il Museo del Design Italiano  presenta un nuovo allestimento, progettato da Paolo Giacomazzi Design Studio. Lo racconta lo stesso designer:

«L’idea progettuale è stata quella di raggruppare gli oggetti in isole espositive, ordinate per decadi. Ovviamente le prime decadi sono più compatte, anche per una questione numerica e di quantità di oggetti in collezione. Andando avanti, le decadi si allargano progressivamente e diventano delle isole più tematiche. Tutto è organizzato in un sistema a griglia».

«La griglia è presente, come sistema compositivo, nelle architetture verticali che troviamo all’inizio e alla fine del percorso, nel layout planimetrico, nella costruzione delle basi che sono elementi a incastro. Però la griglia si interrompe in corrispondenza di alcune stanze: si tratta di ricostruzioni ambientali che citano dei gruppi o dei progettisti. Sono dei focus su degli interni progettati da Luigi Figini, Carlo Mollino, Olivetti, Antonia Campi».

«Per questo abbiamo aperto la mostra con un interno urbano, cioè una piazza, e poi il percorso prosegue con delle ‘costellazioni di eventi’ che fanno sì che il visitatore si prenda delle pause e poi abbia la curiosità di altre cose. I layout espositivi si differenziano con colori diversi e soluzioni pavimento differenti che si collegano ai temi degli ambienti che si presentano di volta in volta».

«La griglia è un elemento che si trova anche nella mostra temporanea Text che chiude il percorso. Ci sono dei grigliati di alluminio, degli elementi modulari sempre su maglia quadrata».

«Per riassumere l’intero set si basa sia sulla griglia, ma anche su questi elementi a nicchia che troviamo nei focus sugli interni, nella grande curva che ci accoglie all’ingresso e che rompono un po’ la schematicità»

10 mostre della Triennale alla Design Week; Text: la mostra tematica

Curata da Marco Sammicheli e allestita da Paolo Giacomazzi, la mostra Text – che chiude il percorso del Museo del Design Italiano – gioca sul binomio testo/tessuto, raccontando come nella cultura del tessile la combinazione di elementi d’invenzione e di una struttura rigorosa offrano una cornice  dentro la quale la creatività possa esprimersi. L’esposizione si articola in diverse scale d’intervento: dalla moda al digitale, dalla comunicazione pubblicitaria all’artigianato e all’industria.

Tre le commissioni speciali: tre manifesti di Pierre Charpin, un tavolo di Henrik Tjaerby e il progetto di un tappeto di Lupo Borgonuovo. La mostra inaugura Design Platform, un nuovo spazio dedicato a progetti espositivi temporanei, con un taglio tematico o monografico che, all’interno della programmazione del Museo del Design Italiano, metteranno in dialogo la collezione storica con alcune ricerche innovative del design contemporaneo.

10 mostre della Triennale alla Design Week: 30 anni di Droog Design

Negli Anni 90, il gruppo olandese Droog ha rotto gli schemi e scardinato le regole del design. Una piccola rivoluzione dal Nord Europa che ha influenzato anche il modo italiano di fare progetto promuovendo l’uso di materiali di uso comune e riciclati. Ne parlano Maria Cristina Didero e il designer Richard Hutton nella mostra Droog30. Design or Non-design? 

«Fin dal suo debutto a Milano nel 1993, Droog si è affermato come qualcosa di diverso, con uno storytelling affascinante. Ribellandosi all’idea di forma e funzione, ha dato vita a una nuova estetica, a un nuovo approccio e a un nuovo linguaggio, articolando i pensieri di un pubblico e di un’industria annoiati dalla raffinatezza e dalla decorazione» spiegano i curatori.

Realizzata in collaborazione con il Nieuwe Instituut di Rotterdam, l’esposizione riunisce una selezione degli oggetti più iconici disegnati dagli esponenti di Droog, come il mobile Chest of Drawers, ideato da Tejo Remy, la poltrona Knotted Chair di Marcel Wanders e Cross, il tavolo con panca a forma di croce progettato da Richard Hutten. Ma la mostra propone anche un dialogo con il mondo dei social media.

Sulle pareti, infatti, sono stampati i commenti raccolti attraverso l’account Twitter @Droog30 e gli account Instagram di Triennale Milano e Nieuwe Instituut, per raccogliere ricordi, impressioni, e riflessioni sul movimento che ha gettato una base più democratica nel modo di fare design.

10 mostre della Triennale alla Design Week: Design ‘disobbediente’

La cassettiera Chest of Drawers di Tejo Remi, progettata nel 1991, che eleva il mobile in un oggetto d’arte, la sedia Do Hit Chair di Marijn van der Poll, che come in una performance, viene modellata dal suo proprietario con un martello.

E poi la sedia Knotted di Marcel Wanders, avvolgente e dall’aspetto artigianale, progettata nel 1996, e gli oggetti più recenti come la Glass Lantern del 2013 di Richard Hutten, che ha modernizzato e rimodellato una tipica lanterna di carta cinese. Sono alcuni dei pezzi esposti nella mostra Droog30. Design or Non-design? in programma alla Triennale di Milano fino al 23 aprile per poi approdare, il 2 maggio 2023, al Nieuwe Instituut di Rotterdam.

10 mostre della Triennale alla Design Week: altre dichiarazioni

Maria Cristina Didero, curatrice della mostra, sostiene:

«Droog è stato fondamentale nella storia del design. Con questo omaggio intendiamo celebrare l’anno in cui questo gruppo di giovani designer si è fatto conoscere in tutto il mondo, sottolineando il loro approccio innovativo e dirompente. Droog ha messo in discussione il ruolo dell’industria dando priorità assoluta alla libertà di espressione e infrangendo il concetto stesso di funzione e di comfort. Droog ha dato priorità a soluzioni inaspettate e per questo abbiamo pensato a una mostra imprevedibile».

Co-curatore e fondatore del gruppo Droog, Richard Hutten, afferma:

«Trent’anni fa Droog Design ha avuto un impatto indelebile sul mondo del design con la sua prima dirompente mostra di Milano. In quegli anni non esistevano né internet né i telefoni cellulari, ed è forse questo il motivo per cui oggi Droog viene considerato l’ultimo grande movimento nell’ambito della progettazione.

Un gruppo di giovani e spregiudicati designer olandesi che creava i propri progetti in un contesto relativamente isolato era arrivato a esporre a Milano riscuotendo grande successo. Probabilmente oggi, con Instagram e le altre piattaforme social, è difficile che un episodio del genere si ripeta, ed è per questo che abbiamo utilizzato internet per raccogliere opinioni e aneddoti, interrogandoci così sull’influenza che Droog ha avuto e che ha tuttora»

10 mostre della Triennale alla Design Week; Arte: un focus su Lisa Ponti

Artista, editor, critica e scrittrice. Lisa Ponti (Milano, 1922-2019), figlia dell’architetto Gio, è stata una figura eclettica e poliedrica nel panorama culturale milanese e, forse per questo meno facile da registrare in un ruolo preciso. Parole di Damiano Gullì che cura insieme a Salvatore Licitra la piccola mostra Lisa Ponti. Disegni e voci in programma alla Triennale di Milano fino al 7 maggio 2023.

Esposta una selezione di circa 70 opere, realizzate tra il 1990 e il 2018, dall’artista che ha fatto del disegno, realizzato sempre su fogli formato A4, il suo mezzo espressivo di elezione. A questo proposito affermava:

«Dentro lo standard il minimo riduce l’immenso a distanza tra i segni», e ancora: «È un bene usare un foglio sempre uguale, così il disegno sa dove atterrare». Nei suoi lavori segno, disegno e parola si fondono, assumendo nuovi significati, favolistici, onirici e ironici. Il percorso espositivo evoca inoltre il lavoro critico di Lisa Ponti attraverso testi e contributi pubblicati sulle riviste con le quali ha collaborato durante la sua prolifica carriera.

10 mostre della Triennale alla Design Week; Il ‘Sole’ di Nico Vascellari

L’avevamo vista nel 2022 alla Darsena dei Navigli, a Milano. In occasione della Design Week, arriva in Triennale l’opera Falena di Nico Vascellari, un’installazione monumentale composta da falci placcate d’oro che, montate radialmente, creano una grande Sole con raggi di 2 metri e mezzo di diametro.

Con quest’opera l’artista introduce una riflessione sull’uomo, sul suo lavoro e le forze della natura. Falena si trova accanto alla facciata di ingresso, libera di interagire con la luce e con l’ambiente circostante. Donata dall’artista, Falena entra a far parte delle collezioni di Triennale Milano e del MAXXI di Roma.

Conclusione: 10 mostre della Triennale alla Design Week. I 30 anni di Droog Design. Un focus su Lisa Ponti. Cosa vedere durante il Salone

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Editor: Ludovico Biancardi

 

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