Addio al compositore giapponese Ryuichi Sakamoto. Muore a 71 anni
Il musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto è morto all’età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Lo ha reso noto la sua agenzia, a distanza di qualche giorno dalla scomparsa, avvenuta martedì.
Nato a Nakano nel 1952, e considerato uno dei primi sperimentatori tra la musica etnica orientale e i suoni elettronici dell’Occidente, Sakamoto aveva ricevuto numerosi riconoscimenti in carriera tra cui il premio Oscar nel 1987 per la colonna sonora del film L’Ultimo imperatore, diretto dal regista italiani Bernardo Bertolucci.
La vita del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto
Il musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, nato a Nakano nel 1952, figlio di Kazuki Sakamoto, editore della Kawade Shobo Shinsha, ha studiato scrittura musicale all’età di 10 anni rimanendo affascinato dai Beatles e da Debussy. Tastierista-prodigio della Yellow Magic Orchestra, quindi compositore di ambiziose opere multimediali e di colonne sonore. Tutto questo (e molto altro ancora) è stato l’artista di Nakano (Tokyo), pioniere impareggiabile delle contaminazioni tra musica tradizionale d’Oriente e avanguardie elettroniche occidentali.
Pochi come lui sono riusciti a spaziare tra generi diversi senza perdere la propria bussola artistica: dal pop alla dance, dall’ambient alla bossa nova, dall’etnica alla classica. La sua forza creativa, scevra da compromessi, non ha mai cavalcato altresì le pulsioni intellettuali dei suoi contemporanei, conservando originalità e coerenza senza trasformarsi in cliché.
Tutto ciò è sintetizzato in una lunga serie di rimarchevoli melodie che sono diventate familiari perché appartenevano al nostro immaginario e riposavano nell’attesa che qualcuno le suonasse, la sua musica, a volte, ha lambito anche la superficialità e la inconsistenza ma solo perché questo era parte del progetto stesso.
Il fulcro centrale dell’opera del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto resta il concetto (assimilato da Wayne Shorter) di fare della Duty Free Music, in altre parole una musica libera da doveri, proprio come i “Forbidden Colours” della sua indimenticabile collaborazione con David Sylvian per la colonna sonora del film “Furyo” (“Merry Christmas Mr. Lawrence”) di Nagisa Oshima, di cui fu anche protagonista assieme a David Bowie.
Sakamoto aveva ricevuto numerosi riconoscimenti in carriera tra cui il premio Oscar nel 1987 per la colonna sonora del film “L’ultimo imperatore”, diretto da Bernardo Bertolucci.
“Il cinema e’ da sempre una grande fonte di ispirazione per me. Tutta la mia musica la concepisco come fosse una colonna sonora senza film” aveva detto. Recitare, invece, “e’ una cosa che non ho cercato. Ho accettato di farlo solo perche’ me l’hanno chiesto registi che ammiro moltissimo, come Nagisa Oshima o Bernardo Bertolucci, in L’ultimo imperatore. Ecco, se me lo chiedesse un altro cineasta che amo molto potrei accettare un altro ruolo”.
Ryuichi Sakamoto: ’12’, l’album testamento dell’ultimo imperatore
L’ultimo disco del grande artista e compositore giapponese compositore Ryuichi Sakamoto è una meditazione sulla morte nella consapevolezza della sua imminenza: un vero e proprio haiku in musica sull’impermanenza degli esseri umani.
Il suo ultimo album, “12”, era uscito proprio all’inizio dell’anno e suonava come un drammatico testamento musicale, in cui compositore giapponese Ryuichi Sakamoto codificava la sua sofferenza in dodici composizioni che trasudavano genio e oscurità. Il coraggio mostrato dal compositore nipponico, splendido e provocatorio, raffigurava il messaggio proveniente dall’anima di un artista che voleva mettersi a nudo, dopo aver scritto e prodotto alcune delle musiche più belle degli ultimi cinquant’anni.
Conclusione: Il musicista e compositore giapponese ryuichi sakamoto muore all’età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.
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