Chi è Cesare Casadei, il protagonista del Mondiale Under-20
Chi è Cesare Casadei, il nuovo beniamino della Nazionale Under-20? La nazionale italiana Under-20 sta regalando grandi emozioni al Mondiale che si sta tenendo in Argentina. I ragazzi di Nunziata, non di certo fra i favoriti ai nastri di partenza del torneo, ora sono in finale dopo aver battuto la Corea del Sud. Un risultato che, a prescindere da come andrà la partita di domenica sera contro l’Uruguay, è già qualcosa d’importante.
Nelle due edizioni precedenti, infatti, gli Azzurrini Under-20 si erano fermati proprio un gradino prima della finale, vedendola come un tabù. Con la vittoria sofferta ma meritata sulla compagine asiatica, quel tabù è stato sfatato. Uno dei contributori a rompere questo incantesimo è senza dubbio Cesare Casadei. Il centrocampista romagnolo, ora al Chelsea, si sta togliendo grandi soddisfazioni dopo anni di duro lavoro. Andiamo a scoprire chi è davvero.
Dalla Romagna al Chelsea: chi è Cesare Casadei
Nato a Ravenna nel gennaio 2003 (quindi con un’età al limite pe poter partecipare al Mondiale di categoria in Argentina), Cesare Casadei inizia a calciare a pallone da piccolissimo, nel Cesena. La squadra romagnola capisce che è un talento da coltivare e da proteggere eventualmente (almeno finché si può). I problemi economici dei bianconeri, però, costringono la società a fare delle scelte ed ecco che degli osservatori dell’Inter nella zona lo notano e lo portano a Interello.
Esordisce nell’under17 a partire dalla stagione 2018-19, dove in 22 partite segna ben 11 reti (praticamente un goal a partita). Passato nella squadra primavera a partire dalla stagione 2020-21, si rende di fatto protagonista del Campionato Primavera a partire dall’annata successiva. Il campionato Primavera 2021/22, infatti, lo vince l’Inter (che conquista così la prima stella avendone vinti ben dieci), e Cesare è il miglior giocatore del torneo. Sono infatti ben 15 le reti e 4 gli assist, numeri da attaccante più che da mezzala d’inserimento.
Questa qualità vengono notate anche fuori dall’Italia, in particolare da alcune squadre di Premier League. Molte, infatti, sono dotate di un’under-23 come ha fatto la Juventus, e di conseguenza arrivano per trattare. I nerazzurri, nella scorsa e caldissima estate di mercato, trattano a lungo con il Chelsea. Oltre al tanto sospirato ritorno (seppur in prestito) di Romelu Lukaku, i Blues riescono a prendere per soli 20 milioni proprio Casadei.
L’addio della giovane promessa divide la tifoseria nerazzurra. Gli oppositori, in particolare, affermavano che sarebbe stato una sicura e valida riserva, che avrebbe sostituto Gagliardini a partire dalla stagione ventura. Le continue necessità di cassa per la società, vista l’impossibilità di Steven Zhang di reperire denaro dalla Cina, spinsero a scegliere lui come pedina da sacrificare. Arrivato al Chelsea, Casadei è poi finito in prestito al Reading, dove però ha fatto solo 1 goal in 15 apparizioni.
Chi è Cesare Casadei: da comparsa in Inghilterra a protagonista in Argentina
Dopo una stagione un po’ opaca (complice anche il tempo necessario per l’ambientamento), Cesare Casadei ha avuto una grande opportunità. Qualche settimana fa, il C.T. dell’Under-20 Carmine Nunziata ufficializza la convocazione del romagnolo per i Mondiali di categoria in Argentina. Casadei, grazie alla poca ma importante esperienza accumulata all’estero, si mette a disposizione e i risultati sono immediati. L’esordio ai gironi contro il Brasile è la scintilla inziale, dove egli nel 3-2 segna ben due reti.
Non si ferma qui però. Cesare si ripete anche contro i Dominicani, poi agli ottavi contro l’Inghilterra, ai quarti con la Colombia e nell’ultima gara contro la Corea del Sud. In totale, su 6 partite ha segnato 7 reti. Un motivo di vanto per gli italiani all’estero (e in Argentina molti ne rivendicano le origini con la doppia cittadinanza) ma anche forse un rimpianto per il nostro contesto, spesso incapace di trattenere e di aspettare i propri talenti.
Chi è Cesare Casadei dunque? Lui aveva dichiarato di ispirarsi a Barella e Brozovic. Ora che ormai il suo futuro appare lontano dall’Italia, sicuramente è l’ennesimo nemo propheta in patria. Riuscirà a regalare ai suoi compagni (ed anche alla sua gente di Romagna martoriata da una devastante alluvione) la prima coppa del mondo di categoria? E soprattutto, tornerà un giorno a casa?
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