Elezioni negli Stati Uniti -1: la vigilia del voto. Trump attacca i media, Harris conquista consensi
Ora ci siamo davvero. Le elezioni negli Stati Uniti sono dietro l’angolo. Poche ore separano Washington e il mondo intero dalle urne a stelle e strisce, e di fatto dal conoscere il nome di colui o colei che guiderà il colosso americano almeno per i prossimi 4 anni.
La competizione ormai è nota: da una parte il candidato repubblicano ed ex presidente Donald Trump, dall’altra l’attuale vice presidente e candidata democratica Kamala Harris. Tra i due l’equilibrio pare totale, con percentuali di gradimento veramente vicinissime e numeri fortemente indecisi, almeno molto più che in altre circostanze elettorali.
Le ultime ore della lunghissima e aspramente combattuta campagna elettorale americana si vanno ad esaurire così tra nuovi proclami e reciproche accuse, ricalcando di fatto i toni che il vento statunitense ha portato con sé da diverse settimane a questa parte.
Trump, con il suo solito atteggiamento sopra le righe, invoca trasparenza nelle elezioni e attacca senza mezzi termini media e stampa. Harris invece prova a sfruttare gli ultimi comizi per alzare l’entusiasmo dietro di sé e strappare consensi al rivale, specie in quegli Stati indecisi e ancora in bilico.
Elezioni negli Stati Uniti: tutto pronto per eleggere il nuovo presidente americano, poche ore alle urne
Poche ore alla verità. Non è il titolo di un film o uno slogan pubblicitario pensato da qualche marchio internazionale. Ma si tratta di quanto separa realmente gli Stati Uniti dal proprio imminente e determinante futuro. Nella giornata di martedì 5 novembre 2024 oltre oceano infatti si voterà per l’elezione del nuovo presidente a stelle e strisce.
Se alcune migliaia di americani e americane hanno già espresso la propria opinione politica, sfruttando il sistema di voto digitale e postale previsto dal regolamento elettorale statunitense, l’apertura ufficiale dei seggi con vero e proprio start dell’Election Day prenderà invece il via alle ore 7 in quasi tutti gli Stati americani.
I cittadini e le cittadine potranno esprimere la propria preferenza fino alle ore 19 (in alcuni casi fino alle 20, là dove l’avvio dei seggi è cominciato più tardi). A quel punto inizieranno le complesse operazioni di spoglio e si rincorreranno le prime voci su chi è in vantaggio e chi invece rincorre.
Dunque considerando casa nostra le urne americane si chiuderanno quando in Italia sarà circa mezzanotte di martedì 5 novembre, con possibili conseguenti primi riscontri percentuali sul voto che verranno diffusi durante la notte nel Bel Paese.
Rischi per la sicurezza: Casa Bianca e Capitol Hill
A un giorno dal voto c’è allerta sicurezza in tutti gli Stati Uniti. Tre Stati: Washington, Nevada e Oregon, hanno infatti allertato la Guardia nazionale rispetto al pericolo di rivolte. Intorno alla Casa Bianca e a Capitol Hill sono state innalzate barriere di difesa, cercando di prevenire possibili agitazioni dopo il via delle votazioni. Intanto, la metà degli americani è già andata alle urne, tramite i voti postali, di fatto confermando il vero e proprio testa a testa tra Donald Trump e Kamala Harris, emerso anche nei sondaggi.
Trump vs Harris: il tycoon attacca i media e l’Europa
Proprio in merito alla tempistica con cui conoscere il nome del 47°presidente degli Stati Uniti è intervenuto soltanto poche ore fa lo stesso Donald Trump. L’imprenditore newyorkese, come suo solito del resto, non le manda a dire e usa parole forti per pronunciarsi a proposito di tempistiche e modalità di elezione.
Vogliono rubarci le elezioni. Il vincitore delle elezioni dovrebbe essere proclamato martedì sera
Eloquenti dichiarazioni che ben evidenziano la strategia del tycoon: forzare la mano e annunciare il nuovo presidente già nelle prime ore successive al voto. E probabilmente la volontà dell’ex presidente è proprio quella di autoproclamarsi nuovo inquilino della Casa Bianca, così da poter gridare allo scandalo e al broglio elettorale in caso di spoglio negativo per la sua parte politica.
Del resto Trump aveva adoperato una simile strategia anche quando l’attuale leader americano Joe Biden l’aveva battuto nel 2020. Ancora poche ore fa il tycoon ha ricordato il passato, attaccando prima il 46°presidente statunitense e poi la stessa Kamala Harris. Queste le sue parole:
Ero avanti del 70% la sera del voto, ma poi all’improvviso il mio vantaggio è sparito. I democratici sanno solo imbrogliare e si preparano a rifarlo
A queste accuse mosse contro l’intero universo democratico fanno poi seguito attacchi mirati ed espliciti all’avversaria afroamericana, definita “stupida e comunista”. Davanti alle comunità rurali della Pennsylvania, terreno particolarmente combattuto nelle ultime settimane, Donald Trump poi ricorda come soltanto grazie alle sue amicizie e alla sua capacità politica gli Stati Uniti e il mondo intero possano scansare il pericolo di una Terza Guerra Mondiale.
Dubbi e insinuazioni dunque sembrano essere l’ultima ricetta con cui il leader repubblicano si appresta ad affrontare le ore residue verso il voto. E mentre si autodefinisce l’unico in grado di salvare gli Stati Uniti (al grido ormai noto di Make America Great Again) attacca anche giornalisti e stampa.
Per uccidermi dovrebbero passare con i proiettili attraverso i rappresentanti delle fake news. Non mi dispiacerebbe affatto
Un ennesimo scivolone nel quale il tycoon augura violenza a detrattori e avversari. Questa volta nel mirino finiscono appunto i media, accusati di voler costruire una campagna diffamatoria nei suoi confronti. Immediato il dietro front ufficiale degli addetti stampa repubblicani, che sottolineano come le parole dell’ex presidente non fossero altro che una battuta.
Bersaglio del politico classe ’46 diventa poi anche l’Europa. Il Vecchio Continente, Germania in testa, è infatti rimproverato di voler danneggiare l’America e così per farvi fronte Trump sarebbe pronto persino ad una vera e propria guerra commerciale.
Trump vs Harris: l’afroamericana conquista l’Iowa
Guardate ad esempio il falso sondaggio uscito in Iowa, dove sarei indietro di tre punti. Perché pubblicarlo proprio ora?
La voce è quella di Donald Trump, il riferimento agli ultimi sondaggi pubblicati in Iowa. In questo Stato la posizione di Kamala Harris sarebbe infatti concretamente avanti rispetto al repubblicano. Almeno questo pare essere il responso dei numeri rilasciati dagli esperti nelle ultime ore.
È il quotidiano locale Des Moines Register ad annunciare in prima pagina un consistente +3% per la Harris rispetto a Trump, a poco più di 24 ore dal voto. Oltre al disavanzo, che almeno qui sarebbe tornato importante, a far rumore è proprio la location: l’Iowa è da sempre una roccaforte repubblicana.
Di per sé tale entità statale consta di soli 6 grandi elettori, poca cosa rispetto ad altri colossi sparsi in lungo e in largo per l’estensione degli Stati Uniti. L’effetto però che una simile notizia comporta a pochissimo dal momento fatidico rischia di rivelarsi ugualmente dirompente.
Torna l’entusiasmo
Poche parole che ben rendono però il sentimento dilagante all’interno del team democratico. Basti ricordare che l’Iowa nel 2016 e nel 2020, in occasione di elezioni presidenziali dall’esito ben diverso tra loro, fu a totale appannaggio di Donald Trump e del fronte repubblicano.
Peraltro nessuno dei due candidati ha prestato molta attenzione al 29° Stato federato, concentrando invece gli sforzi elettorali su realtà ben più influenti e di peso politico quali ad esempio North Carolina, Nevada, Georgia o Pennsylvania.
Proprio in quest’ultimo angolo di Stati Uniti si concentra l’ultima tappa della campagna elettorale della Harris. L’attuale vice presidente a stelle e strisce parlerà al pubblico prima di Pittsburgh e poi di Philadelphia, per un uno-due forse determinante nella conquista dello Swing State.
Al di là dei numeri pubblicati da quello che in tanti oltre oceano hanno definito un sondaggio-shock, a mantenersi costante è l’equilibrio che vige tra i due candidati alla Casa Bianca. Secondo i riscontri ufficiali di Nbc infatti a livello nazionale Kamala Harris e Donald Trump sarebbero tuttora appaiati al 49%.
Conclusione: tutto pronto per le elezioni negli Stati Uniti: è -1 al voto. Le ore della vigilia con Donald Trump che attacca i media, e Kamala Harris che prova a conquistare consensi
Leggi anche:
Elezioni negli Stati Uniti 2024: ci siamo, mancano 4 giorni. Regna l’incertezza nei sondaggi
Elezioni Stati Uniti 2024: 6 giorni al voto. Come funziona l’Election Day?
Elezioni negli Stati Uniti, -7 al voto: botta e risposta Trump-Harris, intanto vota Biden
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.