Eris, nuova minaccia Covid in Italia: la variante al 41.9%
Il Covid torna a spaventare l’Italia. La brutta novità che sta circolando in queste ultime ore è la notizia della crescente diffusione della variante denominata Eris del famigerato virus che ha messo in ginocchio il mondo tra il 2020 e il 2021.
Mai ce ne siamo sbarazzati completamente e ora sembrerebbe essere in rapida circolazione una nuova variante, Eris appunto, che nel Bel Paese ha già toccato quota 41.9% dei contagi messi a referto (249 su 773). Si tratta di una forma piuttosto pericolosa capace di agire non soltanto sulle vie respiratorie più alte ma pure in profondità nei polmoni.
Al momento le autorità non si dicono preoccupate e vogliono evitare allarmismi inutili e controproducenti. L’allerta rimane comunque elevata e ai cittadini viene richiesta attenzione a determinati sintomi compatibili con questa ennesima discendente di Omicron.
Di nuovo Covid: Eris la nuova variante del virus
L’Istituto Superiore di Sanità l’ha ribattezzata Eris, facendo chiaro riferimento alla divinità greca della discordia. Stiamo parlando dell’ultima variante del Covid, in particolar modo dell’evoluzione di Omicron, la versione più recente e nota del temibile virus mondiale. Le analisi parlano chiaro e indicano questa nuova forma virale come quella in più forte espansione attualmente.
L’azione combinata del Ministero della Salute, delle Regioni e delle Province, sta dando i suoi frutti e mostra dati incontrovertibili. Nelle ultime settimane tale variante sta crescendo in modo decisamente rapido e ha già toccato il 41.9% dei contagi refertati, sorpassando così le altre varianti oggi maggiormente diffuse.
Nessun allarmismo ma l’attenzione rimane costante e massima. Tale incremento sembrerebbe peraltro coincidere in diverse aree del mondo, con la variante Eris in forte crescita anche negli Stati Uniti e in Asia. A mettere sul chi va là le principali autorità sanitarie internazionali sono le caratteristiche di tale forma virale.
Sembrerebbe infatti che questa versione del virus abbia la capacità di infettare i polmoni. Tale constatazione spinge ad ipotizzare che questa forma di Covid possa dar adito a manifestazioni più severe e gravi, perché localizzate non soltanto nella porzione più alta dell’apparato respiratorio ma pure appunto nell’organo polmonare.
Nessuna minaccia, almeno per il momento, deriverebbe però da Eris. La variante seppur coriacea e dall’elevato tasso di crescita non sembra destare preoccupazione negli organismi sanitari internazionali. L’invito però è quello di prestare massima attenzione ad alcuni sintomi che potrebbero indicare la presenza proprio di tale variante.
Variante Eris: i sintomi di questa nuova forma di Covid
Attenzione, razionalità e nessuna paura. È in sintesi questa la ricetta per affrontare nel miglior modo possibile la diffusione rapida e dilagante della nuova ultima versione del Covid, ribattezzata Eris, e decisamente presente anche in Italia.
Le indicazioni sanitarie internazionali in particolare pongono l’accento su quelli che sembrano essere i principali sintomi connessi a questa variante in larga circolazione nelle ultime settimane. Un campanello d’allarme deve scattare quando si manifesta tosse secca, naso che cola, congestione e mal di gola.
Associabili a questi elementi possono esserci pure mal di testa, dolori muscolari e articolari diffusi, abbinati ad una condizione di malessere generalizzato. Meno i pazienti che invece hanno fatto registrare perdita di gusto e olfatto, o fenomeni di carattere gastrointestinale.
Ulteriori rassicurazioni circa l’impatto di Eris arrivano in ogni caso anche dalle società farmaceutiche. Queste ultime fanno eco al Ministero della Salute e confermano che i vaccini restano completamente efficaci anche sulla variante Eris.
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