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Attualità

Eris vola a 43.5%: di nuovo l’ombra del Covid sull’Italia

Domina in Italia, e non solo, l’ultima variante del Covid, denominata Eris. Ultima versione di Omicron, di fatto definitiva del virus che ha devastato il mondo, tale ultima forma risulta più resistente del previsto agli anticorpi ma almeno per il momento non sembrerebbe destare preoccupazione negli esperti.

I casi nella penisola sono rapidamente triplicati, superando il muro dei 30mila positivi. In aumento anche i ricoveri, seppur la situazione sanitaria rimane sotto controllo. Le autorità si dicono attente circa tale nuova avanzata del virus e ne attendono il picco, ma i dati al momento non rappresentano un problema.

L’invito rivolto ai cittadini è comunque quello di monitorare i potenziali sintomi che indicano il possibile contagio dalla variante Eris. Nonostante la mutazione proteica che ha modificato la struttura del virus, molti degli effetti provocati sugli individui contagiati rimangono quelli comuni alle vecchie versioni di Covid.

Eris vola a 43.5%: di nuovo l’ombra del Covid sull’Italia
Eris vola a 43.5%: di nuovo l’ombra del Covid sull’Italia

Eris in aumento: in Italia l’ultima variante va verso il picco

I numeri lasciano poco margine per le discussioni: l’ultima variante del Covid, ribattezzata Eris, ha toccato il 43.5%, divenendo la versione dominante del virus nel Bel Paese. Peraltro pure nel resto d’Europa la situazione è analoga, con quest’ultima forma mutata letteralmente al galoppo.

EG.5 o più comunemente Eris nasce da una mutazione della proteina Spike presente nel virus. Le autorità sanitarie internazionali sono concordi nel considerare tale modifica strutturale del tutto casuale, così come lo erano state anche le altre versioni apparse in un secondo tempo.

Eris vola a 43.5%: di nuovo l’ombra del Covid sull’Italia
Eris vola a 43.5%: di nuovo l’ombra del Covid sull’Italia

Al momento in Italia la condizione dei contagi è mantenuta sotto stretto controllo e non sembra preoccupare le autorità sanitarie. Ciò che però appare evidente dai primissimi riscontri è che Eris sia capace di sfuggire con maggiore facilità agli anticorpi prodotti da precedenti contagi o dal vaccino.

I dati appaiono al momento incontrovertibili, con gli ultimi monitoraggi operati dall’Istituto Superiore di Sanità che indicano come Eris sia almeno tre volte più diffusa rispetto alle altre varianti di Covid. La versione Kraken (XBB.1.5), ceppo proveniente da Omicron, è attualmente attestata al 13.9%, dunque ben lontana dai numeri raggiunti da Eris.

Numeri e sintomi di Eris in Italia

Sono dati che confermano una crescita esponenziale e costante. Eris, ultima variante del Covid, sta aumentando di gran passo in tutta Europa, Italia compresa. Nella penisola i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità con i consueti monitoraggi settimanali non lasciano dubbi in tal senso.

I contagi sono passati da circa 6mila ad oltre 30mila, così come in forte crescita c’è anche il numero dei ricoverati. I letti d’ospedale occupati da pazienti risultati positivi alla variante Eris sono passati da quasi 700 a più di 2300. Aumentati purtroppo anche i decessi.

In particolare questi dati elaborati dalla Fondazione Gimbe farebbero un confronto tra la situazione della seconda settimana del mese di settembre, quella dal 7 al 13, e quella corrispettiva del mese di agosto, indicativamente tra il 10 e il 16.

In ascesa si conferma così anche l’incidenza dei tamponi. Dai 6 casi su 100mila test processati nel mese di luglio si è giunti ai 52 casi 100mila abitanti riscontrati nelle Regioni italiane in questi ultimi giorni. La concentrazione resta massima con gli esperti concordi nel predicare calma ma anche attenzione.

Il professor Massimo Ciccozzi ad esempio si attende per ottobre-novembre il vero e proprio picco della variante Eris, non ancora toccato nonostante un valore dominante in Italia fino al 43.5%. Queste le parole usate dall’epidemiologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per spiegare il perché di Eris:

Dobbiamo considerare che ogni variante quando fa la sua mutazione, che è casuale, la fa per un escape immunologico. Per sfuggire cioè al nostro sistema immunitario. Cioè, ogni mutazione dà un vantaggio evolutivo e, fissandolo, forma la variante.

Indicazioni abbastanza precise gli esperti le danno anche per ciò che concerne i sintomi più frequenti in pazienti positivi alla variante Eris. Si va dalla febbre e da forme comuni di raffreddore a mal di testa, mialgie e dolori articolari diffusi ed intensi.

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