Gonzalo Quesada: chi è il nuovo c.t. dell'Italrugby

Gonzalo Quesada è un ex rugbista a 15 e allenatore di rugby a 15 argentino, commissario tecnico della nazionale italiana. In carriera giocava nel ruolo di mediano d’apertura; con 486 punti marcati in 38 presenze è attualmente il quarto miglior marcatore di sempre per la Nazionale argentina.

Ecco tutte le curiosità su Gonzalo Quesada, il nuovo coach dell’italrugby

PARIS, FRANCE - JANUARY 14: Gonzalo Quesada, Head Coach of Stade Francais looks on prior to the EPCR Challenge Cup Pool B match between Stade Francais Paris and Emirates Lions at Stade Jean Bouin on January 14, 2023 in Paris, France. (Photo by Dan Mullan/Getty Images)

Gonzalo Quesada è il nuovo allenatore dell’Italrugby. L’argentino ha preso il posto di Kieran Crowley al termine della Coppa del Mondo 2023. Per il tecnico, ex Stade Français, si tratta della prima avventura sulla panchina di una Nazionale, e sarà anche il primo argentino ad allenare l’Italia.

Nato a Buenos Aires ma in Francia da 20 anni, vincitore di titoli importanti, appassionato di sport a tutto tondo, Quesada ha una vita molto intensa anche fuori dal campo, tra polo, cavalli e tennis. Ecco tutte le curiosità su di lui.

Gonzalo Quesada è stato mediano d’apertura della Nazionale argentina, con la quale ha collezionato 38 presenze segnando 486 punti. A livello di club, ha quasi sempre giocato in Francia: arrivato nel 1999 a Narbonne, ha poi militato a Beziers, Stade Francais, Pau e Tolone.

I maggiori successi li ha ottenuti da allenatore: ha vinto un campionato francese nel 2015 e una Challenge Cup (la seconda competizione europea nel rugby) nel 2017 proprio con lo Stade Français. Nel 2020 è tornato sulla panchina dei parigini, in un momento molto difficile della storia del club, e lo ha riportato a vertici del rugby transalpino. Ancor prima dell’aspetto tattico, il suo obiettivo è sempre stato quello di formare un gruppo unito che segua i valori del rugby:

“È uno sport di grande impegno e pieno di emozioni. È fondamentale formare un gruppo affiatato perché in campo ogni giocatore ha in mano il destino dei compagni e di tutta la squadra”.

Hobbies

Oltre alla palla ovale, la sua passione principale è il polo, uno sport in cui 2 squadre di 4 giocatori in sella a dei cavalli si sfidano con l’obiettivo di mandare una palla di legno attraverso i pali, manovrandola con una stecca di bambù:

“In Argentina giocavo a polo fin da bambino e ho smesso solo quando ho iniziato con il rugby internazionale. Quando poi mi sono ritirato e ho iniziato ad allenare sono tornato a giocare, soprattutto a Parigi”.

Per lui, il polo ha una funzione catartica, quasi psicanalitica e nel 2020 e nel 2021 è stato anche Ambassador della Polo Ryder Cup.

“Questo sport ha l’effetto di una seduta dallo psicologo”, disse in una nota intervista a Le Figaro: “Ho un lavoro molto impegnativo, ci sono tanti problemi e tante sfide, lo amo ma comporta molto stress. I pomeriggi che mi riservo a Chantilly o le passeggiate a cavallo con mia moglie mi svuotano totalmente la mente”.

Tennis

L’altra grande passione di Gonzalo Quesada è il tennis: approfittando dei tanti anni in Francia non si è mai perso un’edizione del Roland Garros. Tanto che sui suoi profili social sono spesso presenti foto scattate dalla prima fila del campo principale, dal quale tifava i suoi connazionali Juan Martin Del Potro, Diego Schwartzman e Juan Monaco: “

Ho sempre frequentato gli Open di Francia, vivevo a 10 minuti dai campi del Roland Garros e andavo a sostenere i giocatori argentini che ci giocavano. Lì ho visto Nadalvincere quasi tutti i titoli del Roland Garros”.

Quesada condivide la passione per i cavalli anche con la sua famiglia, in particolare con la moglie Liga Melne, ex modella e adesso interior designer, con cui spesso esce a cavalcare. Spesso il tecnico ha parlato delle difficoltà di conciliare i lavori di entrambi con le esigenze familiari, ma una soluzione si trova sempre:

“Non ci sono regole prestabilite, ma stiamo sempre attenti a non lasciarci sopraffare dalle reciproche carriere. Forse proprio per i lavori che facciamo e abbiamo fatto, entrambi capiamo cosa significa essere coinvolti al 100% nel proprio lavoro e siamo sempre attenti a non cadere nella trappola che ci porterebbe a condurre due esistenze parallele, sprofondate nella spirale infernale in cui può portarci la voglia di affermarci professionalmente”.

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