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Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron

Continua spedito il dialogo al G7. Il vertice tra leader di stato prosegue senza sosta e si avvia alla sua naturale conclusione nella giornata di sabato 15 giugno 2024. Un confronto produttivo e ampio che ha offerto a Giorgia Meloni e a tutti gli altri presidenti presenti l’opportunità di fare il punto su tante delle questioni più controverse degli ultimi tempi.

A cominciare dalla discussione in merito all’aborto e ai diritti della comunità LGBTQ+. Il nodo alla vigilia, e pure nelle prime ore di vertice, era quello relativo alla presunta assenza di tali punti nel documento finale che i leader presenti a Borgo Egnazia avrebbero dovuto sottoscrivere. Ecco in tal senso sembrerebbe che la parola “aborto” non compaia direttamente, mentre la tutela per i diritti LGBTQ+ ci sia.

Grande attenzione poi è stata rivolta al complesso disegno di pace che si intende delineare in Ucraina. La presenza del presidente Volodymir Zelensky ha accelerato la spinta verso lo stanziamento di ulteriori concreti aiuti alla popolazione ucraina.

Nel frattempo sono pure andati in scena gli incontri tra Giorgia Meloni e i leader di Francia e Stati Uniti. Piuttosto freddo il primo, con assenza di polemica diretta ma evidenti punti di vista distanti su diversi aspetti internazionali. Piacevole il secondo seppur puntuale su alcune delle questioni più controverse del momento socio-politico europeo.

Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron
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Dialogo al G7: dall’aborto ai saluti di Meloni, passando per gli incroci con Biden e Macron

Siamo stati al centro del mondo. Avevamo una grande responsabilità ma ancora una volta l’Italia ha stupito

Queste le parole con cui il presidente del Consiglio ha salutato i leader mondiali presenti in Puglia per il 50esimo vertice del G7, che ricordiamo riunisce capi di Stato e premier delle principali democrazie europee e continentali.

Un confronto distribuito su tre giorni di tavole rotonde e discussioni che hanno condotto quale esito finale ad un maxi documento di circa 135 mila parole scritte, e oltre 36 pagine. Tantissimi gli argomenti trattati e avvicinati dai leader presenti in provincia di Brindisi.

Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron
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In questo elenco non compare però la parola “aborto”. Il tema è ovviamente stato affrontato ma il termine specifico non appare inserito nelle note conclusive del G7. C’è invece tutta la faccenda legata ai diritti della comunità LGBTQ+.

Insomma quasi un pari e patta tra le frange più riformiste e aperte rappresentate da Stati Uniti, Germania e Francia, e quelle invece più arroccate su posizioni conservatrici come ad esempio proprio il Bel Paese guidato dal Governo targato Meloni.

In realtà il confronto sui diritti umani e la forte preoccupazione per la tutela di ogni persona, indipendentemente da sesso, religione e cultura, sono apparsi centrali nel serrato dialogo tra capi di Stato. Il tavolo del G7 ha infatti registrato linea comune per quanto concerne uguaglianza di genere, rispetto dell’orientamento sessuale e tutela delle donne.

Proprio in riferimento a queste ultime il rimando all’aborto non compare in modo esplicito e chiaro. La conferenza pugliese però arriva a ribadire quanto stabilito lo scorso anno in seguito all’incontro internazionale di Hiroshima in Giappone.

Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron
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Dunque una ripresa delle regole già indicate in precedenza, senza tuttavia un concreto compimento di passi avanti in un campo così delicato e discusso. Ribadita anche la nota conclusiva che aveva fatto da corollario proprio alla riunione giapponese di quasi 12 mesi fa. Eccola:

Per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla salute sessuale e riproduttiva per tutti

In scena peraltro sono pure andati gli incroci diretti tra Giorgia Meloni e i presidenti di Francia e Stati Uniti. Nessuna polemica con Emmanuel Macron, che ammette la presenza di disaccordi ma taglia corto sulla polemica internazionale e guarda anzi al caos politico del proprio Paese. Queste le sue parole:

Da parte mia non c’è voglia di polemica. Per niente. Voglio che andiamo avanti efficacemente sul nostro lavoro internazionale. L’ho detto, ringrazio la presidenza Italiana, penso che non dovremmo dargli più spazio. Conosciamo i nostri disaccordi, non li ho messi sul tavolo

Che ovviamente il gelo permanga è cosa piuttosto evidente. Ma le schermaglie sono rimaste tali e hanno prevalso per contro le esigenze comuni ed internazionali. Medesimo discorso quello fattibile per il rapporto Meloni-Biden.

Il presidente americano, già di rientro dalla Puglia, avrebbe espresso il desiderio di comprendere il quadro socio-politico delineatosi sul Vecchio Continente dopo le recenti elezioni Europee. In questo senso chiara la domanda rivolta alla Meloni, specie in riferimento alla caotica situazione che si sta sviluppando in Francia. Biden infatti avrebbe chiesto alla premier italiana da che parte stia, se cioè a sostegno dell’onda di estrema destra cavalcata dalla Le Pen e da Bardella, o a favore della democrazia e al fianco ancora una volta di Macron.

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G7 a Borgo Egnazia: il Papa, Zelensky e il disegno di pace

Tutti i grandi della terra, riuniti a Borgo Egnazia per il G7, hanno ribadito a gran voce l’impegno netto e costante nell’inseguire la pace in Ucraina. Medesimo risultato è quello perseguito nell’area del Medio Oriente, altra zona di guerra ormai da troppi mesi.

Proprio la presenza fisica del presidente ucraino Volodymir Zelensky ha agevolato il dialogo e portato ad un focus puntuale sulla questione vigente nell’Europa orientale. Stanziati altri aiuti economici provenienti da tutto il globo e confermata la ferrea volontà di tregua.

Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron
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Porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina

Queste le parole con cui si è giunti a delineare il primo obbiettivo delle prossime settimane. Anche in virtù di ciò i leader mondiali hanno voluto spingere nuovamente sulla Cina, perché il colosso orientale possa fare a sua volta pressioni politiche e diplomatiche sull’amica Russia.

Intanto in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 i leader presenti alla tavola rotonda pugliese hanno stabilito la più classica tregua olimpica, invitando anche i capi di Stato assenti e invischiati nelle tensioni belliche degli ultimi mesi ad aderirvi in modo convinto ed immediato.

Stessa linea quella ribadita con forza pure da Papa Francesco, presente al vertice sin dalle prime ore. La storica presenza del pontefice romano è servita anche per mandare in scena alcuni incontri privati sul posto che lo stesso Santo Padre ha tenuto con numerosi presidenti e premier.

Bergoglio ha dialogato con Joe Biden, definendolo un “guerriero della pace”, ma pure con Volodymir Zelensky, ribadendo il sostegno suo e della Chiesa tutta alla fiaccata popolazione ucraina, e ancora con Emmanuel Macron, già incontrato diverse volte negli ultimi mesi.

Avanti il dialogo al G7 tra diritti LGBTQ+, aborto, la pace di Zelensky e il gelo Meloni-Macron
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Conclusione: va avanti il dialogo al G7 e tocca tutte le tematiche principali: dai diritti LGBTQ+ all’aborto, passando per un complicato ma necessario disegno di pace internazionale agevolato dalla presenza di Volodymir Zelensky

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