Italia paese senza giovani: solo il 17.5% della popolazione
Il nostro è stato definito come un Paese di “sonnambuli“. Di fatto tale frase mette in mostra una dura verità: Italia paese senza giovani. Questo è il risultato principale pubblicato dal Rapporto Annuale Censis, che ha fatto una stima sui numeri del Bel Paese, mettendo in risalto una tendenza all’invecchiamento che non fa di certo ben sperare.
Pochi giovani, e tanti anziani: così di delinea il quadro sociale italiano alla fine del 2023. E le prospettive per il prossimo futuro mantengono tale china, andando anzi verso un aggravamento degli stessi dati. Se dal 2003 i giovani persi sono circa 3 milioni, da oggi sino al 2050 si dovrà farne a meno di altri 8 milioni.
Tradotto in percentuali i dati del Censis indicano che appena il 17.5% della popolazione italiana è ascrivibile alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni, arrivando a poco più di 10 milioni di persone. Tale cifra è destinata ad assottigliarsi ulteriormente con il dato numerico che entro il 2050 si attesterà intorno al 15%.
Questo calo dei giovani connesso ed esasperato da un complessivo appiattimento sociale porta, sempre secondo i dati pubblicati dal Rapporto Annuale Censis, ad un generale sentimento di sfiducia. Per almeno l’80% degli italiani il nostro Paese è in costante e profondo declino.
I dati parlano chiaro: Italia paese senza giovani
Le percentuali e i numeri, si sa, quasi mai mentono. E così i risultati diramati dal Rapporto Annuale Censis lasciano poco spazio ad interpretazioni, dipingendo un quadro a tratti drammatico. L’80% degli italiani ritiene di vivere in un Paese in declino, e privo di futuro, e il numero dei giovani continua a scendere.
Solo il 32.2% delle famiglie italiane è formata da una coppia con almeno un figlio, ma questo dato è in forte discesa e si avvia verso un ulteriore assottigliamento. Entro il 2040 un terzo dei nuclei famigliari italiani sarà interamente composto da anziani soli, e soltanto una famiglia su quattro avrà dei figli.
Proprio questa infatti appare la tendenza che i numeri mettono maggiormente in mostra: cala il novero dei giovani, under 35, e aumenta quello degli anziani. Nel giro di pochi decenni gli individui con oltre 65 anni d’età saranno 4.6 milioni in più, e quelli oltre gli 85 anni cresceranno di 1.6 milioni.
Insomma una generale spinta verso l’invecchiamento e l’appiattimento di un Paese che rischia così di ritrovarsi impantanato in vere e proprie sabbie mobili sociali ed economiche. Nonostante infatti i numeri sull’occupazione sono in crescita con 23.449.000 italiani al lavoro nei primi sei mesi dell’anno solare, il confronto con il resto dell’Europa rimane impietoso: la media UE è del 69.8%, mentre in Italia il tasso di occupazione tocca appena il 60.1%.
Prospettive ridotte e poca fiducia verso il domani: questo rende l’Italia un paese senza giovani
L’impressione è che dovremo imparare a convivere con un modello diverso, un assetto sociale sempre più dettato dalla solitudine, non solo dei più poveri e dei più fragili, ma come dimensione generalizzata
Queste le parole preoccupate che Giorgio De Rita, segretario generale Censis, ha rilasciato a commento dei risultati del Rapporto Annuale. L’impressione che i numeri sembrano infatti dare è quella di un ripiegamento su sé stesso di un Paese che in realtà mezzi e possibilità li avrebbe eccome.
Ecco spiegato il termine “sonnambuli”, adoperato con cognizione di causa vista la generale apatia con cui ormai troppo spesso ci si approccia un po’ a tutto. E la colpa, beninteso, non è solamente dei giovani. A crederlo peraltro sono gli stessi italiani: il 57.3% dei cittadini della penisola ritiene che gli under35 siano oggi la generazione più penalizzata tra tutte.
La paura del domani, aggravata da un quadro internazionale fatto di guerra, crisi economica, stravolgimento climatico, violenza sempre più diffusa e sconsiderata, sembrano fiaccare ogni progetto concreto di sviluppo verso il futuro. Tale ricetta, piuttosto diffusa in molte aree del mondo, sembra avere la meglio in un Paese come l’Italia che più di altri pare patire la flessione e il complessivo impoverimento.
Conclusione: l’Italia si conferma paese senza giovani con solo il 17.5% della popolazione sotto i 35 anni
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