5 biblioteche più belle di Milano
Se sei un amante dei libri, dai un’occhiata alla nostra lista delle 5 biblioteche più belle di Milano e sfrutta le loro eccellenti strutture.
Le biblioteche in Italia vantano una lunga e illustre storia, sono importantissimi crocevia di incontro, scambio e arricchimento personale come sa perfettamente chiunque per scelta e passione dedichi il proprio tempo al piacere della lettura, ad apprezzare i libri e ad accogliere chi li cerca, li legge e li ama.
Le biblioteche hanno come obiettivo promuovere l’accesso libero alla conoscenza e all’informazione. Sviluppano progetti e iniziative di promozione alla lettura sul territorio, incoraggiano la partecipazione attiva, stimolano il dialogo tra cittadini, favoriscono l’interazione e contribuiscono al consolidamento del senso di appartenenza di una comunità.
Offrono un’ottima opportunità di socializzazione. Molte sale di lettura organizzano programmi che coinvolgono gruppi di lettura davanti a una tazza di tè o caffè, o eventi con possibilità di incontrare persone con interessi simili,
Abbiamo scelto alcune delle più suggestive biblioteche di Milano, una delle città con il più alto numero di biblioteche al mondo, che siano esse pubbliche o private: Dall’Ambrosiana, alla Pinacoteca di Brera, dalle 24 biblioteche dell’SBM (Sistema Bibliotecario Milanese) alle piccole e nascoste biblioteche di quartiere. Luoghi magici che vale la pena visitare non solo per amore dei libri ma anche solo per ammirare la loro straordinaria bellezza.
5 Biblioteche più belle di Milano
Biblioteca Ambrosiana
“l’eroica et immortal libreria”
La splendida Biblioteca Ambrosiana, commissionata dall’Arcivescovo Federigo Borromeo e inaugurata l’8 dicembre 1609, fu tra le prime al mondo a consentire l’accesso a chiunque fosse in grado di leggere e scrivere. L’edificio è un’opera barocca di straordinaria bellezza.
Con un cortile a pianta rettangolare, che sembra essere custodito dalle severe statue degli eruditi posizionate lungo i lati, oggi conserva volumi rarissimi e manoscritti molto antichi, consultati dagli studiosi che poi, per tradizione, donano una copia dei loro lavori alla biblioteca. Inoltre rappresenta una perfetta cornice per convegni ed eventi unici come, ad esempio, gran balli in costumi originali dell’Ottocento.
Concepita come un centro di studio e di cultura, la raccolta della Biblioteca Ambrosiana andò formandosi grazie all’acquisizione di preziosi fondi provenienti da istituzioni religiose e da prestigiose collezioni private di illustri studiosi e bibliofili del XVI secolo. Arricchitasi nei secoli seguenti grazie a importanti donazioni, la Biblioteca Ambrosiana è ad oggi una delle prime biblioteche al mondo per vastità delle raccolte e pregio dei codici conservati
Il patrimonio originario comprendeva circa 30 000 stampati e 8 000 manoscritti, acquistati da ogni parte del mondo, tra i più preziosi della storia della cultura e della scienza sia occidentale sia orientale; a questo periodo risale l’acquisizione dei manoscritti dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio (1606) e della biblioteca del bibliofilo padovano Gian Vincenzo Pinelli.
Il nucleo originario è andato progressivamente incrementandosi nei quattro secoli di storia della Biblioteca fino ad arrivare a oggi, quando l’Ambrosiana può vantare una raccolta ricchissima di circa un milione di volumi a stampa, soprattutto di fondo antico (incunaboli e cinquecentine), e trentacinquemila manoscritti.
Indirizzo: Piazza Pio XI, 2. Orari: Dal lunedi alla domenica 10-18
Biblioteca Capitolare
La Biblioteca più antica di Milano è nascostissima: quella Capitolare. Questa biblioteca risale al medioevo, ma è all’interno del palazzo dei Canonici del Duomo di Milano dal 1635 (per dirla con parole semplici, i presbiteri del Capitolo sono l’organo di governo del Duomo).
I manuali custoditi nella biblioteca e nell’annesso archivio sono una miniera per gli studiosi di storia e di liturgia. La “biblioteca capitolare” si trova all’interno del palazzo dei Canonici del Duomo di Milano. È la più antica delle biblioteche aperte al pubblico a Milano. Raccoglie un patrimonio librario e documentario d’eccezione.
Il settore che maggiormente caratterizza la Biblioteca è quello liturgico con particolare, ma non esclusivo, interesse per il Rito Ambrosiano. Molti manoscritti, non solo quelli di natura liturgica, sono riccamente miniati, così da presentare notevole interesse anche dal punto di vista della storia della miniatura.
Per quanto riguarda i libri a stampa, si possono menzionare le edizioni del ’400 di opere di sant’Ambrogio e di alcuni testi liturgici, tra cui un breviario monastico di Rito Patriarchino, presumibilmente in uso nei monasteri agostiniani esistenti nella Diocesi di Como nei secoli XV-XVII. Particolarmente notevoli sono alcune grandi collezioni di fonti, testi e studi del Seicento e del Settecento. Il programma delle edizioni sei-settecentesche è completato da collezioni e opere singole di carattere biblico, patristico, teologico, spirituale e soprattutto giuridico.
Proprio quest’ultimo settore, che prevale sugli altri, sottolinea l’interesse che i membri del capitolo, uomini di curia, potevano avere per le questioni e i problemi di natura strettamente giuridica.
Biblioteca Nazionale Braidense
La Biblioteca Nazionale Braidense solenne, maestosa, situata all’interno dell’omonimo palazzo, insieme alla Pinacoteca e all’Accademia. La Sala Maria Teresa, la Sala di Lettura Braidense e la Sala dei Cataloghi sono le aule più belle da visitare, soprattutto quando ci sono mostre aperte.
La Biblioteca Nazionale Braidense nasce alla fine del 1700 per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e del ministro plenipotenziario dello Stato di Milano. L’istituto fu fondato perché all’epoca mancavano, nella città di Milano, biblioteche aggiornate ad uso pubblico; la biblioteca Ambrosiana, infatti, conservava quasi esclusivamente opere molto antiche o manoscritte. Con lo scioglimento degli ordini sacri, il palazzo del Collegio gesuitico di Brera viene individuato come luogo adatto in cui collocare la prima collezione, il fondo Pertusati.
Attualmente la Biblioteca conserva circa 1.100.000 volumi, 2117 manoscritti, 40.000 autografi, 2368 incunaboli, 25.000 cinquecentine, 300.000 opuscoli 23.000 titoli di periodici e 6.600 supporti elettronici. La biblioteca conserva un patrimonio immenso, composto anche da importantissimi fondi letterari, quali ad esempio il fondo Manzoni e il fondo dedicato ad Ugo Foscolo. Conserva, inoltre, diverse edizioni musicali manoscritte e a stampa, nonché molti trattati teorici, non riuniti in un fondo musicale unitario.
Inoltre, al fine di dare visibilità al proprio posseduto, la Biblioteca indice incontri rivolti a tutti coloro che hanno desiderio di conoscerne la storia e i fondi più antichi.
Indirizzo: Via Brera 28. Orari: Lunedì – Venerdì 08:30 – 18:15 Sabato 09:00 – 13:45
Biblioteca della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano
La Biblioteca della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano custodisce il più grande numero di testi sulle scienze, in particolare quelli di medicina. Dalla consultazione alle tantissime pubblicazioni, la biblioteca è un vero e proprio polo di ricerca dove approfondire la storia della medicina. Solo nel 2016 ha aperto le sue porte ai cittadini milanesi e i 3 km di scaffali l’hanno inserita tra le biblioteche scientifiche più grandi d’Europa.
Le raccolte librarie della Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, rappresentano un unicum a livello nazionale in quanto ad ampiezza e specializzazione dei fondi librari, che vanno dal 1476 alla metà del Novecento. Il patrimonio, circoscritto alle scienze mediche, è stimabile in circa 100.000 volumi a stampa, tra monografie, periodici e miscellanee di opuscoli. Sono invece 33 le cosiddette “cinquecentine”, opere a stampa realizzate nel XVI secolo, anche se a rendere davvero speciale la raccolta del Policlinico sono la sua estensione e la sua completezza, che la rendono una collezione unica nel suo genere.
Tra i volumi più preziosi si possono menzionare l’editio princeps del “Rosa anglica” di Giovanni da Gaddesden stampata a Milano nel 1492 e il “De virtutibus herbarum” pubblicato nel 1482. L’edizione milanese del 1627 del “De lactibus siue Lacteis venis” di Gaspare Aselli, scopritore dei capillari linfatici, è la prima edizione al mondo di medicina con illustrazioni a colori. Importanti sono le tavole anatomiche di Vesalio o Valverde, ma sono rarità anche alcuni periodici editi tra Otto e Novecento, da Pietroburgo a Tokyo.
Anche se la storia delle collezioni comincia con la creazione dell’Ospedale stesso, il nucleo principale è costituito dalla Biblioteca di medicina, sorta nel 1846 per l’aggiornamento dei medici e incrementata in seguito da numerosi lasciti e donazioni.
Alla biblioteca storica si sono affiancate altre raccolte che, nel tempo, sono state annesse alla sezione principale, come quelle della clinica ostetrico ginecologica Mangiagalli, derlla farmacia e della Fondazione “Mario Donati”.
Negli ultimi decenni inoltre si sono verificate anche donazioni di collezioni librarie da parte di privati, grazie alle quali, pur essendo una biblioteca storica, quella dell’ospedale è tutt’oggi in continuo accrescimento.
Indirizzo: Via Francesco Sforza, 28.
Biblioteca Sormani
La Sormani è la regina delle biblioteche comunali di Milano. Lo storico palazzo del centro città raccoglie circa un milione di volumi. La biblioteca inoltre partecipa a uno scambio di volumi in tutto il mondo. Qui troverete anche una completa collezione di giornali e riviste, la bella sala studio (Sala Massima) e una videoteca con documenti quasi introvabili. Durante l’anno c’è chi ama leggere nel bel giardino, utilizzato per convegni o eventi letterari.
La Biblioteca Comunale Centrale di Milano fu fondata alla fine del XIX secolo all’interno di Palazzo Marino, dove rimase fino al 1909. Nel 1914 trasferita nel Castello Sforzesco ci rimase all’interno fino al 1956, quando venne inaugurata l’attuale sede di Palazzo Sormani.
La biblioteca è di carattere generale ed ha una vasta collezione di volumi. Il suo catalogo conta più di 650.000 volumi di tutti i campi del sapere anche se mantiene una gran quantità di testi nell’ambito delle scienze umanistiche, giuridiche e artistiche. I giornali rilegati catalogati con segnatura Q PER e i periodici in cartaceo sono conservati presso il deposito staccato di via Quaranta 43, deposito ora accessibile solo su prenotazione.
Indirizzo Corso di Porta Vittoria, 6. Orario: Orari: Lunedi 14.30-19.30; da martedì a venerdì 09.19.30; sabato 10-18 e domenica chiuso
Conclusione: Se sei un amante dei libri, dai un’occhiata alla nostra lista delle migliori 5 biblioteche di Milano e sfrutta le loro eccellenti strutture.
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Editor: Ludovico Biancardi
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