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Lega, inizia la rivolta contro Salvini: le parole dell’ex leader della vecchia guardia Roberto Castelli

La rivolta contro Salvini s’infiamma e rischia di avere serie ripercussioni anche sul governo Meloni. A spiegarlo è niente di meno che Roberto Castelli. L’ex Ministro della Giustizia (nonché parte della cosiddetta “vecchia guardia” della (fu) Lega Nord) rappresenta lo stato di dissenso che serpeggia ormai da diverso tempo fra i militanti leghisti.

Nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Castelli spiega che la parabola discendente di Salvini è ormai inarrestabile e che le elezioni regionali in Sardegna sono state l’ultima di una serie di sconfitte politiche del Segretario leghista. Non solo: l’ex Guardasigilli critica duramente il progetto di autonomia differenziata approvato dal Senato.

La “vecchia guardia” dei militanti leghisti guida la rivolta contro Salvini: le parole di Roberto Castelli

C’è molta insofferenza e un senso di aspettare il prossimo passo falso per far scattare quella che si potrebbe paragonare a “Operazione Valchiria“, all’interno della Lega. Il partito di coalizione attualmente al governo è stato quello che ha registrato il risultato elettorale peggiore alle ultime elezioni regionali in Sardegna.

Se da una parte Salvini minimizza e con Meloni e Tajani punta alla prossima tornata elettorale dell’Abruzzo. Nel frattempo, però, all’interno del suo partito un gruppo sempre maggiore inizia a presentare il conto di un prezzo politico pagato a caro prezzo. Tra questi dissidenti c’è Roberto Castelli, Ministro della Giustizia durante il governo Berlusconi II e III:

La Lega sta vivendo la stessa parabola vissuta da Renzi e dai 5 Stelle: siamo di fronte a un elettorato erratico che si innamora del leader che dovrebbe far diventare l’Italia come la Svizzera. Il 34 per cento delle scorse Europee era per Salvini, mica per la Lega. E adesso però Salvini si ritrova senza più un progetto. Noi della vecchia Lega con le stesse percentuali avevamo un progetto forte, il federalismo, lui non ha nulla, ha la stessa identità politica di Meloni, è un doppione senza prospettiva.

Castelli afferma senza pensarci due volte che il declino della Lega a guida Salvini non è ancora terminato. Aggiunge a riguardo l’ex leader storico della “vecchia guardia” che negli anni ’90 e 2000 tentò senza successo il progetto di secessione del Nord Italia:

La prossima batosta sarà alle Europee, poi Salvini si chiuderà nel suo fortino. Credo che il partito non andrà oltre il 7 percento.

Matteo Salvini è sotto tiro all’interno della Lega, in particolare dalla vecchia dirigenza “nordista”

Non solo: Castelli dimostra che il malcontento serpeggia tra i militanti soprattutto del Nord, che si sono sentiti traditi dai continui cambi di programma dell’attuale Ministro delle Infrastrutture e Vice-Premier:

Guardi che sta venendo giù tutto, i militanti al Nord sono in subbuglio. Mi dicevano di una festa della Lega nella bergamasca, c’era un dirigente a parlare e ha sparato addosso sul segretario: si è preso una marea di applausi…

Luca Zaia è pronto per diventare il nuovo segretario della Lega? Castelli afferma che è difficile saperlo.

E il futuro? Cosa riserba? Quale potrebbe essere il successore di Salvini. Secondo molti bookmakers, l’attuale governatore del Veneto Luca Zaia è in pole position, sebbene il diretto interessato ha sempre smentito. Roberto Castelli, sull’eventualità di una sua Segreteria dice:

Non so se ha questa voglia, di sicuro non adesso. Aspetterà il redde rationem, a nuove elezioni politiche.

Rivolta contro Salvini, la bocciatura dell’autonomia differenziata da parte di Castelli

La necessità di un cambiamento, meglio di un ritorno alle origini dall’interno della Lega si fa sempre più pressante. Questo per far sì che si portino a casa obiettivi politici cari a un certo elettorato del Nord come appunto l’autonomia differenziata. Il progetto di recente approvato al Senato non trova l’approvazione da parte di Castelli, che dice chiaro e netto:

Penso di essere uno dei pochi che ha letto tutto il provvedimento, quel che è uscito dal Senato è un disastro, è una nuova Cassa del Mezzogiorno: prima si cacciano i soldi dei Lep, 80-100 miliardi per il Sud, poi si vedrà. Da federalista spero si fermi e non vada avanti.

Roberto Castelli
Roberto Castelli ha fortemente criticato la politica di Salvini, compreso il progetto di autonomia differenziata

Matteo Salvini sente la propria leadership scricchiolare dall’interno della Lega. Chi lo conosce però afferma che è pronto a tutto pur di non lasciare il comando del partito. Come terminerà?

Conclusione la rivolta contro Salvini della vecchia guardia della Lega: parla Roberto Castelli

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