Meloni e Salvini non vaccinano le figlie. Franco Locatelli risponde
Franco Locatelli, coordinatore Cts, ha risposto indirettamente alle ultime dichiarazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini contro i vaccini ai bambini
Le dichiarazioni di Franco Locatelli sono arrivate poche ore dopo che il leader della Lega ha annunciato a Radio Capital di non aver fatto immunizzare sua figlia: «Sono scelte che riguardano mamme, papà e pediatri. Non sono oggetto di dibattito politico». Una posizione molto simile a quella della leader di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato di non voler sottoporre la figlia a somministrazioni vaccinali anti Covid perché «il vaccino non è una religione».
Franco Locatelli risponde indirettamente a Salvini e Meloni
Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha risposto indirettamente a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini per quanto riguarda la questione vaccini. I due leader, infatti, hanno dichiarato pubblicamente di non aver fatto vaccinare le proprie figlie, confermando il loro scetticismo. «Vorrei rassicurare ancora una volta i genitori: la vaccinazione è raccomandata da tutte le associazioni pediatriche e lo voglio ribadire in maniera chiara, i benefici sono la tutela della salute dei bambini».
Così ha risposto Franco Locatelli. L’obiettivo è incoraggiare le famiglie, che ancora non si fidano di far somministrare il vaccino anti-covid ai più piccoli.
Locatelli: «Ci sono stati bambini morti di Covid, ma sani»
Giorgia Meloni ha confermato il suo scetticismo nei confronti dei vaccini pediatrici, sostenendo che la percentuale di morte è sotti lo 0. Una percentuale pari a quella di essere colpita da un fulmine. Franco Locatelli sostiene che «Indubbiamente la fascia pediatrica soffre di forme di patologie con frequenza minore, ma ci sono stati bambini morti per Covid-19 e ne abbiamo avuto notizia anche recentemente. Sono anche morti bambini apparentemente sani». E continua: «La vaccinazione è raccomandata da tutte le associazioni pediatriche e i benefici sono la tutela della salute dei bambini. In età pediatrica sono state somministrate quasi 4,2 milioni di dosi, di cui 4 milioni dai 12 ai 16 anni e 173mila dai 5 agli 11 anni. In totale c’è stato l’1% di segnalazioni avverse attribuibili all’età pediatrica, più di tre quarti largamente non gravi».
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