Patrick Zaki condannato ancora: 3 anni di carcere in Egitto
Lo studente Patrick Zaki è stato condannato a 3 anni di carcere in Egitto. Nessuna buona nuova dunque dalla Procura di Mansoura che condanna lo studente egiziano dell’Università di Bologna a 36 mesi di pena detentiva. Altri 14 dunque quelli che attendono il giovane, che già ne ha passati 22 dietro le sbarre.
Quel che è peggio è che si tratta di una sentenza definitiva, per la quale non è previsto un appello. Prosegue e si colora ancora più di nero dunque l’incubo di Patrick George Zaki, arrestato in Egitto nel 2020 con l’accusa di diffusione di notizie false per un articolo che aveva pubblicato l’anno prima.
La sentenza dei giudici del Tribunale egiziano arriva dopo tensioni e voci che già indicavano una conclusione negativa dell’intero iter. Peraltro Zaki era già stato preso in custodia cautelare in attesa del giudizio, e per sua stessa ammissione si diceva nervoso e poco speranzoso.
Incubo senza fine per Patrick Zaki: condanna definitiva in Egitto
L’undicesima udienza del processo contro lo studente egiziano Patrick Zaki è stata quella decisiva. La decisione irrevocabile sancita dal Tribunale di Mansoura ha infatti stabilito che il giovane dovrà scontare una pena detentiva della durata di 3 anni.
Il peggiore degli scenari possibili. Patrick Zaki condannato a tre anni
Queste le parole con cui Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato a caldo la notizia. Tale imposizione appare infatti ancora più drammatica alla luce del fatto che la sentenza non ammette appello e non può così essere ribaltata.
Gli avvocati difensori di Zaki, guidati da Hazem Salah e Hoda Nasrallah, hanno annunciato di voler provare la strada dell’annullamento dell’intero processo, facendo riferimento ad altri casi internazionali simili avvenuti in precedenza. Lo scenario appare però tortuoso e decisamente in salita.
“Aiutatemi”: lo stesso Patrick Zaki aveva paura della sentenza
Nervoso, spaventato e incredulo. Così è apparso lo studente 32enne alla vigilia del processo svolto a Mansoura. La formalizzazione dell’arresto sembrava già essere nell’aria o almeno Zaki la riteneva alquanto probabile.
Nonostante le grida disperate ancora una volta della mamma e della fidanzata Reny presenti in tribunale, Patrick è stato arrestato direttamente in aula. Prelevato dagli agenti lo studente dell’Università di Bologna è stato condotto prima alla stazione di polizia di Gamasa e infine di nuovo in carcere.
Ora ad attendere il fresco laureato (corona ottenuta il 5 luglio scorso in una seduta di laurea virtuale svolta su Zoom) ci sono purtroppo altri 14 mesi di carcere. 22 Patrick li aveva infatti già preventivamente scontati fin dall’inizio di questa terribile disavventura.
Il bolognese di adozione fu incriminato infatti al Cairo nel febbraio del 2020. La formalizzazione dell’arresto avvenuta qualche giorno dopo confermava le accuse di diffusione illegale di notizie false per mezzo di un articolo scritto dallo stesso Zaki nel 2019.
Da quel momento in poi lo start di una vicenda giudiziaria, ma prima ancora umana, davvero tristissima e snervante. I rinvii plurimi, il carcere, la liberazione parziale, l’impossibilità di lasciare l’Egitto, le pressioni internazionali, sono soltanto alcuni dei momenti che hanno segnato questa brutta vicenda.
Il futuro al momento appare decisamente grigio. Certo è che da più parti si sono immediatamente sollevate voci di coloro che non vogliono abbandonare Patrick e che stanno lottando al suo fianco fin dal primo giorno. Il tam tam mediatico sui social, Twitter in testa, è partito subito dopo la conferma di condanna. Resta ora da capire come si muoverà il Governo, e cosa potrà fare la premier Giorgia Meloni per aiutare Patrick Zaki.
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